Firmato il protocollo d'intesa tra Comune, Provincia e Municipio Centro Ovest, con accordo semestrale che scongiura la chiusura del simbolo di Genova. Cosa succederà dopo? Il Comune è disposto ad assumere la gestione
Avviso ai naviganti: la Lanterna non chiuderà i battenti, i genovesi potranno dormire sonni tranquilli. Lo comunica il Comune di Genova, che lo scorso 30 giugno ha firmato un protocollo d’intesa con Provincia e Municipio Centro Ovest per la gestione del complesso di Lanterna, parco, passeggiata e museo (qui la nostra visita, l’approfondimento e le foto).
Il protocollo, con durata semestrale, è attivo dal primo luglio e resterà in vigore fino al 31 dicembre. Tutte le operazioni sono state coordinate dall’assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune (soggetto capofila), che ha seguito la stesura dell’accordo e ha fatto sì che continuassero ad essere garantite le consuete visite annualmente svolte da circa 8 mila persone.
Dal 2004 al 30 giugno 2014 il complesso è stato amministrato esclusivamente dalla Provincia, concessionaria della proprietà demaniale. Da ora in poi, invece, i soggetti interessati nella gestione saranno tre e cercheranno non solo di salvaguardare questo luogo dal grande valore simbolico e affettivo, ma anche di dare slancio alle potenzialità turistiche del sito.
Questo sarà possibile anche grazie alla collaborazione dell’associazione Giovani Urbanisti – Fondazione Labò (un gruppo composto da una decina di architetti e da un antropologo urbano), che si è assunta il compito di gestire il sito a titolo volontario, garantendo l’apertura e la fruizione turistica, svolgendo il servizio di bigliettazione e di prenotazione e occupandosi della pulizia. La Provincia, invece, da parte sua si farà carico della manutenzione ordinaria e straordinaria del complesso e dell’illuminazione del Museo e della Passeggiata, mentre il Comune si occuperà della promozione delle strutture e delle iniziative attraverso canali istituzionali come sito web, pagina facebook, newsletter e ufficio stampa (tutti e tre i soggetti saranno liberi di programmare manifestazioni ed eventi di carattere sociale e culturale). Esce di scena, dunque, la Fondazione Muvita, partecipata al 100% dalla Provincia, che gestiva il complesso.
Qualche informazione pratica: con la nuova gestione, gli orari di apertura del museo e della Lanterna vanno dalle 14.30 alle 18.30 il sabato, la domenica e nei giorni festivi; per la passeggiata, ogni giorno dalle 8 alle 20 per tutta l’estate. Inoltre, per uniformare il sito alle altre strutture museali cittadine e per farlo entrare in rete, il prezzo del biglietto, dai 6 euro precedenti, è stato abbassato a 5 euro per l’intero e 4 per il ridotto. I proventi saranno devoluti alla Fondazione Labò, a supporto dell’attività svolta.
Chi sono i Giovani Urbanisti che gestiranno il simbolo di Genova? Un gruppo di giovani laureati esperti delle dinamiche cittadine: si occupano di progettazione sugli insediamenti umani e ricerca delle problematiche con speciale riferimento ad aspetti urbanistici, storici, sociali e culturali. «Come urbanisti, ma soprattutto come genovesi, siamo molto contenti che ci sia stata data questa splendida opportunità – commenta il Dott. Andrea De Caro, presidente – Affronteremo i prossimi mesi con grande entusiasmo, ma soprattutto con la volontà di rilanciare, per quanto possibile, il nostro simbolo. Le precedenti azioni di volontariato nella risistemazione e pulizia di alcune aree ed elementi del Complesso Monumentale degli scorsi giorni, infatti, avevano come obiettivo primario quello di attirare l’attenzione e di sensibilizzare la città verso il proprio simbolo, che sebbene venga utilizzato per rappresentare Genova ovunque, troppo spesso viene messo in secondo piano, mentre dovrebbe essere il biglietto da visita per la città. Per tale ragione, piuttosto che vederla chiudere e cadere nel dimenticatoio, appresa la notizia, ci siamo proposti per “adottarla”. Allo scadere dei sei mesi certo non ci tireremo indietro, purtroppo ad oggi non è possibile fare previsioni precise, ma per la Lanterna ci saremo sempre».
Gennaio 2015: il futuro della Lanterna
I giovani volontari, dunque, non si tireranno indietro. Questi sei mesi saranno un banco di prova importante non solo per loro ma per tutti i soggetti coinvolti. Perché se è vero che ad oggi questa soluzione mette d’accordo tutti, di certo non si può affermare che si tratti di quella definitiva: tra sei mesi potrebbe ricrearsi una situazione analoga a quella che ha portato ad un passo dalla chiusura. Sarà importante, soprattutto, la collaborazione fra i volontari e il Comune, in quanto gestione e promozione – due facce imprescindibili della stessa medaglia – saranno di fatto attività svolte da due figure diverse.
In questo il Comune, nella persona dell’assessore Sibilla, assicura che l’obiettivo di Tursi è proseguire nella direzione della continuità e dell’assunzione di responsabilità, anche allo scadere dell’accordo. «Abbiamo recepito il grido d’aiuto della Provincia che non più in grado di sostenere economicamente Muvita. Abbiamo messo tutti i soggetti interessati attorno a un tavolo per stipulare il protocollo, mettendo in campo competenze, grande spirito d’iniziativa e tutte le nostre conoscenze. Il Comune è capofila, e si assume la responsabilità ultima del progetto: in questi primi 6 mesi non avremo costi diretti di gestione e sfrutteremo questo tempo per promuovere e mettere in rete il sito, e soprattutto per capire come si possa gestire al meglio in futuro. Ci sarà continuità: stiamo stringendo una convenzione specifica per regolare l’operativo e c’è volontà da parte del Comune di valorizzare il complesso».
In Consiglio comunale, proprio il 1 luglio primo giorno della nuova gestione, Vittoria Musso, del gruppo consiliare Lista Musso, ha attaccato duramente la politica del Comune riguardo al simbolo della città. «L’atteggiamento del Comune negli anni passati mi ha fatta inorridire, non si è mai occupato né di seguire la gestione, né di promuovere la Lanterna. È aperta dal ’96 ma la possibilità di raggiungerla e visitarla era poco divulgata. Ora si deve pensare in un altro modo e si deve cercare una continuità che vada oltre il 31 dicembre: l’impegno economico per la gestione del complesso si aggira attorno ai 50 mila euro all’anno, non è eccessivo per il Comune, e se lo fosse si potrebbero trovare anche sponsor esterni».
Elettra Antognetti