Era Superba magazine online dedicato alla città di Genova. Notizie, inchieste e interviste, video e rubriche di approfondimento

  • Home
  • Notizie
  • Approfondimenti
  • Ambiente
  • La città che cambia
  • Interviste
  • Editoriali
  • Seguici
    • Facebook
    • Twitter
    • RSS Feed
    • LinkedIn
    • Youtube

Via libera alla delibera sul progetto Gronda, ma la maggioranza a Tursi è ridotta ai minimi termini

La tanto discussa delibera tecnica che formalmente dichiara la pubblica utilità dell'opera è stata approvata. Ora, però, è tempo di raccogliere i cocci dopo la battaglia. I numeri per l'autosufficienza della maggioranza al momento non ci sono, il Pd guarda all'Udc per riequilibrare i conti


20 Gennaio 2015Notizie > Grandi Opere?

Marco Doria, sindaco di GenovaTira dritto il sindaco al termine della seduta di Consiglio comunale in cui è stato dato il via libera al tanto contestato provvedimento sulla Gronda. E ai cronisti che chiedevano un commento a caldo risponde con un secco «No. Ho altro da fare». Sintomo che il momento di fare i conti all’interno della multisfaccettata maggioranza che lo ha fin qui sostenuto non è più procrastinabile. Doria, infatti, ha sì portato a casa la delibera ma non ha certo ottenuto l’esito sperato. La maggioranza uscita dalle urne a metà 2012 si è fermata a quota 19 sì (compatti i 12 consiglieri del PD a cui si aggiungono i 3 consiglieri uomini di Lista Doria, Chessa di Sel, Anzalone e De Benedictis del Gruppo Misto e il sindaco) sui 21 necessari per essere autosufficienti, come richiesto a più riprese dal Partito democratico e augurato anche dallo stesso Doria. Gli altri 11 voti favorevoli sono arrivati dall’opposizione (4 Pdl, 3 Lista Musso, 2 Udc, Rixi di Lega Nord e Baroni del Gruppo Misto).

A differenza di quanto configurato alla vigilia, l’ago della bilancia non è stata solo la Lista Doria, su cui si sono concentrate le attenzioni politiche e mediatiche. Da giorni si diceva che sarebbero serviti 4 voti favorevoli da parte della lista del sindaco, a cui Doria aveva chiesto una sorta di fiducia: a votare sì sono stati solamente i tre rappresentanti maschili (Pignone – capogruppo, Padovani e Gibelli); 3 no, invece, sono arrivati dalle donne (Bartolini, Pederzolli e Nicolella). Ma un inaspettato (e di troppo) no è arrivato anche da Salvatore Mazzei, Gruppo Misto ex Idv.

Maggioranza spaccata, gruppi e partiti di sinistra divisi al loro interno, Antonio Bruno che lascia la presidenza della Commissione Territorio e sancisce di fatto la sua uscita ufficiale dalla maggioranza… il caos a Tursi rischia di regnare sovrano.


«Mi aspettavo che la maggioranza fosse autosufficiente all’interno del perimetro di chi ha sostenuto quest’amministrazione con il mando elettorale. Questo non è successo e la riflessione sulla tenuta dell’amministrazione stessa si fa più difficile. Ma è una riflessione che spetta solo al sindaco che di questa maggioranza è il leader» commenta Simone Farello, capogruppo PD. «Vorrei continuare questa esperienza amministrativa – ammette Farello – ma vorrei sapere con chi la continuo: non posso avere ogni giorno una maggioranza diversa. Non è una situazione sostenibile per la città. È necessario fare una riflessione che tenga conto della tenuta d’aula dell’Udc e della spaccatura di Lista Doria, ripartendo dal sacrificio politico di alcuni suoi consiglieri. Riflessione che aiuteremo cercando di ridare unità alla maggioranza ma riflessione che non è più rimandabile perché bisogna dire chiaramente a Genova se ha ancora un assetto di governo».

Ancora più diretto il segretario provinciale dei democratici Alessandro Terrile: «Con la maggioranza allargata all’Udc i numeri tengono. Ne prendiamo atto e prossimamente dobbiamo prenderne atto anche formalmente. Stare nella maggioranza non è una questione ideale, ci si sta votando le delibere di giunta: non c’è solo la gronda, c’è da fare molto altro. Ora portiamo a casa il voto comunque favorevole, da domani penseremo alle questioni politiche».

La parola, dunque, passa alle più o meno segrete stanze di Tursi dove, subito dopo il voto, il sindaco si è riunito con Enrico Pignone. «Il nostro voto differenziato – ha detto in dichiarazione di voto il capogruppo di Lista Doria – rappresenta, da una parte, le ragioni della nostra sensibilità ambientalista, per il risanamento del dissesto idrogeologico, per una mobilità e uno sviluppo economico sostenibili, e dall’altra la fiducia al sindaco». Una fiducia però che sembra non essere incondizionata. «La nostra battaglia non finisce qui – ha proseguito Pignone, nel tentativo di dare una risposta a chi questi giorni lo ha accusato di essere attaccato alla poltrona – perché noi componenti della Lista Doria, tutti, in pieno accordo, siamo fermamente contrari alla Gronda, la consideriamo un’opera tanto inutile quanto sbagliata e pericolosa, destinata non solo a ledere gli interessi diretti della popolazione interessata dal suo tracciato, ma a peggiorare la situazione di un territorio che il nostro sindaco ha definito, con espressione drammaticamente precisa, “fragile e malato”».

