Hai mobili, libri o qualunque altro genere di oggetti che non usi più? Prima di buttarli via, scopri se possono servire a qualcuno
In questi tempi duri e di crisi si parla spesso di economia: quanti conoscono davvero il significato di questa parola?
Si può dire che esistano due forme di economia: quella di mercato, che ha nel suo fondamento il valore di scambio (o valore commerciale) di un prodotto, e quella del dono, legata al valore d’uso. Il valore di scambio è dato dal rapporto costi/ricavi ed è di fatto rappresentato dal prezzo, mentre il valore d’uso riguarda l’utilità di un prodotto, la sua capacità di soddisfare i bisogni delle persone che lo utilizzano.
L’economia del dono è alla base del baratto: questa cosa non mi è utile, perciò la dono a te perché ti sia utile. Se tu in cambio vuoi darmi qualcosa che per te non è utile (ma che potrebbe esserlo per me), va benissimo. Altrimenti, ti faccio lo stesso il mio dono senza chiedere nulla in cambio.
In sintesi, gruppi di persone che mettono a disposizione gli oggetti di cui non si servono più e li regalano a chiunque ne abbia bisogno.
In questo senso, si è da poco creata una numerosa comunità su Facebook che si pone l’obiettivo di favorire questo genere di economia: il gruppo Te lo regalo se vieni a prenderlo, creato in Ticino a settembre 2011 da Salvatore Benvenuto e coordinato a livello nazionale da Donatella Piras, ha già raccolto numerosi membri in tutta Italia. L’ideologia alla base del gruppo è dare una “seconda vita” alle cose ed evitare che si accumulino nelle discariche oggetti ancora utilizzabili, promuovere il contatto tra persone ed evitare che il consumismo sfrenato porti ad acquistare più oggetti di quelli di cui si ha effettivamente bisogno.
Parlando di “casa nostra”, il gruppo Facebook Te lo regalo se vieni a prenderlo – Liguria ha già superato i duemila membri.
Cosa si regala in questi gruppi? Di tutto: mobili, libri, utensili di cucina, accessori per animali, per il giardinaggio e così via. Come funziona il gruppo? Sulla bacheca ogni utente scrive la propria richiesta di oggetti dei quali ha bisogno, oppure offerte di oggetti che non usa più. Quando avviene il contatto, la persona che riceve gli oggetti andrà a ritirarli a casa del proprietario. Non necessariamente un baratto, dunque: il concetto di dono disinteressato prevale su quello dello scambio, si può ritirare un oggetto senza donare nulla in cambio.
L’unico requisito per partecipare, ovviamente, è essere iscritti a Facebook.
Sul web sono moltissime le iniziative simili, che si occupano di favorire scambio e baratto tra persone: su Era Superba abbiamo parlato di Reoose, Persoperperso, il negozio Passamano a Bolzano e i numerosi swap party che si tengono a Genova e in molte altre città italiane.
Marta Traverso
2 commenti su “Baratto a Genova: su Facebook “Te lo regalo se vieni a prenderlo””