Con l'avvicinarsi della stagione delle piogge, in Consiglio comunale l'assessore Crivello fa il punto della situazione per quanto riguarda i grandi e piccoli lavori di manutenzione, fra cantieri aperti e opere che devono partire. Sarà ancora un autunno con il fiato sospeso, la strada verso la messa in sicurezza della città è lunga e tortuosa
Torna di nuovo a suonare la campanella per il Consiglio comunale di Genova. Il primo giorno di lavori dopo la pausa estiva non presentava all’ordine del giorno discussioni particolarmente calde, in attesa delle patate ben più bollenti che giungeranno in Sala Rossa con l’arrivo dell’autunno (una su tutte: la ventilata ipotesi di privatizzazione di Amiu). Ma, a proposito di autunno, inizia a crescere l’attenzione su uno dei temi più cruciali per la fragilità del nostro territorio ovvero il suo assetto idrogeologico e la situazione dei grandi e piccoli lavori di manutenzione nelle zone critiche della città e negli alvei dei torrenti. La stagione delle grandi piogge è quasi alle porte e il timore dei genovesi è che, al di là degli annunci politici, ancora poco o nulla sia stato fatto per evitare il tragico ripetersi di eventi a cui, purtroppo, ci stiamo abituando. La ripresa dei lavori del Consiglio comunale ha così offerto l’opportunità all’assessore alla Protezione Civile, Gianni Crivello, per fare il punto della situazione sui cantieri aperti e i lavori pronti a partire, rispondendo a un’interrogazione a risposta immediata del consigliere Alberto Pandolfo (PD). «L’amministrazione – ha detto l’assessore – non ha alcun interesse a nascondere informazioni o eventuali criticità che dovessero sorgere rispetto agli interventi previsti. C’è la massima disponibilità, com’è già stato fatto in alcuni casi, a incontrare la cittadinanza per spigare i lavori e, qualora fosse possibile, anche ad accogliere qualche utile suggerimento».
Partiamo dallo Scolmatore del Fereggiano, un intervento di cui a lungo abbiamo parlato sulle pagine di Era Superba, voluto a suo tempo con grande forza dall’amministrazione genovese che temeva di vedere esclusivamente come una chimera l’arrivo dei finanziamenti statali per completare le opere di messa in sicurezza anche del Bisagno. Con il cantiere già allestito qualche settimana prima del previsto, l’area è stata formalmente consegnata nelle mani della ditta appaltatrice il 4 luglio. I lavori, dunque, dovranno terminare contrattualmente entro il 4 agosto 2018. «Sul Fereggiano – assicura Crivello – stiamo procedendo con regolarità: l’area di cantiere è stata approntata e al momento si stanno realizzando le strutture di sostegno per la costruzione dell’armatura dello scolmatore. Entro la prossima settimana inizierà anche lo spostamento della condotta fognaria». Tutti i lavori al momento sono in corso di esecuzione all’interno della galleria che passa sotto Corso Italia.
Procedono anche i cantieri del secondo lotto/secondo stralcio sulla copertura del Bisagno. L’area era stata consegnata alla ditta appaltatrice lo scorso 14 aprile e i lavori dovrebbero concludersi entro agosto 2017. L’allestimento del cantiere ha creato qualche difficoltà di troppo agli esercizi commerciali, come abbiamo letto nelle scorse settimane. «Abbiamo incontrato alcuni commercianti – spiega l’assessore – e stiamo cercando di mitigare le difficoltà: certo, azzerarle sarà impossibile ma dobbiamo tenere conto che gli interventi che si stanno facendo, una volta portati a termine, azzereranno qualsiasi rischio di alluvione e allegamento nella zona». Attualmente sono in corso di realizzazione i lavori preliminari per lo spostamento di tutte le sottoutenze («Un lavoraccio» commenta Crivello) mentre la demolizione e la ricostruzione della copertura (così come avvenuto per il primo lotto, nella zona più prossima alla Foce) inizieranno nel 2016. In parallelo, è partita lunedì la Conferenza dei servizi per l’approvazione del progetto esecutivo del terzo stralcio del secondo lotto, quello in zona stazione Brignole e che comprenderà, tra le altre cose, anche l’abbattimento del Bruco. Entro la fine dell’anno dovrebbe essere tutto pronto per lanciare il bando («E sarebbe un gran bel risultato» chiosa Crivello).
