Passaggio pedonale troppo stretto, nuovo senso di marcia che impedisce l'agevole accesso dei mezzi di soccorso, scarsa illuminazione: così si sprecano i soldi pubblici; mentre sotto la struttura coperta continuano gli atti vandalici
Nel cuore di Certosa l’area ex Fillea – sorta nel “libro dei sogni” quale parcheggio di interscambio per la futura fermata della metropolitana di Rivarolo – oggi è gestita da Genova Parcheggi ed ospita soprattutto posti auto per i residenti (a pagamento e non), in parte posteggi a tariffa oraria, ma è percepita dalla popolazione come una vera e propria “terra di nessuno”, abbandonata a se stessa e luogo pericoloso, in particolare con il calare del sole.
Nel corso degli anni si sono susseguite diverse proteste per il taglio di posti auto riservati agli abitanti e per l’aumento delle tariffe orarie. L’ultima nel marzo 2012 quando Genova Parcheggi, con un colpo di mano truffaldino, si è impossessata di una sessantina di posti auto liberi applicando ad essi la tariffa di 1,50 euro all’ora.
Il Comitato Liberi Cittadini di Certosa ha protestato vivacemente per il “furto” dei parcheggi e ha rilanciato le sue proposte per migliorare la gestione di un’area fondamentale per il quartiere, anche in termini di vivibilità.
Ovviamente la presenza di un maggior numero di posti auto per i residenti resta una delle priorità, ma secondo i cittadini è necessaria una più intelligente organizzazione degli spazi auto (per diversamente abili; a disco orario), la rivisitazione della segnaletica verticale/orizzontale, la realizzazione di percorsi pedonali protetti in grado di garantire la sicurezza dei pedoni.
Ebbene, come racconta Enrico D’Agostino, portavoce del Comitato «Tutte le nostre richieste sono state disattese. Dal marzo 2012 nessuno si è più fatto sentire. Fino ad una ventina di giorni fa. I lavori sono improvvisamente partiti ed in quattro e quattr’otto sono stati portati a termine».
Le proposte dei cittadini non sono state accolte. Ad eccezione del percorso pedonale. «Peccato, però, che l’abbiano realizzato troppo stretto e senza paletti di protezione – sottolinea D’Agostino – La domanda è: perché spendere i soldi in questo modo? È uno spreco di risorse pubbliche quando sarebbe stata sufficiente una maggiore attenzione».
Altro punto critico è il nuovo senso di marcia. «Adesso le due entrate del parcheggio sono in corrispondenza di due ponti (via Piombelli e piazzetta Penne Nere) – continua D’agostino – la cui altezza è insufficiente a garantire un accesso agevole per alcuni automezzi di soccorso».
Infine, la questione dei contrassegni. Il posto auto per residenti, infatti, si ottiene previo permesso comunale. Secondo il Comitato, però, molti sarebbero fasulli. «Per questo abbiamo chiesto al Comune di effettuare un controllo capillare».
La mattinata dell’8 giugno i cittadini scenderanno in strada per richiamare l’attenzione sull’area ex Fillea e chiedere alle istituzioni di rivedere gli interventi eseguiti. «Invitiamo anche il Municipio Valpolcevera a confrontarsi con noi – continua D’Agostino – visto che lo stesso presidente, Iole Murruni, ha riconosciuto che sono stati fatti degli errori».
Tuttavia, al di là delle questioni legate alla viabilità e alla gestione dei posti auto, il problema principale resta la percezione di insicurezza.
La parte di struttura coperta che ospita i posti auto a pagamento – in pratica una gabbia metallica chiusa da ogni lato, senza adeguate vie di fuga per pedoni e automobili – è dotata di scarsissima illuminazione e durante le ore notturne è già stata teatro di atti vandalici e di un paio di tentativi di violenza (fortunatamente sventati) a danno di altrettante donne.
La settimana scorsa un incendio doloso, propagatosi sotto la medesima struttura , ha distrutto 3 automobili. E la paura ha serpeggiato tra gli abitanti. «Nell’aprile 2012 abbiamo fatto un esposto ai vigili del fuoco, con fotografie e filmati, per sottolineare la totale assenza di estintori, bocchette antincendio, vie di fuga e la scarsa illuminazione – spiega D’Agostino – Ci hanno risposto ad agosto 2012 affermando che da loro sopralluogo non emergono evidenti difformità rispetto alle norme di sicurezza».
«Bisogna garantire la sicurezza e l’incolumità di tutte le persone che in qualche modo usufruiscono dell’area ex Fillea – conclude il Comitato – per questo chiediamo a gran voce la presenza delle forze di sicurezza: sono mesi che non vediamo passare un vigile urbano. Non c’erano neppure quando è stato approntato il cambio del senso di marcia …».
Matteo Quadrone
[Foto dell’autore]