Era Superba incontra Ilaria Pittaluga, ingegnere civile sul lavoro e bijoux designer per vocazione
(1) …e poi dicono che laurearsi in facoltà scientifiche o “pratiche” come Ingegneria è un porto ancora sicuro in tempi di crisi.
(2) …e poi dicono che gli ingegneri hanno la mente quadrata e zero impulso alla creatività.
A smentire questi due presunti dogmi ci ha pensato Ilaria Pittaluga, giovane ingegnere edile genovese che crea e vende bijoux attraverso il suo blog That’s mine!.
Ecco la nostra intervista.
1) Cosa porta una ingegnere edile a darsi alla creazione di gioielli? E cosa ti ha spinto a lanciarti in un progetto che va oltre il semplice hobby?
La creatività ha sempre fatto parte della mia vita. Fino da quando ero piccola mi è sempre piaciuto “realizzare cose” e i bijoux sono stati anche loro protagonisti delle mie attività. Nel tempo ho affinato le tecniche che conoscevo, ne ho sperimentate di nuove e l’amore per la creazione di piccoli gioielli è cresciuto sempre di più.
Le mie amiche si sono interessate a questa mia passione e hanno iniziato a chiedermi se potevo realizzare qualcosa per loro o da regalare e io ho cominciato a “fare esperienza” e a desiderare che tutto ciò diventasse qualcosa di più serio.
La carriera da ingegnere in questo è stata parallela; di base in entrambe le mie attività c’è la curiosità di sapere come sono fatte le cose e la soddisfazione di potersele costruire da sé.
2) Come mai hai scelto di creare un blog per vendere i tuoi prodotti? Pensi sia una strada più “facile” rispetto ai canali di vendita e promozione tradizionali?
A fine gennaio 2007 ho aperto il mio primo blog personale su Splinder – trasferito poi un anno fa su Blogger – in cui parlavo della mia quotidianità e delle mie passioni. Tra queste c’era anche naturalmente quella di creatrice di bijoux, così ho iniziato a pubblicare le foto di orecchini, bracciali e collane.
Pochi mesi dopo le foto dei miei bijoux erano decisamente troppo per il mio blog personale, per cui, per mantenere l’ordine, ho creato un blog ex novo che facesse da espositore per That’s mine!.
Io sono una grandissima utente della rete e credo tantissimo nelle sue potenzialità. That’s mine! poi si riferisce principalmente a una fascia di pubblico che coincide con quella che usa di più Internet rispetto alle altre. Rispetto agli altri canali è sicuramente più diretto e più comodo per chi è interessato ad acquistare (è come avere una vetrina sotto gli occhi ogni volta che si vuole senza muoversi da casa) e, superate le prime difficoltà nella gestione dei linguaggi grafici dietro alla pagina web, decisamente più facile da gestire per me.
3) Essere creativi a Genova: secondo te la nostra città è una fucina di talenti o – come (erroneamente, a nostro parere) pensano in tanti – “un posto dove non succede mai niente”?
Sono molto affezionata alla mia città, che non cambierei per nulla al mondo. Genova è piena di talenti, e io ho la fortuna di conoscerne alcuni; l’unica cosa a cui bisogna fare attenzione è quella di non lasciarli sfuggire dalle dita.
Forse quello che manca è la mentalità generale tipica genovese del timore del nuovo: abbiamo i nostri punti fermi quotidiani e difficilmente ci lasciamo incuriosire dagli nuovi scenari innovativi e sperimentali. È per questo – a mio parere – che “sembra” che a Genova non succeda mai niente. Sarebbe interessante invece dare spazio al vulcano di novità che trema sotto la roccia apparentemente dormiente della Superba e lasciarci coinvolgere sostenendoci a vicenda (proprio come stai facendo tu con questa intervista, tra parentesi!).
4) Ingegneria, gioielli o entrambe le cose? Come vedi il tuo futuro professionale?
Per adesso l’ordine è Ingegneria e poi gioielli. Il “reparto gioielli” con mia somma soddisfazione però sta crescendo sempre di più e il mio sogno nel cassetto è quello di potergli lasciare più spazio e sfogo rispetto all’altro.
Per ora non ci sono grandi progetti in cantiere, e continuerà a dividermi tra l’esperienza lavorativa nel campo dell’ingegneria e i bijoux nel tempo libero, ma sono molto curiosa di sapere quello che il futuro mi riserverà!
Marta Traverso