Pagate gli stagisti e non sfruttateli: così l'ufficio imposte ha scritto in una lettera inviata ai più celebri stilisti inglesi
Avete presente i nomi di Alexander McQueen e Vivienne Westwood? Se non siete dei grandi conoscitori della moda, diciamo che si possono paragonare ai produttori di un film che sbanca al botteghino o a scrittori che superano il milione di copie. Due mostri sacri, riprendendo un’espressione spesso abusata.
Ebbene, i due signori di cui sopra – insieme ad altri nomi di spicco dell’alta moda britannica – hanno ricevuto una lettera dall’ufficio imposte che intima loro di retribuire gli stagisti almeno con il salario minimo.
Stop allo sfruttamento di studenti e/o neolaureati che lavorano molte ore al giorno senza essere pagati.
Sentite odore di bufala? Forse solo in lontananza. Una notizia del genere può apparire surreale, ma può anche essere vera. Soprattutto tenendo conto di questa dichiarazione, rilasciata circa un mese fa dai legali del governo britannico: “Gli stage gratuiti sono illegali“.
Certo, anche oltremanica tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, ma il solo fatto che una frase del genere sia stata pronunciata svela un mondo lontano anni luce da quanto avviene in Italia.
Marta Traverso