Ancora una volta fumata nera. Non è arrivata nessuna offerta per la cessione del 60% dell'Aeroporto Colombo attualmente di proprietà dell'Autorità Portuale
Scadeva alle 12 del giorno 15 febbraio il termine ultimo per la presentazione delle offerte per l’acquisto del 60% dell’Aeroporto Cristoforo Colombo di Genova, ovvero la quota di proprietà dell’Autorità Portuale. La gara è andata deserta.
Dopo il ritiro in extremis, con una lettera indirizzata alla stessa Autorità Portuale, da parte del Fondo italiano per le infrastrutture guidato da Vito Gamberale , si attendevano le offerte degli altri gruppi che avevano mostrato interesse e partecipato alle fasi di studio. Niente da fare.
Per la preseteazione del nuovo bando si parla di tempi piuttosto brevi (aprile/maggio 2012) e, come già anticipato nei giorni scorsi, aumenterà la quota in vendita con l’aggiunta del 15% attualmente di proprietà di Aeroporti di Roma.
Il continuo prorogarsi delle trattative potrà influire negativamente sul futuro del Cristoforo Colombo? Qualche tempo fa è stato intrapreso un percorso per il definitivo rilancio dello scalo genovese. Regione, Camera di Commercio e Aeroporto hanno stanziato per i prossimi tre anni 7,5 milioni di euro (2.5 mln di euro annui), con l’obiettivo a breve termine rappresentato dall’ampliamento dei collegamenti con le riviere per favorire la scelta dell’aeroporto di Genova da parte dei i turisti che vengono in Liguria. L’obiettivo a lungo termine, invece, è la costruzione entro il 2015 di un grande parcheggio di interscambio nella zona nord all’uscita dell’autostrada.
Commento su “Privatizzazione Aeroporto di Genova: gara deserta, tutto da rifare”