È nata ufficialmente la nuova agenzia regionale. Difficile capire quali siano le intenzioni di Amt e del suo azionista (ovvero il Comune di Genova) sulla futura gara per il tpl in Liguria. In qualche modo la partecipata dovrà concorrere al bando anche perché l’alternativa sarebbe la liquidazione o, quantomeno, la riconversione totale della mission dell’azienda
L’Agenzia regionale per il trasporto pubblico locale è ufficialmente (e finalmente) nata. Come anticipato qualche giorno fa dall’assessore comunale alla Mobilità Anna Maria Dagnino (qui l’approfondimento), la Regione, le quattro Province e i quattro Comuni capoluoghi hanno formalmente istituito il nuovo ente regolatore che si occuperà di affidare e monitorare il servizio di trasporto pubblico sul nuovo bacino unico regionale. Il capitale sociale della nuova società ammonta a 400 mila euro e la partecipazione spetta per il 40% alla Regione e per il 60% a Province e Comuni capoluoghi, tra cui il Comune di Genova per il 26,29% del totale.
L’agenzia ora dovrà mettersi al lavoro per predisporre il bando di gara per appaltare il nuovo contratto di servizio su base regionale. Tutte le procedure dell’appalto dovranno essere terminate entro il 31 dicembre 2015. In realtà la dead line dovrà essere decisamente anticipata se, come ha assicurato il presidente Burlando, si vorrà far partire operativamente il nuovo servizio dal 1° gennaio 2016.
«Il vincitore della gara – spiega Burlando precorrendo le prossime tappe – potrà essere una realtà singola attualmente presente sul territorio, un raggruppamento di imprese o una nuova società creata a partire dalle aziende che oggi si occupano del Tpl e che si potranno unire a nuovi soci. Certo, è molto difficile pensare che le aziende che attualmente operano sul territorio regionale possano essere in grado di partecipare al bando da sole».
Tutto il parco mezzi e la forza lavoro delle società che si stanno occupando di trasporto pubblico in Liguria passeranno per legge a chi si aggiudicherà il nuovo bando. Ecco perché il passaggio, soprattutto per quanto riguarda la forza lavoro che proverrà da realtà disomogenee, non sarà semplicissimo. «Naturalmente – aggiunge il presidente di Regione Liguria – al vincitore verranno chiesti anche determinati investimenti perché è proprio questo il cuore del problema degli ultimi anni: al di là del trasferimento per la copertura del servizio che in qualche modo riuscivamo sempre a garantire, era proprio la disponibilità economica per nuovi investimenti a mancare».
Difficile capire quali siano le intenzioni di Amt e del suo azionista (ovvero il Comune di Genova) sulla futura gara. In qualche modo, comunque, la partecipata dovrà concorrere al bando anche perché l’alternativa sarebbe la liquidazione o, quantomeno, la riconversione totale della mission dell’azienda.
Ma, al momento, i problemi urgenti per Amt sono altri. L’azienda genovese la settimana scorsa ha, infatti, rinviato l’approvazione del bilancio 2013 a settembre per un’estrema incertezza sul futuro. Tra le incognite principali c’era naturalmente l’infinita attesa per la nascita dell’Agenzia regionale.
«Per quanto mi riguarda – commenta il sindaco Marco Doria – le condizioni per approvare il bilancio c’erano già. Nel 2013 Amt ha chiuso in attivo di 80 mila euro a fronte dei 10 milioni di debito del 2012 e dei 20 milioni precedenti. Con la recente legge regionale che consente la proroga del contratto di servizio anche nel 2015 e l’odierna formalizzazione dell’agenzia regionale non ci sono più ostacoli di sorta».
Adesso però è necessario che il percorso dell’Agenzia, del bacino unico e dell’affidamento del contratto di servizio per il 2016 procedano spediti e senza più intoppi.
«Quello che emerge oggi – conferma il sindaco – è una volontà positiva e propositiva. Ora però si tratta di iniziare a tradurre questa volontà in azioni».
«Il grosso del lavoro viene da domani in poi – gli fa eco l’assessore regionale Enrico Vesco – perché adesso inizia la parte tecnica». Innanzitutto, la neonata agenzia dovrà stabilire i servizi minimi da garantire a ciascun territorio: da qui poi si partirà con le richieste specifiche di Comuni e Province. Questi ultimi, una volta affidato il contratto di servizio regionale, avranno la possibilità di richiedere servizi aggiuntivi attraverso finanziamenti in proprio che potranno coinvolgere la stessa società vincitrice dell’appalto o anche un’azienda terza.
