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Il progetto è al vaglio della Conferenza dei Servizi, Confesercenti ha già presentato delle osservazioni, ma se la conferenza deliberante darà il via libera, l'associazione di categoria è pronta a ricorrere al Tar
800 firme raccolte per difendere il piccolo commercio di quartiere, le botteghe al dettaglio che «Garantiscono animazione vivibilità e sicurezza, evitando la desertificazioni di zone popolari e popolose della città», come spiega il Comitato Basta Ipermercati – composto da commercianti ma non solo – mobilitatosi per dire no alla richiesta del gruppo Gattiglia che intende trasformare il magazzino di vendita all’ingrosso Sogegross (Basko) di Genova Campi, in una grande struttura di vendita al dettaglio di generi alimentari. A rischio – come sottolineano le associazioni di categoria ed i C.I.V. di zona – c’è l’intero tessuto commerciale della Val Polcevera, di Sampierdarena e Cornigliano.
Tutto nasce da un emendamento che prevede una variante al Piano Urbanistico Comunale (PUC), proposto dal Pd nel precedente ciclo amministrativo ed approvato dal consiglio comunale il 7 dicembre scorso. All’epoca non mancarono le polemiche visto che la votazione avvenne in una seduta fiume nel corso della quale furono presentati centinaia di ordini del giorno ed altrettanti emendamenti. Alcuni consiglieri che votarono sì all’emendamento ammisero candidamente di non avere compreso appieno di che cosa si trattasse …
Allo stato attuale il progetto è al vaglio della Conferenza dei Servizi.
Confesercenti ha già presentato delle osservazioni proprio in questa sede ma non intende fermarsi: se la conferenza deliberante darà il via libera, l’associazione che raggruppa piccoli e medi imprenditori del commercio è pronta a ricorrere al tribunale amministrativo regionale (Tar).
«Abbiamo presentato la documentazione sia alla conferenza dei servizi sia come osservazioni al PUC», sottolinea Andrea Dameri, direttore Confesercenti Genova.
«In seguito all’innesto della grande distribuzione organizzata nella vallata il numero dei punti vendita sul territorio si è drasticamente ridotto mentre la superficie di vendita è aumentata sensibilmente – denuncia Dameri – la piccola e media impresa del settore è stata spazzata via e con essa tutti i servizi che il commercio tradizionale offre soprattutto alle fasce più deboli della popolazione, come gli anziani che non possono spostarsi in auto per fare la spesa».
Inoltre autorizzando la trasformazione di un punto vendita all’ingrosso in un supermercato si crea un pericoloso precedente «Se passa questa linea ci sarà la corsa a farlo – sottolinea Dameri – Una scorciatoia simile consente di innalzare il valore commerciale degli spazi che, se possono essere utilizzati per realizzare nuovi supermercati, valgono almeno il doppio».
Inoltre non vanno dimenticate le criticità legate alla viabilità «In una zona delicata dove il traffico è già oggi un problema – aggiunge Dameri – ovviamente una nuova struttura commerciale porterebbe all’aumento del numero di auto private, conseguenza inevitabile anche a causa del previsto ampliamento della superficie di Ikea».
«Tutte le forze politiche durante la campagna elettorale si sono impegnate a limitare i potenziali danni di una crescita della grande distribuzione – conclude Dameri – adesso tocca alla nuova giunta ed al consiglio comunale dimostrare la serietà degli impegni presi».
Matteo Quadrone