Manchester United, Chelsea, Real Madrid e Barcellona guidano la classifica del debito con 816, 798, 337 e 311 milioni di euro di deficit
Alla chiusura dell’anno fiscale 2010 le perdite accumulate dai grandi club europei sono perfettamente in linea con i conti in rosso dei Paesi del vecchio continente. Sommando i deficit si raggiunge la cifra impressionante di 8,4 miliardi di euro, con un incremento del 33% in un anno.
Sono i dati emersi da un’inchiesta pubblicata in Francia su “Le Monde” a rivelare che il 56% dei 665 club di prima divisione che hanno trasmesso i propri risultati finanziari alla UEFA registra perdite nette.
Da qualche anno si parla nel mondo del calcio di “fair play finanziario“. Fortemente voluto da Michel Platini, mira a ripristinare una concorrenza leale attraverso l’obbligo tassativo del bilanciamento dei conti. Basterà l’entrata in vigore di questa regola a partire dall’anno prossimo per salvare il calcio? Come sarà possibile far bilanciare i conti davanti a simili perdite?
Da quasi 15 anni, ormai, il calcio è coinvolto in una folle spirale, come se si trattasse di un mondo parallelo con disponibilità economiche infinite. Basti pensare che allo stato attuale i club che dominano sportivamente sono anche i più indebitati. Manchester United e Chelsea sono i campioni del debito, con rispettivamente 816 e 798 milioni di passività alla fine della stagione 2009-2010. Il Real Madrid e Barcellona non sono molto indietro con 337 e 311 milioni di euro di debito.
Per cui con l’entrata in vigore del “fair play finanziario” aspettatevi in pochi anni la squalifica di Real Madrid e Barcellona, d’altronde i numeri sono numeri e la matematica non è un’opinione, no?!