Un protocollo d'intesa impegna il Comune e le 4 società proprietarie delle aree di Multedo ad avviare la riqualificazione: prevista la realizzazione di un nuovo centro commerciale. Il Comune afferma di aver raggiunto un accordo anche con i commercianti ma quest'ultimi sostengono il contrario
Un comunicato del Comune innesca la miccia, i rappresentanti delle imprese del commercio smentiscono l’amministrazione di palazzo Tursi e rilanciano «L’accordo non c’è, noi siamo all’oscuro di tutto».
Al centro della contesa le ex Fonderie Ansaldo di Multedo che, dopo anni di battaglie e contestazioni (leggi l’inchiesta), la settimana scorsa hanno ottenuto il via libera per la riqualificazione dell’area.
Ecco il famigerato comunicato: «È stato siglato un protocollo d’intesa che impegna il Comune di Genova e le quattro società proprietarie delle aree (Panorama Genova, Tecnocittà, Talea, Coop Liguria) ad attivare le procedure necessarie per la riqualificazione del distretto delle ex Fonderie prevista dal nuovo Piano Urbanistico Comunale».
«Con questa intesa – spiega il Comune – si chiude un contenzioso durato molti anni che ha visto numerosi ricorsi, concluso con a sentenza del Consiglio di Stato del 2003, passata in giudicato, che ha annullato le previsioni del Puc del 2000».
Il comunicato recita ancora «In seguito all’accordo raggiunto lo scorso giugno con i rappresentanti dei Municipi Medio Ponente e Ponente, con gli esercenti e con i rappresentanti di associazioni di categoria e dei Centri Integrati di Via di Sestri Ponente e di Pegli è prevista la realizzazione di un complesso commerciale di dimensioni significativamente più ridotte rispetto a quanto previsto dal precedente piano urbanistico, poco più della metà, nel quale verrà trasferito il superstore coop attualmente operativo in via Merano».
Sono queste le affermazioni che più fanno arrabbiare i commercianti e le associazioni di categoria, come spiega Agostino Gazzo, membro di Acom e del Civ di Sestri Ponente «Se non fosse imbarazzante e, permettetemi, di cattivo gusto per le imprese colpite due anni fa dall’alluvione, per le battaglie fatte in questi due anni da tutto il commercio sestrese e per i numerosi testimoni degli incontri avuti con il Comune, potremmo quasi capire e lasciar passare in silenzio certi pruriginosi bisogni elettorali figli di questo momento».
«Ribadisco che se non fosse stato per il commercio sestrese la nascita di questo centro commerciale sarebbe passata in silenzio fino alla posa della prima pietra – sottolinea Gazzo – I numerosi incontri svolti l’anno scorso hanno tentato, non di accordarci, ma di salvare il salvabile. Certo, ci hanno poi spiegato che “il problema Fonderie” derivava da una vecchia amministrazione. Sorvoliamo sul fatto che, per non essere da meno, l’attuale amministrazione ha comunque avallato e dato i permessi per il nuovo insediamento commerciale in area Esaote e messo nel Puc insediamenti commerciali al posto di aree industriali, come ad esempio l’area Fincantieri».
«Da questi incontri si era arrivati a fine giugno scorso con la possibile riduzione degli spazi commerciali dell’area di Multedo, da 12 mila a 6.500 metri quadrati – continua Gazzo – e la nostra richiesta di usare parte degli oneri di urbanizzazione per riqualificare il territorio sestrese, il rifacimento dell’area di via Merano ed un parcheggio in area Esaote ad uso del centro storico. Mi sembra corretto chiamarli “interventi di riequilibrio”. Ci eravamo alzati dalle sedie di Tursi con la promessa di risentirci a breve. Da allora è passato un anno di silenzio sul tema».
«Apprendiamo ora, da alcuni giornali, che è stato siglato un accordo – conclude Gazzo – Come si fa a parlare di accordo? Cosa comprenderebbe? Capisco che ci siano necessità elettorali e che queste, spesso, portino a coprire le mancanze e gli errori generati da altri mettendo lo sporco sotto il divano. L’importante è che quel divano non sia il nostro».
Il comunicato del Comune in effetti parla di «un complesso commerciale di dimensioni significativamente ridotte rispetto a quanto previsto dal precedente Piano Urbanistico Comunale, nel quale verrà trasferito il superstore attualmente operativo in via Merano», ma non si fa cenno alla reale superficie del centro commerciale e neppure all’accettazione totale o parziale delle richieste dei commercianti sestresi.
Matteo Quadrone