A Genova si contano più di 2 milioni e mezzo di metri quadrati di verde pubblico e parchi urbani e ben 30 milioni di verde forestale
Il Comune di Genova ha approvato il Piano del Verde, un documento che contiene linee strategiche, buone pratiche, indicazioni per la progettazione e regole per la manutenzione del verde, realizzato a quasi due anni di distanza dal “Regolamento del Verde” (in vigore dal 22 novembre 2010) per la salvaguardia e la gestione del patrimonio botanico cittadino, sia dal punto di vista ambientale/paesaggistico che per quanto riguarda il suo rapporto con la spazio urbano.
Si tratta di un percorso fortemente voluto dall’assessore Giuseppina Montanari, in linea con quanto emerse nel 2007 dal vertice di Potsdam in Germania, quando i ministri dell’Ambiente delle principali economie mondiali concordarono sulla necessità di promuovere uno studio per mettere a confronto i costi della perdita di biodiversità con quelli di misure conservative efficaci. Su iniziativa della Commissione Europea, le pubblicazioni del 2008 calcolarono la perdita annuale dei servizi ecosistemici in 50 miliardi di euro e da qui si comprese la necessità di creare un vero e proprio mercato intorno a questo genere di servizi.
Il Piano del Verde del Comune di Genova, redatto da tecnici e rappresentanti del Comune (a titolo gratuito, senza gettone di presenza) e con la collaborazione del PN Studio, vuole considerare il verde una ricchezza anche sul piano economico proprio perché in grado di elargire servizi ecosistemici, ovvero “forniti dall’ecosistema”. Può aiutarci a comprendere meglio questo concetto il Millenium Ecosystem Assessment che descrive quattro categorie di servizi ecosistemici: approvvigionamento (ad esempio produzione di cibo, acqua potabile, materiali o combustibile), supporto alla vita (ciclo dei nutrienti, produzione primaria), regolazione del clima e valori culturali.
L’intento del Comune è quello di proporre una strategia di azioni per ottimizzare la manutenzione (ad esempio norme dettagliate per gli interventi di potatura o recisione radici) e favorire la prevenzione, ottenendo così vantaggi economici in termini di danni e spese, regole da applicare anche ai progetti per la realizzazione di nuove aree verdi che imporranno tutti gli accorgimenti tecnici per “fornire quanti più servizi ecosistemici, ridurre il carico manutentivo e ben raccordarsi con la rete ecologica regionale”. Il piano consente, ad esempio, la messa a dimora solo di specie autoctone al fine di migliorare e conservare la biodiversità naturale, impone una distanza minima tra alberi e strutture urbane fornendo i criteri per stabilire un “raggio di rispetto” per ogni albero in base alle sue dimensioni. Sono stati inoltre censiti tutti gli alberi di pregio da salvaguardare nel territorio comunale.
Il Piano rimanda ad ulteriori integrazioni e approfondimenti tematici, tra cui la gestione dei parchi storici, gli obiettivi temporali e le normative di qualità progettuale.
Genova attualmente può contare su oltre 2 milioni e mezzo di metri quadri di verde pubblico e parchi urbani, 30 milioni di metri quadri di verde forestale, 30 km di viali alberati e 32 parchi storici.
Foto di Daniele Orlandi
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