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Nasce la Fish Liguria, per tutelare e promuovere i diritti dei disabili

Il Ministero della Pubblica Istruzione oscura i dati sui bambini e ragazzi disabili presenti nelle scuole italiane


11 Ottobre 2011Notizie

federazione italiana superamento handicapApproda anche in Liguria la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH), l’organizzazione a cui fanno riferimento le principali associazioni di persone con disabilità e dei loro famigliari, nota in Italia per la sua intensa attività di tutela e promozione dei diritti delle persone diversamente abili.

Il 6 ottobre scorso una parte significativa  delle associazioni liguri ha ufficialmente costituito la FISH Liguria, formalizzando un lavoro comune che già esiste da anni e che consente il confronto fra le diverse peculiarità e caratteristiche associative. A presiedere il Consiglio Direttivo della FISH Liguria è stato scelto Antonio Cucco (Associazione Paratetraplegici Liguria).

“In un momento particolarmente drammatico per le politiche sociali in Italia, negativamente condizionate da tagli e da recessive riforme in arrivo, la FISH ligure non mancherà di motivi immediati di azione che si aggiungono agli obiettivi storici ed istituzionali: la tutela dei diritti umani e civili e la promozione della cultura dell’inclusione e delle pari opportunità”, sottolinea l’associazione in un comunicato.

L’ultima battaglia intrapresa dalla FISH è quella per avere libero accesso a tutti i dati che riguardano i bambini e i ragazzi con disabilità presenti nelle scuole italiane. Da oltre due anni il Ministero della Pubblica istruzione non pubblica i dati aggiornati che riguardano i bambini e i ragazzi con disabilità presenti nelle scuole italiane. Sarebbe invece necessario conoscere quanti sono, dove sono, quanti siano effettivamente gli insegnanti di sostegno, come siano composte le classi, il numero di alunni per classe e il numero di disabili per classe.

Il costante monitoraggio sulla qualità dell’inclusione scolastica è un obbligo previsto per legge e confermato dalla Convenzione ONU ratificata anche in Italia nel 2009. Un obbligo di chiarezza e trasparenza verso il Paese, verso lo stesso Parlamento che si attende una relazione annuale, non estemporanee dichiarazioni settimanali e sopratutto verso l’opinione pubblica. Una condizione imprescindibile per poter programmare e correggere interventi e politiche.

Finalmente la politica si è occupata della questione grazie all’Onorevole Letizia De Torre che il 28 settembre scorso ha presentato una specifica interrogazione al Ministro della Pubblica istruzione, richiedendo i dati aggiornati. Non resta che attendere una risposta sperando che il Ministero non continui nel suo atteggiamento oscurantista.

Matteo Quadrone


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