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Lo annuncia l'assessore comunale ai Lavori pubblici, Gianni Crivello; se tutto va bene, il nuovo edificio sarà pronto ad accogliere gli alunni a partire dal prossimo anno scolastico
Il cantiere per la realizzazione del nuovo edificio scolastico in Piazza delle Erbe – punto di riferimento del centro storico genovese e crocevia della movida notturna – dovrebbe concludersi nella primavera 2013. L’annuncio arriva dall’assessore comunale ai Lavori pubblici, Gianni Crivello «Attualmente la ditta appaltatrice sta sistemando la parte impiantistica. La colpa del ritardo è dovuta soprattutto ai soliti problemi burocratici».
L’impresa appaltatrice, la BRC, fornisce maggiori dettagli «Fin dall’inizio ci siamo trovati di fronte difficoltà inaspettate, quali il ritrovamento di strutture preesistenti sotto il terreno – spiega un responsabile della BRC – Di conseguenza sono risultate necessarie delle varianti in corso d’opera. Inoltre, in questo caso, il sistema costruttivo non è quello tradizionale. Con un’unica evoluzione in verticale lavoriamo contemporaneamente sulla struttura, a livello di muratura, isolamento, ecc.».
Fatto sta che si tratta di un ritardo di oltre un anno rispetto al ruolino di marcia. I lavori, partiti nell’autunno 2010, sarebbero dovuti concludersi nel febbraio-marzo 2012, come indicato nel cartello «Consegna: 25.10.2010; durata prevista: 480 giorni; Impresa appaltatrice: BRC; Committente: arch. Laura Petacchi (tecnico del Comune di Genova); Importo: 3.501.906, 67 iva escl.».
La scuola di Piazza delle Erbe è molto attesa nel centro storico e finalmente, il prossimo anno scolastico, potrà accogliere gli alunni della media Baliano e della elementare Garaventa. L’edificio ospiterà 16 classi, 2 sezioni (pari a 10 classi) di scuola elementare e 2 sezioni (pari a 6 classi) di scuola media, per complessivi 500 alunni.
Il sito prescelto è un’area limitrofa a ciò che rimane dell’ex l’Oratorio di Santa Maria del Suffragio. La nuova costruzione dovrebbe integrarsi con il prezioso edificio settecentesco.
«La divisione della nuova scuola in una parte basamentale di due piani – che mantiene il concetto della continuità edilizia del perimetro su strada – e in un volume edilizio di tre piani soprastante, con uno sviluppo planimetrico più libero, al di là del suo apparente effetto dirompente, in realtà ripropone un assetto morfologico e un giuoco di volumi frammentati assai frequente nel centro storico genovese», spiegano gli estensori di un progetto che non ha suscitato il totale apprezzamento dei cittadini.
La struttura, infatti, così come appare dalle simulazioni progettuali, sembra presentare dei volumi eccessivamente intrusivi, rispetto al particolare contesto di questa porzione di centro storico.
Matteo Quadrone
[foto di Daniele Orlandi]