Altro nodo caldo che il nuovo ente è chiamato a dirimere è l’inserimento o meno del trasporto locale ferroviario nel bando regionale: il contratto di servizio con Trenitalia scade, infatti, il prossimo 31 dicembre e la legge regionale sul trasporto pubblico lascia le porte aperte a qualsiasi prospettiva. Possibile che anche in questo caso si proceda con una proroga annuale per arrivare a una totale riorganizzazione a partire dal 2016 ma il futuro, in questo caso, è ancora più imperscrutabile. Sembra, comunque, molto difficile che ferro e gomma possano andare a far parte dello stesso contratto di servizio regionale.
Con la nascita della nuova agenzia è stata anche confermata la disponibilità della Regione a rinnovare il parco mezzi: si tratta di circa 360 autobus per tutta la Liguria nei prossimi 4 anni ma 92 arriveranno già entro la fine del 2014.
L’Agenzia porterà anche alcuni vantaggi. Il primo è puramente economico e riguarda la possibilità di recupero dell’Iva. Sul tema, l’assessore Vesco, rispondendo ad alcune accuse delle scorse settimane, tiene a precisare che si tratta di una possibilità certificata da un’apposita interpellanza che la stessa Regione ha inoltrato all’Agenzia delle Entrate: il 10% della cifra investita (che potrebbe corrispondere a circa 17/18 milioni se il bando riguarderà solo il servizio su gomma, 25/26 se riguarderà anche il ferro) potrà essere recuperato naturalmente con i pluriennali tempi burocratici per cifre di questa entità ma nei prossimi anni diventerà una cifra consistente da poter reinvestire nel settore.
Tornando a focalizzare la lente di ingrandimento sulla situazione genovese, se il servizio relativo al nuovo bacino unico partirà nella migliore delle ipotesi solo il 1° gennaio 2016, che cosa succederà ad Amt il prossimo anno dato che il contratto di servizio va in scadenza il 31 dicembre 2014? Un’apposita legge regionale approvata in fretta e furia nei giorni scorsi consentirà una proroga straordinaria di un anno, tempo nel quale si spera possano essere espletate tutte le formalità per l’assegnazione del servizio sul nuovo bacino unico. A chi toccherà, però, mettere i soldi per tutto il 2015? Teoricamente, al Comune. Anche perché l’unica promessa che si lascia sfuggire il governatore Burlando è il mantenimento dell’extra finanziamento di 1 milione di euro dedicato al servizio integrato. Nessun ulteriore sforzo straordinario, per il momento. La sensazione, dunque, è che si vada verso la conferma di uno status quo sperando che non diminuiscano ulteriormente i trasferimenti dallo Stato a Tursi. Non una grande notizia per l’assessore Dagnino che, come si poteva intravedere già dalle parole della scorsa settimana, si sarebbe probabilmente aspettata un maggior coinvolgimento economico da parte della Regione in virtù anche del notevole apporto garantito all’ATP (l’azienda che si occupa del trasporto pubblico provinciale) per evitarne il fallimento.
Più cauto, come d’abitudine, il sindaco Marco Doria: «Prima di prendere qualsiasi decisione – spiega il primo cittadino genovese – dovremmo vedere quali saranno le risorse a disposizione per il bilancio 2015 da poter mettere sul capitolo del trasporto pubblico locale in aggiunta ai trasferimenti della Regione. Non è un aspetto che può essere deciso oggi visto che, benché molto prima di altri grandi Comuni, abbiamo appena approvato il bilancio per il 2014». Attualmente, sul bilancio di Tursi (qui l’approfondimento) Amt incide per 105 milioni (su un totale di 826 milioni), di cui circa il 65% è coperto dalla Regione, mentre il restante 35% direttamente dal Comune.
Sempre per quanto riguarda Amt, una notizia positiva arriva dal territorio. Dopo l’ennesimo stop dovuto ai problemi economici di Carena (qui l’approfondimento), sono ripartiti i lavori per il completamento del deposito della Metropolitana e del parcheggio di interscambio in via Buozzi. Entro settembre, assicura l’assessore Dagnino, tornerà anche la fermata dell’autobus in direzione centro.
Simone D’Ambrosio