A causa della carenza di personale, la struttura, che rappresenta un'eccellenza regionale, non è nelle condizioni ottimali per poter proseguire il lavoro intrapreso in questi anni
Ieri in Consiglio regionale si è discusso del futuro del Centro operativo regionale (COR Liguria) del registro nazionale Mesoteliomi correlati all’esposizione ad amianto.
Un tema particolarmente sensibile in Liguria dove le patologie amianto-correlate rappresentano un triste primato: per questo non è pensabile assistere ad un progressivo impoverimento delle strutture in grado di studiare un problema che ci riguarda da vicino, fondamentali per aiutare il paziente al riconoscimento dell’origine ambientale e/o lavorativa di questo tipo di malattia.
Il principale fattore di rischio nel mesotelioma è l’esposizione all’amianto: la maggior parte di questi tumori riguarda infatti persone che sono entrate in contatto con tale sostanza sul posto di lavoro. L’amianto è pericoloso per la salute poiché le fibre che lo compongono, oltre mille volte più sottili di un capello umano, possono essere inalate e danneggiare le cellule mesoteliali provocando in alcuni casi il cancro.
Considerando le molte realtà produttive presenti in Liguria che in passato hanno utilizzato tali cancerogeni, nei prossimi anni è stimato un forte picco del mesotelioma (il tempo di latenza è di alcune decine d’anni). Ora più che mai dunque è necessario essere attrezzati per poter fornire le risposte adeguate.
Il centro, istituito nel 1994 presso il Servizio di epidemiologia ambientale dell’Istituto nazionale per la ricerca sul cancro (IST) di Genova, ha l’obiettivo di studiare il mesotelioma ed i suoi determinanti; produrre e divulgare tempestivamente i dati di incidenza, sopravvivenza ed eziologia del mesotelioma nei pazienti residenti nella Regione Liguria; collaborare con tutte le strutture scientifiche, amministrative, giudiziarie e previdenziali per lo studio, la cura ed il riconoscimento di questo tumore professionale.
Da tempo però a guidare la struttura, un’eccellenza regionale, è rimasto solo un medico responsabile, il dott. Valerio Gennaro, ed il centro non è nelle condizioni ottimali per proseguire il lavoro intrapreso in questi anni. E le carenze a livello di organico si fanno sentire «Si è verificata una graduale diminuzione delle risorse ed ora è a rischio la soppravvivenza del centro – lancia l’allarme il dott. Gennaro – A giugno, quando scadrà il contratto dell’unica biologa “strutturata”, si chiude».
A portare la questione al centro del dibattito è stata un’interrogazione a risposta immediata, primo firmatario il consigliere Idv Stefano Quaini, presidente della commissione regionale Sanità, in merito al mantenimento dell’attività di eccellenza del centro operativo regionale.
«Lo scopo della nostra interrogazione è fare chiarezza sul futuro del COR Liguria, centro di fama internazionale come dichiarato dalla IARC, ed avere garanzie sul mantenimento degli standard di eccellenza del centro, da tempo in carenza di risorse umane ed economiche con conseguente impoverimento e riduzione della capacità scientifica e di intervento – spiega Stefano Quaini – Ritenendo fondamentale per la nostra regione l’attività epidemiologica e di ricerca, così come oltretutto prevede la normativa nazionale, intendiamo sostenere con la nostra azione politica il ruolo e le potenzialità sociali e sanitarie oltre che scientifiche di questa realtà, ridotta ai minimi termini ma fondamentale sia in termini di archivio e mappatura della patologia che di analisi e prevenzione per i malati di domani».
«La lezione “amianto e mesotelioma” ci fornisce elementi cruciali in termini di un’efficace politica di prevenzione primaria – continua Quaini – per evitare l’insorgenze anche di moltissime altre malattie non direttamente collegate all’amianto ma correlate ad altri fattori di rischio, quali ad esempio inquinamento ambientale (atmosferico e idrico), esposizione a campi elettromagnetici, spesso sottovalutate nonostante l’elevata diffusione e il persistente aumento di incidenza.
«Italia dei Valori si è sempre impegnata e ha posto al centro della propria agenda politica la tematica dell’inquinamento ambientale da amianto, come dimostra anche un ordine del giorno presentato dall’onorevole Paladini rivolto a tutela dei lavoratori di Ferrania – conclude Quaini – Su questo tema ci incontreremo con i vertici regionali INAIL all’inizio della prossima settimana per cercare di trovare una soluzione rapida all’intera vicenda, portando avanti l’istanza dell’inserimento di Ferrania tra le aziende beneficiarie degli atti di indirizzo secondo il decreto Damiano».
L’assessore competente, Claudio Montaldo, ha manifestato l’intenzione di impegnarsi affinché venga mantenuto un servizio strategico per la Regione Liguria.
Matteo Quadrone