A questo punto, salvo clamorosi e piuttosto improbabili scenari dimissionari, i consiglieri arancioni dichiarano lotta contro l’infrastruttura cercando di recuperare un po’ di quella credibilità perduta agli occhi dell’opinione pubblica. «Assieme all’aggiornamento di Chessa (il consigliere di Sel che ha votato a favore della delibera, NdR) – ha detto il capogruppo di M5S, Paolo Putti, riferendosi ai consiglieri di Lista Doria – state diventando un ossimoro: siete contrari all’opera ma votate sì alle delibere che danno il via libera alla sua costruzione. Ma non potete credere “a Dio e a mammona”, non potete credere cioè al benessere della popolazione e votare sì ai gruppi di potere». Tra questi ossimori viventi, secondo il capogruppo grillino, rientra a pieno titolo anche il sindaco Marco Doria che, fino a qualche tempo fa, era «uno dei più nobili attivisti no gronda, come è possibile ritrovare ad esempio in un intervento video sulla sua pagina YouTube, datato 24 gennaio 2012».

Detto dell’imprevedibilità del futuro politico, che non dovrebbe comunque dare vite alle nefaste conseguenze adombrate qualche settimana fa, resta da ricordare che cosa succederà al progetto Gronda con l’approvazione di questa delibera, su cui pende la scure di un possibile ricorso al TAR annunciato dal Movimento 5 Stelle per non aver considerato tra le zone interferite dal passaggio dell’opera anche la Val Bisagno.

La delibera non dà solamente mandato al sindaco di rappresentare il Comune di Genova nella Conferenza dei Servizi del prossimo 23 gennaio per decretare la pubblica utilità dell’opera e dare il via libera agli espropri e ai rimborsi per gli interferiti. La discussione sul progetto esecutivo, il cui tracciato definitivo era già stato approvato nel corso del precedente ciclo amministrativo e che sarà oggetto di una nuova Conferenza dei servizi che dovrà valutare anche tutte le prescrizioni ambientali e non solo contenute nel decreto di VIA, dovrà tenere conto di alcune riflessioni inserite nel documento attraverso un maxi emendamento di maggioranza, presentato e votato durante i quattro giorni di consiglio comunale monstre. Sindaco e giunta, infatti, dovranno farsi garanti affinché il progetto esecutivo sia elaborato dedicando attenzione prioritaria all’assetto idrogeologico del territorio, in risposta alle emergenze emerse nel corso delle ultime alluvioni, considerando anche la criticità dell’attuale rete autostradale genovese. Inoltre, nel documento si sottolinea l’imprescindibilità della presenza del Comune di Genova nel Comitato di controllo sulla realizzazione della Gronda e la necessità di costituire una struttura tecnica di concerto con Città Metropolitana e Regione Liguria che monitori e partecipi alla diverse fasi di studio e realizzazione delle grandi opere infrastrutturali che interessano il territorio genovese.

 

 Simone D’Ambrosio


  • consiglio comunale genova, grandi opere
  • tweet
Potrebbe interessarti anche
  • Rinnovabili, al passo della Bocchetta un parco eolico con 5 pale da 150 metri
    Rinnovabili, al passo della Bocchetta un parco eolico con 5 pale da 150 metri
  • Il Nodo Ferroviario fermo al binario tronco di Voltri. La Grande Opera che tiene in scacco Genova
    Il Nodo Ferroviario fermo al binario tronco di Voltri. La Grande Opera che tiene in scacco Genova
  • Amiu, Pd-Crivello attaccano su soluzione Amiu: «Bucci vuole privatizzare trattamento rifiuti?»
    Amiu, Pd-Crivello attaccano su soluzione Amiu: «Bucci vuole privatizzare trattamento rifiuti?»
  • Marco Bucci presenta la sua giunta. Protezione Civile e Porto non hanno assessorato. Urbanistica ancora in sospeso
    Marco Bucci presenta la sua giunta. Protezione Civile e Porto non hanno assessorato. Urbanistica ancora in sospeso
Altri articoli di questa categoria
  • Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova
    Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova
  • La pandemia e le responsabilità degli adulti. Bruno Morchio: “Ai ragazzi serve la rielaborazione critica della realtà”
    La pandemia e le responsabilità degli adulti. Bruno Morchio: “Ai ragazzi serve la rielaborazione critica della realtà”
  • Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
    Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
  • Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
    Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?

Lascia un Commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Libri

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

Ludovica Squadrilli ci racconta come si possano intrecciare socialità e impegno civico
‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

Editoriali

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Cosa è cambiato in questi anni, e cosa è rimasto uguale: decine di viadotti arrivati a fine vita, per i quali "manca solo la data del decesso"
Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Genova Anno Zero: Ponte Morandi

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

A cinque anni dal crollo la città è ancora sotto l’ipnosi di una rinascita che non c’è
Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Ne demolissero altri cento

Ne demolissero altri cento

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Seguici su Twitter e Facebook

Tweets von @"Era Superba"

Archivio Articoli

Era Superba - Copyright © 2025 | Codice ISSN 2281-471X
  • Contatti
  • Redazione
  • Privacy
  • Archivio Rivista