Sarà proiettato Lunedì 18 alle ore 21:15 al Cinema Corallo (via Innocenzo IV) in occasione di una serata organizzata da Amnesty International
Il 22 ottobre 2009 Stefano Cucchi moriva a soli 31 anni, in circostanze tuttora da accertare, nel Reparto di Medicina Protetta dell’Ospedale Sandro Pertini di Roma 6 giorni dopo il suo arresto. Su tutti i quotidiani nazionali comparvero le foto choccanti di un giovane di trent’anni dal fisico scheletrico segnato da pesanti tumefazioni su tutto il corpo.
Quel ragazzo era stato arrestato il 15 0tt0bre e processato per direttissima per possesso di stupefacenti (Hashish). Il 22 ottobre Stefano viene dichiarato morto ed i suoi famigliari – a cui era stato impedito a più riprese di incontrarlo – vengono a sapere del suo decesso solo quando un ufficiale giudiziario gli chiede l’autorizzazione ad effettuare l’autopsia.
Sul banco degli imputati per questa vergognosa vicenda finiscono 3 agenti di polizia penitenziaria, 6 medici e 3 infermieri. Il processo è ancora all’inizio e per il momento è fermo all’analisi di perizie e controperizie.
Ma l’urgenza di raccontare la sua storia va al di là del procedimento processuale e ha portato il regista Maurizio Cartolano a realizzare un documentario, “148 Stefano mostri dell’inerzia”, che si presenta come una sorta di mosaico per immagini con interviste alla famiglia Cucchi, ricostruzione di alcuni momenti cruciali della vicenda e passaggi che raccontano il quartiere in cui Stefano è vissuto.
«Il titolo del film “148 Stefano mostri dell’inerzia” – spiega il regista – nasce dal fatto che prima di Cucchi, quell’anno, nelle carceri italiane erano morte 147 persone. Un numero che alla fine del 2009 ha toccato quota 177. Una cosa incredibile per un Paese civile. L’espressione “mostri dell’inerzia“, invece, è tratta da una canzone dei Massive Attack, uno dei gruppi preferiti di Stefano ed inoltre pone l’accento sul fatto che, in questa vicenda, abbia pesato soprattutto il mancato intervento di chi ha lasciato che un ragazzo di 31 anni morisse in questo modo. La cosa evidente è che Stefano aveva delle vertebre rotte e non è possibile che nessuno abbia una responsabiltà su quanto è accaduto. Uno degli aspetti più terribili di questa storia è che lo Stato, che ha preso in custodia il ragazzo, invece di tutelarlo lo ha ucciso. Oggi Stefano Cucchi rischia di essere una vittima dell’irresponsabilità della menzogna».
Lunedi’ 18 Giugno alle ore 21.15 presso il Cinema Corallo in Via Innocenzo IV verrà proiettato “148 Stefano mostri dell’inerzia” alla presenza del regista Maurizio Cartolano e della produttrice Simona Banchi.
Il documentario di Maurizio Cartolano è stato presentato all’ultimo Festival Internazionale del Film di Roma e a numerose proiezioni.
Il forte impatto e l’interesse che sta suscitando il film, ha spinto L’associazione Articolo21 – che lo patrocina – a lanciare una campagna di sottoscrizione online per chiedere che sia acquisito e trasmesso dal servizio pubblico radiotelevisivo italiano.
La proiezione sarà preceduta da una breve presentazione della campagna “Operazione Trasparenza – diritti umani e polizia in Italia” a cura di Amnesty International e in tale occasione sarà possibile firmare l’appello che Amnesty International rivolge alle autorità italiane.
Il costo del biglietto è di Euro 4.50 di cui 0.50 centesimi verranno donati ad Amnesty International. E’ possibile acquistare i biglietti presso una delle sale di Circuito Cinema Genova o su www.happyticket.it
Per informazioni telefonare allo 010583261 – 0108687408 – www.circuitocinemagenova.com
“148 Stefano mostri dell’inerzia” è stato prodotto da Simona Banchi e Valerio Terenzio per Ambra Group. In collaborazione con Il Fatto Quotidiano che lo distribuisce in edicola, ha il patrocinio di Amnesty International e Articolo 21.