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Uno sportello bancomat, collegato direttamente con lo IOR, a tre metri di altezza sul livello strada per disincentivare i prelievi in questo periodo di magra e comodi distributori di sigarette raggiungibili con scala retrattile
In un periodo turbolento di elezioni politiche italo-vaticane la situazione è confusa, la BCE spinge per un governo Monti che sostituisca questo Ratzinger inviso ai mercati (a Porta Portese proprio non lo possono vedere), i giornali danno ampia eco a nuovi scandali e alla forte crescita di movimenti di protesta come Rivoluzione Papale e le Carmelitane anticasta del Movimento 5 Sorelle.
Avere un unico presidente a capo dello Stato Italiano e Vaticano sarebbe forse la soluzione migliore, risolvendo alla base il problema delle ingerenze in politica dei cardinali, che diventerebbero direttamente ministri con poteri illimitati; come al solito questa tendenza è stata anticipata dal design urbano in cui sacro e profano vanno a braccetto mescolando profumo di Incenso firmato Calvin Klein.
Le edicole votive che invadono la nostre città spesso falliscono, anche per la crisi del settore editoriale, e si pone il problema di come colmare questo vuoto che spaventa gli urbanisti, l’horror vacui del fashion che tormenta il futuro urbanistico del nostro Paese.
Il problema di questi spazi è la loro collocazione disagevole, in quanto sono state progettate nel passato in maniera poco fruibile, essendo poste minimo a 3 metri di altezza rispetto al livello stradale.
L’idea di collocarvi uno sportello bancomat, collegato direttamente con lo IOR, non è stata frenata da questo apparente disagio; in tempi di crisi ritirare contante deve essere un’operazione ben meditata e il fatto che per farlo bisognerà procurarsi una scala retrattile, scoraggerà i giovani a dissipare il loro esiguo patrimonio. Nelle edicole più ampie verrà concessa l’abitabilità, diventeranno delle nicchie davvero glamour per abitare in modo minimalista la città e viverne il cuore pulsante, piccoli monolocali dall’atmosfera mistica, per una vita da monaco stilita ma piena di fashion style urbano.
Le nuove edicole votive saranno un capolavoro di fantasia e di design innovativo, i distributori automatici di sigarette ivi collocati, saranno raggiungibili solo da impervie e pericolose scale a chiocciola, impedendo a bambini e anziani di salirci e limitando così il tabagismo tra le categorie più deboli.
La strada è segnata, agli angoli delle nostre città caotiche, alzando gli occhi vedremo finalmente rivivere la bellezza antica, dopo un ritocco estetico degno di Clio Make Up, il cerone del glamour coprirà ogni difetto e il mascara del fashion style regalerà charme anche a queste strutture così datate; le edicole verranno così sostituite da opere di pubblica utilità, come abbiamo visto prima, oppure diventeranno lo spazio più chic per nuove installazioni artistiche, giovani scultori metropolitani potranno mostrare le loro opere in condizioni di massima visibilità e a prova di atto vandalico.
Il fashion è la religione del nuovo millennio e le nostre città si riempiranno di questi piccoli templi del glamour, sulla scia di maestri del design mistico come Don Lurio e Suor Paola; la parola d’ordine sarà libertà di culto artistico, bandendo ogni rischio di integralismo estetico, unica eccezione sarà la Fatwa da lanciare contro la banalità, il cattivo gusto e le giacche di Oscar Giannino.
Dottor Grigio