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Sabato 29 giugno ha inaugurato lo sportello di Genova presso la Comunità di San Benedetto al Porto. Chi è e di cosa si occupa l'avvocato di strada? Ne parliamo con il presidente nazionale Antonio Mumolo
Sabato 29 giugno 2013 ha inaugurato a Genova, presso la Comunità di San Benedetto al Porto, lo sportello Avvocato di strada.
Si tratta di un servizio di volontariato che fornisce assistenza legale gratuita a persone senza fissa dimora, sia in sede giudiziaria che in ambito stragiudiziale. Un progetto nato nel 2000 a Bologna dalla costola dell’Associazione Amici di Piazza Grande, che dal 1993 si occupa di aiutare persone senza fissa dimora: «Io sono uno dei soci fondatori di Amici di Piazza Grande – ci spiega l’avvocato Antonio Mumolo, presidente nazionale di Avvocato di Strada – Nella mia attività di volontariato mi sono reso conto che molte persone non riuscivano a “uscire dalla strada” proprio a causa dell’assenza di un supporto legale. Una carenza che non è colmata né dagli assistenti sociali – che non dispongono dei fondi per garantire assistenza legale – né dall’Avvocatura dei Comuni, che può occuparsi solo di cause attive o passive in cui è coinvolto il Comune stesso, ma non direttamente di cause dei cittadini. La legge prevede inoltre che gli avvocati svolgano attività di gratuito patrocinio per coloro che hanno un reddito imponibile annuo inferiore a 10.776,33 €, ma tra i requisiti fondamentali per accedervi l’assistito deve avere una residenza. Ho dunque riscontrato la necessità di agire in questa direzione – non esistevano infatti figure analoghe, nemmeno all’estero – e ho aperto a gennaio 2001 il primo sportello a Bologna: siamo partiti in due, io e una donna avvocato penalista».
L’associazione ha attualmente 35 sportelli in tutta Italia (in Liguria due, Genova e La Spezia) e si avvale del contributo di circa 700 avvocati volontari. Nel solo 2012 l’associazione ha gestito un totale di 2.575 pratiche, di cui il 45% relative al diritto dei migranti, il 34% di diritto civile, l’11% di diritto amministrativo e il 10% di diritto penale (il rapporto integrale è consultabile sul sito web Avvocato di strada). «Siamo, in un certo senso, lo studio legale più grande d’Italia e al tempo stesso quello che fattura meno – prosegue Mumolo – Avvocato di strada è un’organizzazione di volontariato (Odv) e non una Onlus, o meglio: le Odv diventano di diritto anche Onlus dopo sei mesi dall’iscrizione all’Albo del Volontariato, ma la nostra differenza con le Onlus è che – mentre in quel caso sono possibili rapporti di lavoro o rimborsi per i volontari – chi presta la propria opera ad Avvocato di Strada non percepisce alcuna forma di rimborso. Come prevede lo statuto, se una causa legale è vinta e la controparte è condannata anche al pagamento delle spese legali, la somma va devoluta interamente all’associazione».
Per aprire uno sportello di Avvocato di Strada sono necessari due requisiti: un’associazione ospitante, già attiva sul territorio a sostegno delle persone senza fissa dimora, e il contatto con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, che esprime parere favorevole dopo aver verificato il carattere volontario della prestazione, la sua utilità sociale e la compatibilità dell’impegno richiesto ai volontari (tre ore al mese) con le normali attività lavorative. A seguire, viene indetta una conferenza stampa (quella genovese si è svolta appunto sabato 29 giugno) aperta anche e soprattutto alle associazioni di volontariato della città che perseguono analoghi scopi sociali.
Lo sportello di Genova sarà operativo a partire dal 4 luglio, tutti i giovedì dalle 18 alle 20 senza necessità di prendere appuntamento.
Marta Traverso
[foto di Diego Arbore]