Era Superba magazine online dedicato alla città di Genova. Notizie, inchieste e interviste, video e rubriche di approfondimento

  • Home
  • Notizie
  • Approfondimenti
  • Ambiente
  • La città che cambia
  • Interviste
  • Editoriali
  • Seguici
    • Facebook
    • Twitter
    • RSS Feed
    • LinkedIn
    • Youtube

Certosa, criminalità organizzata: incontro con l’assessore Fiorini

Dopo gli ultimi inquietanti episodi - roghi di diversi cassonetti dei rifiuti, raid vandalico al mercato rionale - il Comitato Liberi Cittadini di Certosa chiama in causa direttamente il Comune


28 Ottobre 2013Notizie

sicurezza-protezione-violenzaIl quartiere di Certosa negli ultimi tempi è balzato più volte agli onori della cronaca. In sporadici casi per iniziative positive – vedi la festa delle Librerie indipendenti – momento di aggregazione che ha riscosso particolare successo. Spesso, invece, a causa del ripetersi di atti vandalici e delinquenziali che destabilizzano la vivibilità della zona. Gli ultimi inquietanti episodi sono stati i roghi appiccati a diversi cassonetti dei rifiuti e il raid all’interno del mercato rionale con la distruzione di vetrine e attrezzature. L’effetto immediato di tale frastuono mediatico è stato un aumento – in termini di presenza e visibilità – delle forze dell’ordine. «Ma non sappiamo quanto durerà – spiega Enrico D’Agostino, portavoce del Comitato Liberi Cittadini di Certosa nonché esponente dell’associazione antimafia Casa della Legalità – Quando i riflettori dei media si spegneranno tutto tornerà come prima. Questa purtroppo è la routine del quartiere, nulla di nuovo, insomma».

Il Comitato Liberi Cittadini di Certosa, infatti, da anni continua a denunciare agli enti preposti che determinati segnali – spesso derubricati come semplici atti di vandalismo – in realtà confermano la presenza della criminalità organizzata nel quartiere. «Che la Val Polcevera sia terra di mafia è ormai un fatto conclamato – racconta D’Agostino – bisogna essere miopi per non accorgersene». D’altra parte «Basta conoscere il modus operandi delle famiglie mafiose per comprendere che il territorio è sotto il loro controllo: lanciano dei segnali, piccoli e non eclatanti ma chiari, con cui tracciano delle linee di demarcazione e ci mandano a dire “qui comandiamo noi”».

Per contrastare una simile presenza non sono sufficienti le pattuglie di polizia, ma piuttosto «Occorre un’intensa e capillare attività investigativa – continua D’Agostino – e sono certo che i primi ad esserne consapevoli sono gli stessi rappresentanti della DIA e dei nuclei preposti al contrasto della criminalità organizzata». Tale consapevolezza, invece, sembra non essere patrimonio di tutti gli abitanti di Certosa «Spesso siamo addirittura additati come dei visionari – spiega D’Agostino – Spiace dirlo, ma anche il Municipio Val Polcevera, al quale più volte ci siamo rivolti per denunciare la situazione, tende a minimizzarne la gravità probabilmente perché non ha la forza per fornire risposte adeguate. Così abbiamo deciso di chiamare in causa direttamente il Comune nella speranza di trovare un valido interlocutore».

Quindici giorni fa si è svolto un primo incontro con Elena Fiorini, assessore comunale a Legalità e Diritti. «La Fiorini si è dimostrata molto attenta – conclude D’Agostino – Il bilancio del confronto è senza dubbio positivo. E l’assessore ha espresso piena disponibilità ad incontrarci nuovamente nei prossimi mesi per continuare a monitorare insieme il quartiere».

 

Matteo Quadrone


  • quartieri di Genova
  • tweet
Potrebbe interessarti anche
  • “Attacco alla città”: i progetti calati dall’alto e la risposta dei comitati. Il viaggio tra i quartieri che non si piegano
    “Attacco alla città”: i progetti calati dall’alto e la risposta dei comitati. Il viaggio tra i quartieri che non si piegano
  • Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse
    Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse
  • L’ex Mercato del Pesce sarà un centro commerciale? Marina Poletti: “Totale incapacità di programmazione urbanistica”
    L’ex Mercato del Pesce sarà un centro commerciale? Marina Poletti: “Totale incapacità di programmazione urbanistica”
  • Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua
    Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua
Altri articoli di questa categoria
  • Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
    Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
  • Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
    Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
  • Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
    Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
  • Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei
    Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei

Lascia un Commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Libri

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

Ludovica Squadrilli ci racconta come si possano intrecciare socialità e impegno civico
‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

Editoriali

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Cosa è cambiato in questi anni, e cosa è rimasto uguale: decine di viadotti arrivati a fine vita, per i quali "manca solo la data del decesso"
Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Genova Anno Zero: Ponte Morandi

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

A cinque anni dal crollo la città è ancora sotto l’ipnosi di una rinascita che non c’è
Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Ne demolissero altri cento

Ne demolissero altri cento

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Seguici su Twitter e Facebook

Tweets von @"Era Superba"

Archivio Articoli

Era Superba - Copyright © 2025 | Codice ISSN 2281-471X
  • Contatti
  • Redazione
  • Privacy
  • Archivio Rivista