A Pegli, nel sito dell'ex ospedale Martinez, i lavori per la realizzazione del polo sanitario locale partiranno entro fine anno; in Val Polcevera, invece, l'opera non è ancora finanziata e permangono i dubbi sulla sua localizzazione: in campo resta l'ipotesi Mira Lanza di Teglia
Se a Ponente i cittadini possono tirare un sospiro di sollievo perché la prevista realizzazione della piastra sanitaria nell’area dell’ex ospedale Martinez di Pegli ha finalmente imboccato il binario giusto, lo stesso non si può dire in Val Polcevera dove permangono i dubbi in merito alla scelta definitiva del sito destinato ad ospitare i servizi sanitari territoriali. Da anni si parla dell’area di Teglia un tempo occupata dalla fabbrica Mira Lanza (della quale abbiamo ampiamente parlato l’anno scorso ricostruendone la gloriosa storia industriale), ma presumibilmente bisognerà aspettare il 2014 per aver un quadro più chiaro, anche dal punto di vista economico, visto che l’opera non è ancora ufficialmente finanziata.
Partiamo da Pegli e da un tema, quello della piastra poliambulatoriale, che nel Ponente ha suscitato le proteste della popolazione – affiancata dal locale Municipio – che a più riprese ha richiamato la Regione a rispettare gli impegni precedentemente assunti in tal senso. Oggi la notizia è che la gara per l’affidamento dei lavori è già stata svolta e, come spiega il Direttore generale dell’Asl 3, Corrado Bedogni «Penso che l’assegnazione all’impresa vincitrice, a scanso di ricorsi, avverrà entro ottobre, al massimo novembre». Gli interventi preliminari, comunque, sono già partiti e attualmente si sta procedendo alla preparazione del sito. «Entro la fine dell’anno partiranno i lavori veri e propri», sottolinea Bedogni. E l’Assessore alla Salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo, conferma come ormai sia solo una questione di giorni.
In Val Polcevera, un territorio in cui, se possibile, è ancora più forte l’esigenza di risposte sanitarie a favore del territorio e dei suoi abitanti, la costruzione della piastra sanitaria rimane legata alla preliminare risoluzione di due incognite non da poco: la scelta dell’ubicazione e la modalità di finanziamento dell’opera.
«Noi ribadiamo l’intenzione di realizzare i servizi territoriali per la Val Polcevera – spiega Montaldo – Il Comune sta cercando di individuare la localizzazione adatta. L’ipotesi era l’ex industria Mira Lanza a Teglia, però, sembra che la cosa vada per le lunghe».
Per quanto riguarda le risorse economiche, la Regione intende inserire la costruzione della piastra sanitaria della Val Polcevera nel programma relativo al Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (fondi comunitari e nazionali di cofinanziamento) – per capirci il vecchio FAS (Fondo per le Aree Sottosviluppate) – oggi rinominato FSC che «Andremo a definire da qui all’inizio del 2014», precisa Montaldo.
«A breve incontrerò il Vicesindaco Bernini – continua l’Assessore regionale alla Salute – L’importante per noi è che la piastra poliambulatoriale venga realizzata a fondovalle, in zona Rivarolo – Bolzaneto, perché sarà chiamata a sostituire l’ex ospedale Celesia, destinato ad altre funzioni».
Tuttavia, allo stato attuale, manca ancora l’ufficialità del finanziamento perché, proprio nei prossimi mesi «In Regione affronteremo la discussione relativa al programma FSC per il settennato 2014-2020», aggiunge Montaldo.
Insomma un quadro più chiaro potremmo averlo soltanto con l’anno nuovo. «Occorre trovare una coincidenza tra la disponibilità finanziaria e la localizzazione adeguata – conclude Montaldo – questa è la sintesi che, insieme al Comune, cercheremo di fare».
La palla, dunque, passa a Palazzo Tursi. Ma finora – nonostante la responsabilità diretta del Sindaco nel rendere operativo il diritto alla salute dei cittadini e l’accesso ai servizi sociosanitari – il Comune non ha avuto molta voce in materia di sanità. Una delle poche occasioni rimane la pianificazione a livello urbanistico. In merito alla riqualificazione dell’ex Mira Lanza «Per noi la situazione non cambia – spiega il Vicesindaco e Assessore all’Urbanistica, Stefano Bernini – Continuiamo a dire che l’area di Teglia è destinata ad un mix di funzioni urbane (residenziale, commerciale, servizi, verde). La proprietà, invece, vuole puntare forte sul commerciale. Noi siamo contrari e questo ha creato un forte stallo».
Quindi potrebbe essere in bilico pure la realizzazione dei servizi sanitari territoriali?
«È evidente che la piastra sanitaria potrà essere inserita all’interno dell’ex Mira Lanza, soltanto con l’avanzamento del progetto», sottolinea Bernini. L’oggetto del contendere sono i circa 19 mila metri quadrati di commerciale, vale a dire un’estensione maggiore della “Fiumara”, previsti dalla passata amministrazione comunale. Adesso la Giunta Doria intende ridurre di circa un terzo tale superficie. Scelta che riscuoterebbe consensi trasversali, viste le ricorrenti critiche rispetto alla proliferazione di centri commerciali a danno delle attività esistenti. «Diciamo no a queste quantità di commerciale sull’intero territorio genovese, non solo alla Mira Lanza – precisa il Vicesindaco – simili dimensioni, infatti, rischiano di desertificare il tessuto sociale di quartiere, come è accaduto a Sampierdarena».
Comunque sia, la piastra poliambulatoriale della Val Polcevera resta una priorità «È un obiettivo che vogliamo raggiungere per rispondere alle esigenze sanitarie della popolazione – continua Bernini – Anche considerando i tempi lunghi per la realizzazione dell’ospedale del Ponente».
Insomma, nel malaugurato caso dovesse perdurare l’empasse, l’amministrazione di Palazzo Tursi ha in mente delle ipotesi alternative nelle immediate vicinanze. «Non le nomino nello specifico perché sennò potrei suscitare degli interessi speculativi – sottolinea il Vicesindaco – Comunque ci stiamo lavorando».
La collocazione sarà senz’altro intorno a Teglia perché è una zona baricentrica rispetto all’intera vallata. «Se non riusciremo a chiudere il discorso con la proprietà dell’area ex Mira Lanza guarderemo altrove – afferma Bernini – Esistono anche altre aree dismesse funzionali a questo scopo». Per esempio una di queste potrebbe essere l’ex Oleificio Gaslini, ma il Vicesindaco non ha alcuna intenzione di sbilanciarsi.
Nel frattempo, il Comune si trova dinanzi all’esigenza di chiudere il PUC (Piano Urbanistico Comunale). In questi giorni, infatti, procede il lavoro degli uffici e dei consiglieri comunali. Le prossime scadenze sono l’approvazione delle controdeduzioni del Comune alle osservazioni che la Regione ha espresso nell’ambito della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) – per la prima volta applicata al PUC di una grande città – le quali hanno suscitato frizioni tra i due enti, dato che la Regione vorrebbe imporre dei vincoli più restrittivi alla possibilità di costruire in aree esondabili e collinari. Infine, probabilmente entro la conclusione del 2013, il voto del Comune sulle controdeduzioni alle osservazioni presentate da vari soggetti al progetto preliminare di PUC.
«Nel piano urbanistico si può indicare che in tale territorio manca una risposta sanitaria – conclude Bernini – Tuttavia, non è fondamentale che nel piano sia contenuta l’indicazione precisa della localizzazione in cui si potrà realizzare la piastra sanitaria. L’importante è segnalare l’esigenza di realizzare questo intervento».
Matteo Quadrone