Alassio: sigilli al circolo Arci Brixton, il locale di musica dal vivo chiude i battenti tra le polemiche
Facciamo un salto fuori da Genova: andiamo in una località di mare forse un po’ distante per noi abituati a fare il bagno tra Camogli e Vesima, forse un po’ troppo vip per le nostre tasche, dove la spiaggia libera non la trovi neanche a pagarla oro. Ad Alassio tutti ci siamo stati almeno una volta: ci siamo innamorati del budello, del suo gelato, di quell’aria da vecchia signora ricca e forse un po’ annoiata.
C’è qualcosa che accomuna alassini e genovesi: una certa allergia a un certo tipo di movida. Quella che non ti fa dormire per il troppo chiasso, che suona una musica che non ti piace, che lascia bottiglie vuote in terra sotto la porta di casa tua. Residenti e albergatori alassini hanno seguito le orme dei genovesi che abitano in Canneto, San Bernardo e dintorni.
Ricapitoliamo brevemente: il 13 ottobre sono stati messi i sigilli al Circolo Arci Brixton per disturbo della quiete pubblica. I decibel rilevati nelle case circostanti erano quattro volte superiori al limite consentito.
La popolazione si mobilita: i gestori fanno ricorso e il 23 ottobre gli alassini riempiono il budello armati di striscioni per manifestare il loro dissenso. Il locale è attivo da 18 anni, conta 400 tesserati e al suo interno si sono svolti numerosi concerti, conferenze e attività benefiche.
L’ultimo capitolo si è scritto pochi giorni fa: il tribunale del Riesame ha detto no alla riapertura del locale.
Così ha commentato la presidenza provinciale Arci di Savona: «non siamo affatto d’accordo con tale decisione. Il circolo Arci Brixton è l’unico spazio di socializzazione per i giovani nel ponente ligure, e la musica è un’importante espressione artistica, culturale e sociale, e non una fonte di rumore».