Primo via libera del Comune al progetto che prevede la realizzazione di 250 appartamenti una piastra sanitaria e una fermata della ferrovia metropolitana
L’ultimo atto della lunga telenovela sull’area industriale ex Miralanza a Teglia, potrebbe essersi consumato un paio di giorni fa a Palazzo Tursi.
Il 22 novembre infatti il Consiglio Comunale ha approvato l’assenso all’accordo di pianificazione per adeguare gli strumenti urbanistici alla riqualificazione dell’ex Miralanza.
In pratica questo accordo, dopo il necessario assenso degli altri soggetti coinvolti, andrà a modificare quello risalente al 2003 fra Regione Comune e Asl 3 che prevedeva di destinare l’area all’ospedale di vallata per il Ponente e la Valpolcevera. Perché è proprio questo l’ostacolo che, almeno negli ultimi anni, ha impedito di presentare un progetto per recuperare gli spazi della ex fabbrica di detersivi.
Nel 2009 però gli scenari sono mutati e la Regione ha individuato Villa Bombrini a Cornigliano come sede del nuovo ospedale del Ponente.
Il Comune a quel punto ha cominciato a pensare a come recuperare l’area. Parliamo di 36 mila metri quadrati di assoluto degrado, proprietà di un fondo immobiliare, Pegaso Re, gestito da Fondamenta sgr.
Nel 2010, un concorso di giovani architetti, Europan 10, cofinanziato dall’amministrazione comunale, propose un progetto di recupero per i siti di Begato- Diamante e l’area ex Miralanza. Le adesioni furono moltissime da tutta Europa, 41 i lavori pervenuti e numerosi quelli menzionati come meritevoli. E forse di quell’esperienza sarebbe utile recuperare alcuni spunti.
Oggi il progetto di riqualificazione, che ha preso forma in linea con le previsioni del nuovo PUC, prevede la realizzazione di circa 250 appartamenti, negozi, parcheggi, una piastra sanitaria e una nuova fermata della ferrovia metropolitana.
Una quota degli alloggi sarà destinata alle fasce sociali più deboli. C’è da sottolineare però che non si dovrebbe trattare di vera e propria Edilizia Residenziale Pubblica ma piuttosto di edilizia sociale a canone moderato. E forse in questo senso si poteva fare qualcosa di più.
La Valpolcevera attende con impazienza soprattutto la piastra ambulatoriale vista la carenza di servizi sanitari sul territorio. Ma anche la stazione metropolitana è un decisivo passo avanti per migliorare i collegamenti in una zona, quella di Teglia, da sempre tagliata fuori dal trasporto pubblico.
Mentre per quanto riguarda i volumi commerciali sono emerse le perplessità dei residenti che chiedono un’attenta verifica sulla possibilità di realizzare strutture di medie e grandi dimensioni, già ampiamente presenti in zona.
Matteo Quadrone