Tutto pronto per la settima edizione del festival “Testimonianze ricerca azioni”, fulcro dell’operato del Teatro Akropolis. Dal 23 marzo al 6 maggio, 28 eventi in calendario con 90 artisti provenienti da 6 nazioni. Quest’anno, grande spazio alla danza
Il sipario si alza e l’arte prende vita sul palco del Teatro Akropolis di Genova Sestri Ponente. Lo scettro del regno artistico lo detiene la sperimentazione. Una corona difficile da portare, a volte pesante e non sempre garante di successo. Eppure, per il settimo anno consecutivo, è proprio la sperimentazione artistica a tornare più forte che mai: dal 23 marzo al 6 maggio il teatro apre le porte a “Testimonianze ricerca azioni”, la rassegna che condensa in un mese e mezzo il cuore dell’operato dell’Akropolis.
Una manifestazione che nel corso del tempo è cresciuta, lo dimostrano i numeri: 90 artisti ospiti, provenienti da 6 nazioni, su un calendario di 44 giorni, per un totale di 28 eventi (sul sito del teatro, il programma completo), tra cui 13 spettacoli, 4 residenze artistiche, 4 incontri, 3 workshop pratici, 2 seminari e una giornata di studi.
La prima novità di quest’anno è rappresentata dalla danza, che avrà molto più spazio rispetto alle passate edizioni. Ma non solo. «I punti chiave saranno legati all’aspetto più fisico del teatro – spiega David Beronio, direttore artistico dell’Akropolis – attraverso lo spettacolo sulla Boxe di Civilleri/Lo Sicco, oppure attraverso l’ampia programmazione di danza. Abbiamo compagnie importantissime come la “compagnia C&C” di Chiara Taviani e Carlo Massari, ma anche il danzatore nigeriano Qudus Onikeku, esponente di livello internazionale che verrà affiancato da Imre Thorman, uno dei più importanti danzatori di Bhuto».
Insomma, stile e “specialismo” banditi per favorire uno spettro più ampio delle diverse forme d’arte. Ma, come sempre accade, ogni forma d’arte porta con sé messaggi lanciati dal palco: «Creare uno spazio in cui sia possibile entrare all’interno dei processi artistici è l’obiettivo finale – prosegue Beronio – noi programmiamo serate di spettacolo ma privilegiamo il fatto che gli artisti si fermino all’Akropolis per aprire il proprio lavoro attraverso seminari, workshop, momenti di condivisione e di discussione. L’aspetto poetico viene spesso subordinato all’aspetto performativo, invece è un tema fondamentale che vale la pena di rinnovare nell’analisi».
Ce ne sarà per tutti i gusti e si andrà avanti per un mese e mezzo. Tra gli altri ospiti: il gruppo Nanirossi, vincitore dell’edizione 2015 di Intransito con lo spettacolo, realizzato per grandi e piccini, “Sogni in scatola”. Dal Teatro Valdoca, la straordinaria poetessa e drammaturga Mariangela Gualtieri e, infine, Bernardo Casertano con un lavoro attento tanto al corpo quanto alla parola.
Parte integrante della manifestazione, come sempre, è il volume che ogni anno viene realizzato: all’interno del libro “Testimonianze ricerca azioni” vengono infatti raccolti gli interventi e le riflessioni di artisti e intellettuali sul proprio lavoro. Sette anni di artisti che si sono susseguiti sui palchi, sette anni che hanno segnato una crescita importante sia per la manifestazione sia per il Teatro Akropolis: «Abbiamo iniziato come teatro neonato sulla scena genovese che offre una ricchissima programmazione – continua Beronio – abbiamo cercato di veicolare quelle realtà che erano la punta della ricerca in Italia e all’estero con un occhio di riguardo a quelle che erano le tradizioni della ricerca stessa. Il pubblico ci ha seguito sin dal primo anno anche perché siamo andati a riempire un vuoto che si era creato in questa città. Alla settima edizione abbiamo un riscontro più forte con il territorio – conclude Beronio – questo è il traguardo che abbiamo raggiunto e che cercheremo di implementare».
Michela Serra