Ma gli immobili proprietà di Valcomp due (società di Fintecna Immobiliare) - ristrutturati con soldi pubblici - rimarranno alla Asl 3 in comodato d’uso gratuito soltanto per 20 anni (5 dei quali già trascorsi)
La spesa è stata di oltre 4 milioni e 300 mila euro, l’attesa lunga 6 anni (dal progetto preliminare di ristrutturazione alla sua concreta realizzazione) a causa di innumerevoli ritardi e continui slittamenti della data di conclusione dei lavori, senza dimenticare la sconcertante gestione dei pazienti psichiatrici – una ventina di persone costrette a vivere per altrettanto tempo all’interno di container (con conseguente spesa pubblica di ulteriori 900 mila euro per l’affitto degli stessi) – ma adesso finalmente la riqualificazione dei padiglioni 7 e 9 dell’ex ospedale psichiatrico di Pratozanino (Cogoleto) è ufficialmente conclusa.
L’intero complesso di Pratozanino rientra tra i beni immobiliari dismessi dalla Regione Liguria tramite la prima operazione di “cartolarizzazione” del 2007-08, lanciata al fine di ripianare il pesante disavanzo economico della Sanità ligure. La gara se l’aggiudicò Fintecna Immobiliare (società del Ministero del Tesoro) con un’offerta di 203 milioni. Successivamente, gli immobili dell’ex ospedale psichiatrico di Pratozanino vennero trasferiti ad una società interamente controllata da Fintecna immobiliare – ovvero Valcomp due – attuale proprietaria. L’accordo raggiunto, però, prevede che la Asl 3 (azienda sanitaria locale genovese) mantenga in comodato d’uso gratuito – per 20 anni – i padiglioni 7 e 9, dei quali si è fatta carico della ristrutturazione costata 4 milioni 336.790 euro, derivanti in gran parte dai fondi Fas 2007-2013 (2,2 milioni) e dai finanziamenti nazionali per l’edilizia sanitaria (1.345.969 euro), in misura minore (790.820 euro) da fondi dell’Asl 3.
Nel padiglione 7 è adesso ubicata la struttura intensiva “Insieme”, una moderna Comunità terapeutica dotata di quattro camere singole e otto doppie (per un totale di 20 posti letto) destinata ad accogliere pazienti provenienti dal territorio o post ricovero che necessitano di interventi clinici intensivi e hanno un basso livello di autonomia personale.
L’ex padiglione 9, ora rinato come “Casa nuova”, già dal gennaio 2013 accoglie i pazienti precedentemente ospitati nei moduli prefabbricati e, a regime, consentirà di offrire assistenza a 28 soggetti. La nuova struttura di riabilitazione è costituita da 5 mini-appartamenti da quattro posti letto l’uno, cucina e servizi igienici, accessibili direttamente dall’esterno per utenti più autonomi e altri otto posti letto in camere sistemati in un unico reparto e destinati a pazienti con patologia stabilizzata ma livello di funzionamento minore.
«Pratozanino è una struttura completamente nuova – sottolinea una nota dell’Asl 3 – le due strutture inaugurate, infatti, non sono nuove solo dal punto di vista architettonico, ma rispondono ad un concetto della riabilitazione psichiatrica che si ispira fortemente alle linee di indirizzo emanata dalla AGENAS sui nuovi scenari della residenzialità psichiatrica, incentrate sulla diverse fasi di intensità di cura e sulla presa in carico globale del paziente nei diversi stadi della malattia».
Lorenzo Pellerano, consigliere regionale (Lista Biasotti) che più volte ha sollevato la questione dell’ex OP di Pratozanino in Regione, oggi si dice felice perché finalmente la ristrutturazione è stata portata a termine, ma sottolinea «L’operazione non può comunque dirsi un successo dell’amministrazione Burlando visto il costo totale superiore a 5 milioni di euro, a fronte, però, di una disponibilità degli immobili (padiglioni 7 e 9) in comodato d’uso solo per i prossimi 15 anni (5 infatti sono già trascorsi dal 2007 ad oggi). Prossimamente presenterò un’interrogazione per chiedere un aggiornamento dei costi sia dei lavori, sia dell’affitto dei container. E poi per avviare una riflessione sul fatto che a questo punto conviene sedersi ad un tavolo con Valcomp due, società proprietaria del complesso ex OP di Pratozanino, per cercare un accordo che consenta di aumentare il periodo di comodato d’uso degli immobili oppure per valutare se è il caso di riacquistarli, considerando l’ingente investimento pubblico effettuato per la loro ristrutturazione. Tra l’altro, in questa partita con Valcomp due, potrebbero rientrare anche alcune aree dell’ex OP di Genova Quarto che sarebbe necessario restituire a funzione pubblica».
Infine, resta l’incognita sul futuro degli immensi spazi – oggi in possesso della società di Fintecna Immobiliare – che circondano le nuove strutture psichiatriche. «Nell’interrogazione – conclude Pellerano – chiederò se ci sono sviluppi anche per quanto riguarda le destinazioni urbanistiche future».
Matteo Quadrone