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Le festività natalizie mettono a dura prova i cassonetti per i rifiuti nei quartieri genovesi dopo la chiusura di Scarpino. Terminato l'accordo con la Lombardia, rimangono attive le discariche piemontesi. Accordi anche con La Spezia e Toscana
Il giro d’Italia dei rifiuti genovesi prosegue anche nelle festività natalizie. Terminata la disponibilità di spazi nella discarica di Milano, Amiu e Regione Liguria stanno stringendo in questi giorni ulteriori accordi per sopperire alla chiusura di Scarpino ed evitare che attorno ai cassonetti si accumulino troppi sacchetti dell’immondizia in vista del periodo festivo e, comunque, fino a che non saranno pronti i nuovi impianti di separazione secco-umido, non prima della prossima primavera.
Terminato l’accordo con la Regione Lombardia, che si era resa disponibile attraverso il presidente Maroni soprattutto per affrontare l’immediata emergenza post alluvionale, si sta lavorando alacremente per aumentare il quantitativo di rifiuti conferibili in Piemonte: Torino, Asti, Alessandria e, a partire dal 2015, probabilmente anche Cuneo. Nell’immediato, buona parte dei camion che fino a pochi giorni fa prendeva la strada di Milano, dovrebbe essere dirottata su Asti che potrebbe ampliare l’attuale disponibilità ricettiva di poco inferiore alle 100 tonnellate al giorno. La trattiva sull’abbassamento dei prezzi e l’innalzamento dei quantitativi conferibili quotidianamente e mensilmente riguarda, in realtà, tutte le discariche Piemontesi: «Ce la stiamo mettendo tutta – ci racconta il neo direttore generale di Amiu, Ivan Strozzi – lavoriamo pancia a terra tutti i giorni. Le difficoltà sono date soprattutto dal fatto che non possiamo contattare direttamente le imprese che gestiscono la raccolta dei rifiuti nelle altre città ma dobbiamo attendere gli accordi tra Regioni».
La novità più grande arriva dai nostri vicini di casa. È imminente, infatti, la sigla di un accordo con Acam per lo smaltimento di una parte di rifiuti nella discarica della Spezia. Una situazione molto vantaggiosa soprattutto dal punto di vista economico, visto che il conferimento dei rifiuti genovesi fuori Regione costa ad Amiu circa 2 milioni di euro al mese. Ma non si tratterebbe solo di risparmi di trasporto (e probabilmente anche di gestione del rifiuto, visto che i prezzi sembrano essere più vantaggiosi di quelli piemontesi): Acam, infatti, ha un debito piuttosto sostanzioso nei confronti di Amiu e, con la sigla di questo accordo, si potrebbe andare facilmente in compensazione. «Si tratta di un debito che io stesso avevo contribuito a provocare – ricorda Strozzi – quando ero amministratore delegato di Acam. Esisteva un piano di rientro che gli spezzini stavano rispettando ma che, con tutta probabilità, sarà rivisto grazie ai nuovi scenari che si stanno delineando. Questa disponibilità mi rende particolarmente felice perché è sintomatica di un ritrovato mutuo soccorso sul territorio: d’altronde quando 4 anni fa La Spezia era in difficoltà, fu proprio Amiu a darle una mano importante».
Il fatto che La Spezia, bacino di voti naturale di Raffaella Paita, candidata alle primarie Pd e assessore regionale al Ciclo dei rifiuti, si renda disponibile solamente un paio di settimane prima della consultazione interna al Partito democratico, farebbe pensare a una facile mossa elettorale. Ma è lo stesso Strozzi a provare a sgomberare il campo da simili supposizioni: «Di fatto siamo arrivati ad Acam solo ora perché la discarica della Spezia fino a pochi giorni fa probabilmente non aveva spazi sufficienti da poter destinare ai rifiuti genovesi: l’impianto è a tutt’oggi in fase di riassestamento dopo l’incendio subito circa un anno e mezzo fa e, naturalmente, la prima urgenza era quella di mettere in sicurezza i rifiuti locali».
Già in questi giorni, un piccolo quantitativo di rifiuti genovesi dovrebbe essere destinato anche alla vicina Toscana: in questo caso non sarebbe necessario l’intervento diretto della Regione Liguria ma si potrebbe sfruttare un accordo già esistente tra il Piemonte (con cui, invece, da piazza De Ferrari si collabora quotidianamente) e la società che gestisce i rifiuti a Massa Carrara. «Stiamo facendo come le formiche – commenta il direttore generale Strozzi – e lavoriamo camion su camion per cercare di liberare più spazi possibili dai nostri due centri di accumulo dei rifiuti alla Volpara e a Rialto».
Buone notizie anche per quanto riguarda la raccolta della carta. È noto che i lavoratori di Switch, la cooperativa che ha in subappalto da Amiu questo servizio, sono entrati in sciopero lamentando mancati pagamenti dello stipendio, a loro volta dovuti a ritardi di versamenti da parte della partecipata del Comune di Genova nelle casse della cooperativa. La situazione, come annuncia Strozzi, è in via di soluzione: «Avevamo qualche arretrato che abbiamo saldato a inizio settimana (circa 250 mila euro, ndr). Ora si tratta solo di sbloccare definitivamente alcune gare che ha in gestione la Stazione unica appaltante del Comune di Genova, con l’apertura delle buste che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni sistemando definitivamente anche la raccolta di carta e cartone. Comunque, dopo un paio di giorni di sciopero dei lavoratori della cooperativa e dopo lo sciopero generale, anche grazie agli sforzi dei nostri dipendenti, la situazione va normalizzandosi». Tuttavia, con le festività in corso, qualche criticità a macchia di leopardo, soprattutto nei piccoli cassonetti di periferia, potrebbe verificarsi.
Nessuna novità, invece, sul fronte dei finanziamenti per la realizzazione concreta del nuovo piano industriale della partecipata. «Stiamo aspettando comunicazioni dal Comune – conclude Strozzi – perché purtroppo Genova, per una via o per l’altra, non si è dotata di un sistema impiantisco intermedio o alternativo a Scarpino. Con il piano industriale questo problema viene fotografato e affrontato: da parte nostra stiamo cercando di accelerare il più possibile i tempi di realizzazione dei separatori secco e umido e dei bio-stabilizzatori che ci consentirebbero di riprendere il cammino e dare a Genova strutture idonee al trattamento dei rifiuti».
Intanto, il cda pre-natalizio della partecipata ha discusso della riorganizzazione interna dell’azienda. L’avvento del nuovo direttore generale e le inchieste della magistratura per lo scandalo appalti potrebbero portare a qualche piccola rivoluzione nelle prime settimane del nuovo anno: «Abbiamo parlato di nuovi ingressi e di una riorganizzazione di dirigenti – racconta sinteticamente il presidente Marco Castagna – ma non si è discusso tanto di persone quanto di figure, sia dal punto di vista tecnico che finanziario. A gennaio annunceremo tutto».
Simone D’Ambrosio