Dopo l’allarme lanciato dai Sert, il Consiglio comunale cerca di correre ai ripari: obiettivo trovare il modo di limitare gli orari e mercato delle sale slot e impedire le autorizzazioni per gli apparecchi pensati anche per i minori che utilizzano i meccanismi del "ticket redemption"
Tutti contro il gioco d’azzardo. Il Consiglio comunale del Comune di Genova ha votato all’unanimità un ordine del giorno che impegna Sindaco e giunta a trovare nuove soluzioni per arginare un fenomeno, come quello della ludopatia, che, nonostante i regolamenti già vigenti, si sta allargando in maniera sempre più preoccupante. Il dispositivo è stato deciso e redatto in conferenza capigruppo, e presentato “fuori sacco”, cioè in aggiunta a quanto programmato per la seduta.
Secondo gli ultimi dati raccolti dal ministero e riportati oggi in aula, l’Italia rappresenta il 15% del mercato europeo del gioco d’azzardo, e, a fronte dell’uno per cento della popolazione di tutta la terra, rappresenta il 4,4% del mercato mondiale. Cifre da copogiro che danno l’idea del fenomeno: nel nostro paese, nel 2015 esiste ed è attiva una slot machine ogni 150 abitanti, e la spesa media annuale per ogni italiano è di 1000 euro. Il risultato è che si calcola che i cittadini affetti da ludopatia siano circa un milione. I numeri, purtroppo, sono in aumento.
Da questi dati le esigenze di continuare la lotta al gioco d’azzardo: il Comune di Genova è stato tra i primi a cercare di arginare il fenomeno, votando un regolamento molto stringente per evitare l’allargarsi del fenomeno. Nel 2013 le slot machine in città erano 5400: nel 2017 scadranno la concessioni, e con la nuova legislazione comunale sarà molto più difficile aprire nuovi locali dedicati all’azzardo. Quanto fatto però non basta: il gioco spesso naviga on line, e la sua fruibilità si è allargata in maniera quasi incontrollabile per gli enti locali. Da qui l’esigenza di una nuova normativa centrale, che ponga dei paletti veri e che sappia arginare un fenomeno che potrebbe “costare” molto in termini di assistenza e cura. Lo Stato, però, in questo vive un evidente conflitto di interessi: il mercato frutta circa 84 miliardi di euro l’anno, che in periodo di crisi sono una risorsa non da poco. Una risorsa, però, macchiata di sangue: sempre più frequenti, infatti, sono i tragici episodi di cronaca nera, le cui cause scatenanti sono la disperazione e la solitudine legata alla dipendenza dal gioco d’azzardo e tutto i disastri che provoca.
La richiesta, quindi, del Consiglio comunale è quella di fare pressione come Comune a Stato e Regione Liguria per trovare nuove soluzioni per arginare questo fenomeno, cercando di limitarne il mercato. Nel mirino anche il cosiddetto “ticket redemption”, il sistema pensato per aggirare le norme a tutela dei minori che non prevede il pagamento della vincita in denaro ma con biglietti che permettono di riscuotere in seguito i premi in palio. Un meccanismo che comunque “premia” la sorte, muovendo gli stessi “ingranaggi” che portano alla dipendenza classica, e che quindi, secondo gli esperti, rappresentano il portone di ingresso per la ludopatia del futuro. Su questa specifica materia, la legge regionale 30 del 2 maggio 2012 da facoltà al Sindaco di intervenire direttamente: l’ordine del giorno votato in Sala Rossa, quindi, coinvolge direttamente la giunta, che prossimamente dovrà misurarsi, nuovamente, con questa materia.
La ludopatia è una delle dipendenze maggiormente in ascesa, e visto il continuo disinvestimento nelle politiche sociali di prevenzione e i ripetuti tagli ai relativi reparti del sistema sanitario da parte di stato e regioni, ogni ritardo o tentennamento potrebbe essere tragico: in gioco c’è la salute e la sopravvivenza dignitosa di milioni di persone che sono coinvolte direttamente o indirettamente con questa piaga sociale. Far finta di nulla sarebbe la mossa più sbagliata.
Nicola Giordanella