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Abbiamo incontrato il presidente della Compagnia, Domenico Baldini, che ci ha raccontato la storia del gruppo, e la regista Lidia Giannuzzi, che ci ha dato interessanti anticipazioni per la stagione 2013-2014
La Compagnia teatrale genovese La Pozzanghera viene costituita formalmente nel 1988 da un gruppo di amici con l’iniziale “folle idea” di fare teatro ma anche di abbinare sport e spettacolo. Da anni ormai attivi nel panorama genovese e nazionale (la Pozzanghera porta in giro i propri spettacoli tra Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sardegna e molti altri posti), da poco reduci dai festeggiamenti per il loro venticinquesimo compleanno, siamo andati a fare quattro chiacchiere con il presidente della Compagnia, Domenico Baldini, che ci ha raccontato la storia del gruppo, e con la regista Lidia Giannuzzi, che ci ha dato interessanti anticipazioni sul calendario per la stagione 2013-2014, che si aprirà a settembre. Abbiamo curiosato tra i preparativi dei prossimi spettacoli e abbiamo scoperto che…
Domenico, raccontaci come e perché nasce l’idea della Pozzanghera…
«Siamo nati ormai parecchi anni fa e il compleanno che abbiamo festeggiato quest’anno ci inorgoglisce e ci fa gioire dei risultati ottenuti. Quando abbiamo iniziato, nel 1988, non ci aspettavamo nemmeno noi, forse, di essere ancora qui a raccontare dei nostri successi 25 anni dopo. Siamo partiti come un’associazione che riuniva le due discipline di sport e teatro: il felice connubio, durati qualche anno, è stato poi sciolto tempo dopo per lasciare spazio esclusivamente all’attività teatrale. Inizialmente avevamo previsto delle sezioni dedicate allo sport, con una scuola di calcio, pallavolo e ginnastica, ma poi questa attività si è un po’ “persa” e la parte teatrale è diventata predominante: sotto questo profilo c’è stata una crescita dal punto di vista dell’allargamento dell’offerta e dell’aumento della qualità. Abbiamo iniziato a collaborare con vari esponenti illustri del teatro sia ligure che -fuori dai confini regionali- nazionale, per aumentare la nostra personalità e creare un “prodotto” professionale. Vogliamo che chi viene a vederci, a prescindere dal giudizio sullo spettacolo (che può piacere o meno), riconosca il valore oggettivo e la professionalità del nostro lavoro. Inoltre, abbiamo dato avvio a vari corsi e stage, come ad esempio il Corso sul corpo, tenuto da Yves Lebreton (FI), Corsi di regia tenuti da Erika Bilder e da Maria Stefanache (MI), Corsi di recitazione e dizione tenuti dall’attore genovese Pino Petruzzelli e quello sul teatro del racconto tenuto da Laura Curino, anche lei genovese. Ma oltre a questi ce ne sono stati molti altri nel corso degli anni…»
La compagnia teatrale: com’è costituita?
«Negli anni ci sono state fasi alterne e anche il numero dei collaboratori si è spesso alternato, passando da grandi numeri iniziali, a circa una ventina di persona, fino a un minimo di 4. Oggi siamo in 12, fissi, con altri collaboratori e artisti che intervengono in alcuni spettacoli: siamo un gruppo ben affiatato e consolidato, e -nonostante le alterne vicende del passato- oggi abbiamo creato un nucleo forte che ci permette di stare uniti e lavorare nel massimo dell’affiatamento. Insieme riusciamo a preparare un gran numero di spettacoli e di iniziative -anche innovative e “fuori dagli schemi”- che proponiamo al nostro pubblico: finora, la risposta è stata più che buona e siamo molto soddisfatti del nostro lavoro»
Lidia, dacci qualche anticipazione su quello che ci aspetta…
«La nostra attività riparte presto, e a settembre siamo già nel pieno. A metà settembre saremo alla Lanterna con uno spettacolo itinerante, per conoscere meglio i mestieri legati al Porto tramite le interviste a 8 lavoratori, personaggi colti mentre lavorano che ci spiegano di cosa si occupano. Leggero e ironico, lo spettacolo indaga in profondità le figure di lavoratori che, così vicini, spesso non conosciamo, e fa luce su un mondo, quello del Porto, spesso dato per scontato e non veramente conosciuto. Dopo la tragedia della Torre dei Piloti e il brutto incidente in Porto, abbiamo voluto pensare la Lanterna come faro che illumini non solo in lontananza, ma che faccia anche luce su quel che succede sotto ai nostri occhi. È un viaggio alla scoperta di quel che ci sta attorno.
Si prosegue a metà novembre con la presentazione di “Rumori fuori scena”, al teatro Govi. Ben noto al pubblico genovese, lo spettacolo che porteremo in scena sarà costruito in modo meno cinematografico e più fedele al testo teatrale che non alla ricostruzione filmica. Ancora, saremo al Teatro dell’Ortica a fine gennaio, e poi a febbraio al Verdi per presentare in anteprima il nostro nuovo spettacolo per ragazzi, che debutta in questa occasione. Al Teatro dell’Ortica, poi, a febbraio riproponiamo “Giorgio perdonaci!”, spettacolo dedicato a Giorgio Gaber. Infine, il 5 e 6 aprile saremo al Garage per presentare in anteprima il nostro nuovo spettacolo, tratto dal testo di Fausto Paradivino, “Natura morta in un fosso”: solo due attori in scena, in uno spettacolo dai toni drammatici e intimistici. Vale davvero la pena vederlo. Di solito ci chiedono di cimentarci prevalentemente in produzioni di stampo comico, più “leggere”, ma dal nostro punto di vista è importante garantire un buon grado di varietà e alternanza tra spettacoli comici e drammatici, sia per noi che per il nostro pubblico. In questo modo possiamo garantire un buon equilibrio e una varietà, che di certo viene premiata. Adesso è ancora tutto in fase “work in progress”: sto lavorando or ora alla scrittura dei testi e sto pensando alle date, alle scene, a tutto. C’è molto fermento, molte idee, già molte certezze, ma ancora dubbi sulle date precise e sui nomi definitivi con cui presenteremo gli spettacoli al pubblico».
Elettra Antognetti