L'emergenza incendi arriva in una fase di transizione per i Vigili del fuoco a seguito della fusione del Corpo Forestale dello Stato e i tagli del governo
Gli incendi di queste ore, divampati prima sulle alture di Nervi e poi sopra a Pegli, stanno mettendo a dura prova la “macchina” anti-incendio genovese. La scarsità di piogge dell’ultimo periodo, unita al forte vento che sferza il capoluogo ligure da giorni, hanno permesso alle fiamme di “muoversi” rapidamente, minacciando diversi condomini, che sono stati evacuati per qualche ora a livello precauzionale. L’incendio di Nervi, scaturito nel tardo pomeriggio, ha continuato ad espandersi per tutta la notte, durante la quale i mezzi aerei non sono potuti intervenire. Una disastro dalla proporzioni eccezionali, che con l’apertura del secondo fronte sopra Pegli, si è notevolmente aggravato. Sono in corso indagini per capire la natura degli incendi, e si continua a temere il vento, che dovrebbe rimanere forte almeno fino a venerdì, stando alle previsioni meteo.
Una criticità intervenuta in una congiuntura particolarmente difficile per i Vigili del Fuoco: da tempo in condizione di sott’organico, con il 2017 hanno ereditato la competenza di intervento per gli incendi boschivi dal disciolto Corpo Forestale dello Stato, confluito dal 1 gennaio nell’Arma dei Carabinieri, senza però avere al momento le stesse convenzioni finanziarie previste per le stesse funzioni. Il decreto governativo, infatti, non è stato ancora accompagnato dai relativi decreti attuativi, per cui i Vigili del Fuoco si trovano in una sorta di limbo normativo: «Siamo in una fase transitoria – afferma Luca Infantino, pompiere rappresentante sindacale per Cgil – e con questa operazione, su base regionale, dalla Forestale sono confluite nel Corpo dei Vigili del fuoco solo 13 su circa 100 unità, di cui due già in età da pensione, a fronte di una nuova competenza molto impegnativa». I pompieri, infatti, fino al 31 dicembre avevano competenza di intervento solamente per gli incendi boschivi cosiddetti di “interfaccia”, cioè quelli che interessano abitazioni e persone «Su Genova, a fronte di una disponibilità di 150 unità, registriamo una carenza operativa di almeno 40 unità – spiega Infantino – che sale a circa 100 su base regionale». Per far fronte all’emergenza delle ultime ore, in accordo con i sindacati e i lavoratori, è stato deciso il raddoppio dei turni: «Le carenze di organico ricadono sui lavoratori – continua Infantino – ed è per questo che auspichiamo anche una rapida firma della convenzione boschiva regionale, in modo da avere i fondi ad hoc sbloccati». Le nuove competenze prevedono, oltre all’intervento su tutti gli incendi boschivi, l’attivazione e il coordinamento dei volontari anti-incendio.
Secondo il sindacato la firma, prevista dalla legge, dovrebbe arrivare entro febbraio o marzo: «Abbiamo siglato con loro una ulteriore convezione da 400.000 euro all’anno – dichiara l’assessore regionale alla Protezione Civile Giacomo Gianpedrone – grazie alla quale sono presenti in sala di Protezione civile nel momento in cui andiamo in qualsiasi tipo di allerta meteo. Anche in caso di questa allerta incendi, la sala operativa è aperta ininterrottamente da ieri, con la presenza dei Vigili del fuoco. Per noi la collaborazione con questo corpo è fondamentale, dopodiché il fatto che ci sia una situazione negativa del personale a causa dei tagli governativi, ci preoccupa. Li abbiamo sostenuti dove possibile, la Regione non fa a meno dei Vigili del fuoco come non può fare a meno dei volontari di Protezione civile, che operano su queste situazioni sottraendo tempo a lavoro e famiglie e da ieri attivi in più di 100 su tutti i fronti di incendio».
«Che i vigili del fuoco siano da sempre sotto organico e lamentino la mancanza di investimenti da parte del governo è piuttosto noto – interviene il governatore della Liguria, Giovanni Toti, come riportato dall’agenzia Dire – Parte del personale dell’ex Corpo Forestale dello Stato è stato assorbito proprio per la competenza anti-incendi boschivi. Certamente il combinato disposto di un accorpamento e una mutazione non è sempre facile, qualche disagio lo ha portato e c’è stata qualche leggerezza da parte del governo del Pd». Il presidente ha inoltre ricordato che è in corso di discussione un accordo con il dipartimento dei Vigili del Fuoco per unificare la convenzione sull’antincendio boschivo, con quella della protezione civile che sarà «la prima del genere in Italia».
Al momento è in vigore una proroga della graduatoria per le nuove assunzioni, e sono in fase di formazione 1000 nuove unità su base nazionale «Speriamo che in Liguria ne arrivino almeno 50 – sottolinea Luca Infantino – che comunque porterebbe a coprire metà della carenza strutturale». Inoltre, è in fase di selezione un nuovo concorso pubblico, sempre su base nazionale, per 250 nuovi posti nella qualifica di vigile del fuoco. Numeri, quindi, che non sono ancora sufficienti.La fusione del Corpo Forestale dello Stato, stando alle stime del Governo, porterà ad un risparmio di circa 100 milioni in tre anni: «ma a che prezzo?» conclude Infatino, ricordando come i continui tagli della spesa pubblica rischiano di mettere a rischio la sicurezza del territorio e dei cittadini.
Nicola Giordanella