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Inchiesta su La7: telecamera nascosta in Parlamento, ecco come si comprano i voti

Il video shock farà il giro del mondo, una telecamera nascosta sotto la cravatta di Francesco Barbato, deputato Idv, rivela i meccanismi sporchi della corruzione e della compravendita di voti in Parlamento


9 Dicembre 2011Notizie
Francesco Barbato in Parlamento

Il deputato Idv Francesco Barbato

L’inchiesta video andata in onda durante la puntata del 7 dicembre de “Gli intoccabili”, programma tv di La 7, è stato il definitivo termometro della “schifezza”, passatemi il termine, di alcuni (voglio fare un atto di fiducia verso gli altri) dei nostri illuminati parlamentari.

Un’ “infiltrato”, Francesco Barbato deputato IDV, cioè un politico compiacente, ha accettato di munirsi di telecamera nascosta e registrare il pensiero reale di personaggi discutibili che siedono, impuniti, là dove si legifera e si decide. Vuoi entrare in Parlamento? Basta pagare e in base al quid, tanto più sborsi, tanto più sali in classifica ed hai probabilità di essere eletto.

Un 18esimo posto nella lista elettorale? Basta un assegnetto da 50000 euro, poi, salendo via via, si arriva a 150000 ed oltre. Bella meritocrazia! Sarei curiosa di sapere quanto o quale sia stato il prezzo di tutti quegli onorevoli che assurgono, quotidianamente, agli onori della cronaca, per i loro malaffari tra collusioni con mafia e corruzione e che il nostro benemerito Parlamento salva con dei “non luogo a procedere”.

Forse perché anche loro hanno qualcosa da nascondere? Parrebbe di si, visto che si è appurato un merceologio inqualificabile di compra-vendita di voti con cifre da capogiro che possono superare il milione di euro, elargiti sotto varie forme: scambi di favori, accesso a cariche politiche più prestigiose, offerta la possibilità di aprire una “qualsiasi fondazione” a cui successivamente “ti faremo avere un contributo di un milione e mezzo da Finmeccanica o un’altra società” (offerta fatta, per fortuna ricusata, a Aldo Biagio) o semplicemente il superare quel minimo di legislatura che ti consente di accedere ad un congruo vitalizio, nonché al mantenimento di un altrettanto congruo stipendio e ad una buona indennità di fine “lavoro” che grida vendetta alla luce delle recenti manovre fiscali proposte dal governo.

Questa è una consuetudine molto diffusa, come emerge in modo lampante dal servizio, ma difficile da provare con mezzi leciti, come le intercettazioni, perché gli “intoccabili” sono tali anche da questo punto di vista e difendono a spada tratta il privilegio, temendo che le loro vergogne vengano diffuse sulla pubblica piazza.

Ma qualcuno ha deciso di infrangere questo muro di omertà e si è prestato a violare la legge, in nome della “decenza “, per scoprire, ad esempio, che l’integerrimo deputato Razzi, passato all’ultimo momento nel PDL e in virtù del quale l’ex-governo ha ottenuto la fiducia, non ha agito per amor di patria o per quello spirito di responsabilità così tanto sbandierato, ma per bieco, spregevole interesse cioè di raggiungere il tempo minimo per l’acquisizione del vitalizio (è stato abolito ma a partire dalla prossima legislatura).

Bene questo è il fatto e quale è stato il compenso pattuito? La richiesta di nomina a console onorario di Lucerna, città dove il Razzi ha sempre vissuto, di una persona che, un domani, potrebbe restituire il favore maggiorato degli interessi. Questa che potrebbe essere una mera illazione fa sorgere qualche dubbio se assembliamo insieme alcuni fatti: la nomina è effettivamente avvenuta e, antecedentemente a questa, poco prima del “salto della quaglia” come viene definito il tradimento politico del parlamentare, ci sarebbe stato un incontro “culinario” Razzi-Frattini presso un noto ristorante. A noi non è dato di conoscere se il summit sia stato dedicato ai dettagli di un “inciucio” o ai meri piaceri di gola, sta di fatto che Frattini nega fermamente il meeting ma il ristoratore lo conferma senza ombra di dubbio. Se non ci fosse niente di losco, perché smentire una banale colazione di lavoro? Per il garantismo doveroso, non è giusto esprimere giudizi e si demanda ai PM che, pare, vogliano acquisire le intercettazioni incriminate.

Non dissimile comportamento mostra un altro “spiato” che, tra un crescendo di intercali irripetibili, esprime chiaramente il suo pensiero che riassumiamo: ognuno deve guardare al proprio interesse, senza curarsi di altro, senza porsi problemi morali in un Parlamento, covo, di soli ladroni… Complimenti per l’opinione espressa sui colleghi ma se lo dice lui che li conosce bene…

Resta l’amaro verdetto che si può emettere su una casta corrotta, amorale, senza scrupoli che ci propina una manovra salva-Italia solo perché sono fatti nostri. Si aggiungano a ciò, le ultime notizie comparse su “Libero” e che suonano come l’ennesima beffa: incostituzionale toccare le regioni e capitali scudati difficili da scovare e, quindi, da tassare. Cosa rimane della manovra? Solo noi.

Adriana Morando


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