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Fallimento Aster, la manutenzione potrebbe ritornare al Comune

Aster ha pubblicato il bilancio che non risulta in perdita, ma più della metà dell'attivo è rappresentato dai crediti verso il Comune che solo quest'anno ha saldato il 2006


26 Ottobre 2011Inchieste

Palazzo TursiLa crisi di A.S.Ter non è certo uno “scoop”. L’Azienda è in crisi da anni, o meglio, dal momento in cui è stata fondata.

Nel gennaio del 2011 i lavoratori avevano alzato la voce chiedendo garanzie al Comune, da quel momento i conti dell’azienda sono finiti nell’occhio del ciclone, tante spese e scarsi risultati. In quell’occasione si iniziò a parlare in consiglio comunale di nuovo piano di controllo sulla qualità dei lavori pubblici effettuati da A.S.Ter, di un nuovo piano d’impresa, una nuova discussione sulle voci del bilancio e lo stop a nuovi debiti per manutenzioni straordinarie.

A distanza di quasi un anno la situazione non è migliorata. Il bilancio online pubblicato sul sito di A.S.Ter mette in mostra uno strabiliante attivo, ma non è lì che bisogna andare a cercare i problemi. O, perlomeno, si può provare a leggere fra le righe… Ed è così facendo che balzano agli occhi ad esempio i 14 milioni di differenza fra i crediti (17 milioni) e i debiti (3 milioni), oppure il capitale circolante netto (indicatore utilizzato per verificare l’equilibrio finanziario dell’impresa nel breve periodo) che è diminuito in un anno di quasi 5 milioni.

Indicativo è il dato relativo al ROI che è l’indice di redditività ed efficienza economica della gestione dell’impresa e che dovrebbe non essere mai inferiore all’8%. Nel bilancio di A.S.Ter il ROI si assesta intorno al 5,5% nel 2009 e al 6% nel 2010, il che significa che il capitale investito non è remunerato a dovere.

Ma è importante sottolineare un “particolare” che aiuta a comprendere il perchè del bilancio in attivo di un’azienda in crisi nera: quasi la metà dell’attivo dello stato patrimoniale è rappresentato dai crediti verso il Comune di Genova, crediti che non è scontato che il Comune di Genova sia in grado di pagare. Questo è il nodo della questione. Per comprendere meglio la situazione basta pensare che i lavori per la segnaletica relativi al 2006 sono stati incassati quest’anno.

Inoltre, dal momento della creazione di A.S.Ter nel 2004 ad oggi, i dipendenti sono praticamente raddoppiati, da 250 a 432. Quale futuro si prospetta per i lavoratori?

Facciamo un passo indietro. La manutenzione del territorio comunale un tempo era affidata a operai direttamente alle dipendenze del Comune, falegnami, muratori, giardinieri, idraulici e via dicendo… Si chiamavano “Officine Comunali“.

A.S.Ter. (Azienda Servizi Territoriali del Comune di Genova) e’ stata costituita nel mese di ottobre 1999 prendendo in carico la manutenzione di strade ed impianti di illuminazione pubblica e inglobando 250 operi trasferiti appunto dalle “Officine”. Gli operai che non passarono ad A.S.Ter restarono alle dipendenze del Comune, più precisamente delle Circoscrizioni per interventi di manutenzione sul territorio. Poi nel 2002 il Comune affidò ad A.S.Ter nuovi compiti come la manutenzione delle strade e la gestione di parchi e giardini e nuovi operai ex Officine vennero trasferiti.

Dichiarando il fallimento di A.S.Ter la manutenzione pubblica tornerebbe direttamente a carico del Comune e i dipendenti dovrebbero quindi essere nuovamente integrati nella macchina comunale. Dunque, si torna alle “Officine Comunali”?

La conclusione è molto semplice. Allo stato attuale il Comune versa soldi pubblici ad A.S.Ter (talvolta anche denari per cui era prevista diversa destinazione, vedi caso “barriere architettoniche” di qualche mese fa) per coprire i buchi di bilancio e per pagare i dipendenti: in caso di fallimento crollerebbe il tramite, ma resterebbero i problemi.

 


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