Era Superba magazine online dedicato alla città di Genova. Notizie, inchieste e interviste, video e rubriche di approfondimento

  • Home
  • Notizie
  • Approfondimenti
  • Ambiente
  • La città che cambia
  • Interviste
  • Editoriali
  • Seguici
    • Facebook
    • Twitter
    • RSS Feed
    • LinkedIn
    • Youtube

Costi della chiesa: nuova campagna dell’Uaar

L'Unione degli atei e degli agnostici razionalisti affigge 15 maxi cartelloni: lo slogan è


4 Gennaio 2012Notizie

Genova è ancora una volta l’apripista di un’iniziativa dell’Uaar, la sigla che rappresenta atei ed agnostici razionalisti. Dopo i manifesti affissi nel 2009 su alcuni autobus genovesi – lo slogan era “La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno” – ed il convegno “In un mondo senza Dio”, realizzato a maggio, il 5 dicembre è partita dalla nostra città la campagna pubblicitaria contro i costi pubblici della chiesa, considerati troppo elevati. E dopo alcuni giorni sono comparsi i primi maxi cartelloni – 15 in tutto – per le vie del centro ma non solo (in Corso Saffi, lungo il Bisagno, in via Cantore, per citarne alcune). Genova e Venezia sono le città destinate ad ospitare una campagna che ovviamente susciterà curiosità e riflessioni, ma pure inevitabili polemiche.

“Con 6 miliardi l’anno, l’Italia farebbe miracoli”. È lo slogan che campeggia su uno sfondo blu dal vago sapore celestiale. Perché il costo della Chiesa è alto ed è “un prezzo che pagano credenti e non credenti”, come sottolinea il manifesto. Quando invece le religioni dovrebbero essere sostenute soltanto da chi le professa, ribadisce l’Uaar.
“Alcuni tagli proposti dal governo sono stati bloccati dalle resistenze delle caste – osserva Raffaele Carcano, segretario Uaar – ma qui siamo di fronte a una super-casta talmente intoccabile che nemmeno Monti ha il coraggio di sfiorare”.
Negli ultimi tempi si è parlato molto di Ici, spesso al centro delle cronache, ma l’Uaar va oltre e conti alla mano, individua altri privilegi da abbattere “Vogliamo cominciare a parlare anche del miliardo e mezzo che costa l’ora di religione, del miliardo che costa l’Otto per Mille, degli oltre 700 milioni che finiscono a scuole e università cattoliche?”.
E mentre il Parlamento discute la manovra, gli atei e gli agnostici rilanciano. “Siamo contribuenti discriminati, e vogliamo che tutti se ne rendano conto – prosegue Carcano – è incredibile che la Chiesa cattolica, la più importante proprietaria immobiliare del paese, non sia chiamata a compiere i sacrifici che la crisi economica richiede”.
Con sei miliardi si potrebbe non solo ridurre il debito, ma anche investire in “ricerca, istruzione, risanamento del territorio”, come propone l’Uaar nel manifesto.

Ma come mai Genova è la patria di elezione per le iniziative dell’Uaar?
“Genova è una città laica che ci permette di esprimerci liberamente – spiega il coordinatore del circolo Uaar genovese, Silvano Vergoli – cosa che in altre realtà purtroppo non accade”.
Certo la scelta di Genova non appare casuale visto che è la sede del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana. Ma l’obiettivo è ottenere la più ampia visibilità possibile, anche perché “Quando la Chiesa parla può godere di una cassa di risonanza mondiale – continua Vergoli – mentre noi dobbiamo affidarci a modalità di comunicazione più modeste in grado però di stimolare un dibattito tra le persone”.
E i riscontri positivi non mancano “In un giorno abbiamo registrato 23 mila accessi al nostro sito online e per tutto il mese di dicembre il traffico è stato elevato – conclude Vergoli – questo significa che l’iniziativa sta riscuotendo successo e si amplifica l’interesse nei confronti delle nostre proposte”.

 

Matteo Quadrone


  • iniziative, polemiche
  • tweet
Potrebbe interessarti anche
  • Delibere di iniziativa popolare, il regolamento è in vigore. A dicembre in commissione le tre proposte respinte
    Delibere di iniziativa popolare, il regolamento è in vigore. A dicembre in commissione le tre proposte respinte
  • TEDx sbarca al Porto Antico, “idee che vale la pena diffondere”: dietro le quinte del primo convegno genovese
    TEDx sbarca al Porto Antico, “idee che vale la pena diffondere”: dietro le quinte del primo convegno genovese
  • AZ Genova, l’alfabeto civico: in viaggio per la città fra provocazione e degrado
    AZ Genova, l’alfabeto civico: in viaggio per la città fra provocazione e degrado
  • Segni nel fango: un’asta benefica e un libro di illustrazioni per gli alluvionati genovesi
    Segni nel fango: un’asta benefica e un libro di illustrazioni per gli alluvionati genovesi
Altri articoli di questa categoria
  • Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
    Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
  • Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
    Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
  • Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
    Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
  • Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei
    Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei

Lascia un Commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Libri

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

Ludovica Squadrilli ci racconta come si possano intrecciare socialità e impegno civico
‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

Editoriali

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Cosa è cambiato in questi anni, e cosa è rimasto uguale: decine di viadotti arrivati a fine vita, per i quali "manca solo la data del decesso"
Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Genova Anno Zero: Ponte Morandi

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

A cinque anni dal crollo la città è ancora sotto l’ipnosi di una rinascita che non c’è
Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Ne demolissero altri cento

Ne demolissero altri cento

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Seguici su Twitter e Facebook

Tweets von @"Era Superba"

Archivio Articoli

Era Superba - Copyright © 2025 | Codice ISSN 2281-471X
  • Contatti
  • Redazione
  • Privacy
  • Archivio Rivista