Un libro che racconta la preziosa esperienza in corso nel centro storico genovese. La partecipazione attiva dei cittadini è la soluzione per risolvere pacificamente i conflitti
Un libro sulla mediazione comunitaria che parte da un’esperienza concreta, quella in corso sul territorio genovese. Un progetto foriero di ottimi risultati grazie alla diffusione di un metodo di risoluzione pacifica e partecipativa dei conflitti, applicato in contesti particolarmente complessi, quali ad esempio il centro storico della nostra città.
Il volume “La mediazione comunitaria: un’esperienza possibile” sarà presentato dai due curatori – Danilo De Luise (Fondazione San Marcellino Onlus) e Mara Morelli (Università di Genova Dipartimento di Lingue e Culture Moderne) – giovedì 20 settembre, ore 17:45 a Palazzo Ducale, Sala del Minor Consiglio, alla presenza del Sindaco di Genova, Marco Doria, Luca Borzani, presidente della Fondazione Ducale, Francesco Cambiaso S.J., presidente Fondazione San Marcellino Onlus e Leticía Garcia Villaluenga, docente e direttrice dell’Istituto Universitario di Mediazione e Gestione dei Conflitti dell’Università Complutense di Madrid.
A Genova la formazione ed il lavoro sul territorio vanno di pari passo: negli ultimi due anni, infatti, il corso di Sensibilizzazione alla Mediazione Comunitaria – promosso e organizzato dalla Fondazione San Marcellino e dal DiSCLiC dell’Università di Genova, in collaborazione con Comune di Genova, Provincia di Genova e Regione Liguria – è stato capace di coinvolgere non solo gli addetti ai lavori (operatori dei servizi sociali, insegnanti, vigili urbani, ecc.) ma soprattutto le persone comuni. Dapprima gli abitanti del Ghetto, in seguito – in maniera del tutto spontanea – i residenti di via San Bernardo.
«Il libro raccoglie il percorso genovese ma poi si apre ad altre voci, non strettamente collegate alla mediazione comunitaria, contributi provenienti dall’Italia e dal resto del mondo, in particolare dall’America Latina», spiega Danilo De Luise, San Marcellino Onlus.
Quasi 400 pagine, un mix tra una parte teorico-didattica – che esplora anche le possibili interazioni con altre discipline – ed una dedicata al lavoro sul campo. Dall’esperienza nel carcere di Hermosillo in Messico a quello della Casa di quartiere Ghett-Up di Genova. «Ci sono i racconti dei vigili urbani e degli abitanti del centro storico, coinvolti in prima persona – continua De Luise – Questo volume è dedicato ad uno di loro, un residente del Ghetto che, fin dal principio, ha partecipato attivamente al progetto, fornendo un prezioso contributo. È stata la molla che ci ha fatto intuire di essere sulla strada giusta».
Per capire la bontà ed il valore dell’esperienza genovese, basta ricordare che Danilo De Luise è appena ritornato dal Cile. Chiamato dal Governo cileno per formare alcuni operatori locali.
Il volume sarà presentato a Palazzo Ducale, pratica non consueta per le pubblicazioni promosse da San Marcellino «Il presidente della Fondazione Ducale, Luca Borzani, conosceva la nostra esperienza e si è mostrato molto interessato – sottolinea De Luise – La mediazione comunitaria è un argomento poco trattato, questo è uno dei pochi libri sull’argomento pubblicati in Italia». E il nuovo rapporto con la Fondazione Ducale apre prospettive interessanti, in vista di una futura collaborazione sul territorio genovese. «A Genova si è formata una piattaforma di mediazione comunitaria che permetterà di continuare il percorso avviato – conclude De Luise – I partecipanti ai corsi, infatti, non si disperderanno. Vogliamo costituire un’associazione di mediazione comunitaria aperta a tutte le persone interessate. Intanto proseguiranno le attività con gli agenti della polizia municipale. Ma l’obiettivo è allargare la proposta formativa a diversi quartieri della città».
Matteo Quadrone
Foto di Daniele Orlandi