Domani il consiglio comunale eleggerà i 2 rappresentanti della sala rossa che andranno ad affiancare gli altri membri della Consulta; ma il fenomeno della ludopatia, a livello nazionale, è in continua espansione: i giocatori minorenni quest'anno sono il 9,2% in più
A Genova si stima che siano circa 5-6 mila le diaboliche macchinette per il gioco d’azzardo, dislocate in esercizi commerciali quali bar, tabaccherie, latterie ed edicole, mentre le sale gioco sono 59, di cui 16 nel solo territorio del commissariato di Sampierdarena-Cornigliano.
Questi i dati emersi nei giorni scorsi a Palazzo Tursi durante una seduta della Commissioni consiliari Sviluppo economico e Welfare dedicata alla costituenda “Consulta permanente sul gioco con premi in denaro”.
L’istituzione della Consulta era stata decisa dal consiglio comunale nel febbraio scorso e domani, proprio in consiglio, saranno eletti i 2 rappresentanti della sala rossa che andranno ad affiancare gli altri membri del nuovo soggetto “controllore”: tra gli altri, gli assessori comunali a Servizi sociali e Commercio, un funzionario dell’Asl 3, un rappresentante della Fondazione Antiusura S.Maria del Soccorso Onlus, rappresentanti di Arci, Acli, Forum Terzo Settore, delle associazioni dei commercianti e dei consumatori.
La Consulta avrà il compito di monitorare la diffusione del fenomeno della ludopatia a Genova e studiare delle proposte d’intervento da sottoporre all’attenzione della civica amministrazione. Occorre sottolineare che il potere d’intervento dei comuni in questo campo è molto limitato, visto che il rilascio delle licenze per l’apertura delle sale gioco, dipende dalla Questura. Certo l’amministrazione genovese ha provato a limitare la proliferazione dei luoghi destinati al gioco d’azzardo, attraverso dei vincoli urbanistici, ma finora questi strumenti non si sono rivelati particolarmente efficaci.
La costituzione della Consulta è un altro passo avanti ma il fenomeno, a livello nazionale, è in continua espansione: secondo un’indagine condotta dal Centro Studi e Ricerche Sociologiche “Antonella Di Benedetto” di Krls Network of Business Ethics, per conto di Contribuenti.it (magazine dell’Associazione Contribuenti Italiani), l’Italia sarebbe “leader” in Europa per la cifra spesa nel gioco d’azzardo, una media di quasi 2.320 euro a persona, minorenni inclusi, che vengono sottratti all’economia reale. Il gioco legalizzato coinvolge ben 33,2 milioni di persone, tra le quali 8,4 milioni giocano con frequenza settimanale. Il giro d’affari del 2012, sottolinea l’indagine, potrebbe superare gli 85 miliardi di euro all’anno, in forte crescita rispetto ai 79 miliardi del 2011, ai 61 del 2010 e soprattutto ai 16 del 2003. Inoltre, anche il coinvolgimento di giocatori di età inferiore ai diciott’anni registra un incremento significativo, pari al 9,2%.
Matteo Quadrone