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San Bernardo: residenti e commercianti insieme, primo passo del cambiamento

Il dialogo tra le due componenti è fondamentale per superare le incomprensioni e remare tutti nella stessa direzione


13 Luglio 2012Notizie

Tanta gente di tutte le età, uomini, donne e molti bambini ieri pomeriggio hanno dato un tono di colore a Piazza San Bernardo, per la festa di quartiere promossa dal Quic, associazione spontanea di residenti e realtà sociali operanti nel centro storico.

Un’iniziativa nata per celebrare la premiazione dei vincitori del gioco “Scegli il tuo commerciante preferito”, con gli abitanti più attivi impegnati, nelle settimane scorse, a consegnare in tutti i portoni della zona di San Bernardo, 400 schede per la votazione.

«La festa di oggi è una scusa per stare insieme e condividere le nostre strade – spiega Carola, una delle prime aderenti al Quic – Nasce dal desiderio di trovare il modo per vivere meglio nel quartiere e ricostruire i legami sociali che sono andati perduti. Un tempo gli abitanti del centro storico si ritrovavano fuori dall’uscio di casa e trascorrevano le serate seduti all’aperto nei vicoli.  A maggior ragione, in un periodo così difficile, tornare a scambiarsi parole può essere un’occasione per mutare lo stato delle cose. Gli abitanti sanno bene quello che serve al quartiere. Chi vuole essere partecipe del cambiamento sarà ben accolto».

«Si tratta di una semplice e piccola iniziativa ma con un grande valore simbolico – spiega Danilo De Luise, associazione San Marcellino – Non abbiamo avuto dissidi con i residenti, solo in pochi hanno manifestato timore che la festa potesse trasformarsi in un altro momento di “movida”. Questi processi di cambiamento funzionano come un motore diesel. Sono particolarmente lunghi. Occorre partire dalle persone che più hanno il desiderio di impegnarsi ed in una fase successiva provare a coinvolgere anche gli altri. D’altra parte il problema della scarsa partecipazione alla vita comunitaria si riscontra ovunque, in tutti i quartieri della città: oggi purtroppo il mondo del singolo individuo è assai limitato, spesso e volentieri finisce appena fuori dal portone di casa».

«Comunque i segnali positivi ci sono – continua De Luise – ad esempio il nostro corso sulla mediazione è stato un successo. C’è la voglia di intraprendere nuovi percorsi di dialogo». 

E l’obiettivo della festa di ieri era proprio questo: provare ad avvicinare abitanti e commercianti perchè solo attraverso la comprensione reciproca è possibile dare avvio al cambiamento. «Superata la diffidenza iniziale i negozianti sono stati ben felici di partecipare all’iniziativa», sottolinea De Luise.
«Indubbiamente è una cosa positiva perchè avere un quartiere vivo migliora anche il nostro lavoro – spiega Paolo Barbieri, rappresentante di zona della Confesercenti – Il dialogo tra le due componenti è fondamentale. Quando si parla è più facile superare le incomprensioni e remare tutti nella stessa direzione».

Però non bisogna dimenticare che qualche problema di convivenza tra commercianti e residenti in passato c’è stato. «Ma il più delle volte è successo a causa di singole posizioni, isolate e troppo arroccate», ricorda Barbara, titolare della gelateria di via San Bernardo, premiata per la sua cordialità. Gli altri esercizi commerciali che hanno ricevuto l’apprezzamento dei cittadini sono stati il negozio di tatuaggi, in particolare per la sua originalità, il calzolaio considerato il più utile e poi un pezzo di storia della città, la famosa drogheria Torrielli. Infine, il premio assegnato ai negozi assenti, quelli di cui si sente fortemente la mancanza, ovvero edicola e salumeria.

Presente anche l’assessore comunale a Legalità e Diritti, Elena Fiorini, una delle creatrici dell’associazione il Ce.Sto, attiva in prima linea, insieme a San Marcellino, al fianco del Quic «Sono un’antica abitante del centro storico e conosco bene questa realtà.  Le serrande aperte dei negozi sono un antidoto alla depressione giornaliera di una zona in parte recuperata ma che, almeno finora, vive quasi esclusivamente di notte. Questo è un vero peccato. Iniziative come queste sono lodevoli e fanno davvero sperare in un cambiamento».

 

Matteo Quadrone


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