Terzo grande intervento è quello che riguarda lo Scolmatore del Bisagno. La Regione sta ultimando le procedure per l’estensione dell’incarico di progettazione in seguito ai necessari adeguamenti per il progetto esecutivo. Intanto, rispondendo alle paure dei cittadini della zona che hanno scritto all’amministrazione di non essere disposti a sopportare il benché minimo disagio, i progettisti hanno mitigato la previsione di impatto dell’area di cantiere che sorgerà nel centro sportivo della Sciorba. Il quartiere generale sarà ospitato in un grande prefabbricato sulla cui copertura verranno ripristinati le attuali area verde e spiaggia con piscina per i bambini. Inoltre, si sta studiando la possibilità di lasciare il prefabbricato a servizio dei cittadini anche una volta terminati i lavori, ad esempio per adibirlo a posteggi o palestra. I progettisti, inoltre, escludono che gli interventi di scavo possano arrecare danni agli edifici limitrofi. Se tutto procede per il verso giusto, la Conferenza dei servizi potrebbe essere convocata tra la fine dell’anno e l’inizio del 2016.
C’è poi una serie di interventi più periferici ma non per questo meno importanti. A iniziare dalla messa in sicurezza del torrente Chiaravagna. È in corso la gara di appalto per i lavori che riguardano il tratto d’acqua prospiciente lo stabilimento dell’Ilva mentre si attende da Roma l’autorizzazione del Ministero dell’Ambiente per la realizzazione di un passante sotto l’area Piaggio. Intanto, sono stati ultimati i lavori del primo stralcio sul ponte di via Manara e l’allargamento dell’alveo all’altezza dell’Elsag e sono state parzialmente consegnate le aree di cantiere per il secondo stralcio. Infine, l’assessore Crivello assicura che entro la fine del 2015 si riuscirà a lanciare l’appalto per il rifacimento del ponte stradale di via Giotto, dove è stato demolito il palazzo triste simbolo dell’alluvione dell’ottobre 2010.
Per quanto riguarda Fegino, invece, è in corso la Conferenza dei servizi per il secondo lotto dei lavori, nel tratto tra la cabina dell’Enel e i giardini Montecucco: «Si tratta di un intervento complesso – spiega Crivello – perché il sedime stradale è molto limitato e si sta cercando di capire come mitigare l’impatto del cantiere per la viabilità della zona».
A Levante, infine, procedono i lavori sullo Sturla. Appaltato ad agosto l’adeguamento idraulico del tratto tra l’edificio universitario e via Franchi, sono in corso le Conferenze di servizi per i lavori tra via Franchi e via Apparizione e per lo scolmatore del rio Chiappeto.
Ci sono poi altri importanti lavori che l’amministrazione spera di poter iniziare a programmare in un futuro non troppo lontano. «Speriamo che il governo possa dare economicamente seguito anche alle promesse fatte in maniera più diffusa per la messa in sicurezza dell’assetto idrogeologico della città. Non senza difficoltà, stiamo cercando di proseguire un lavoro di mappatura dei tantissimi rivi minori che non vanno assolutamente sottovalutati». Inoltre, l’assessore sta cercando di capire se esita la possibilità di intervenire con denaro pubblico per la messa in sicurezza di zone private ma abbandonate: «Molti frontisti (proprietari di zone limitrofe ai corsi d’acqua, ndr) spesso non sanno neppure che la manutenzione dell’alveo prospiciente alle proprietà è loro compito. Non sono rari i casi in cui mi dicono “faccia lei” magari perché si tratta di terreni abbandonati su cui non esiste alcun interesse: il problema è che se il Comune agisse potrebbe essere citato per danno erariale perché interverrebbe con fondi pubblici in area privata».
Ad ogni modo, il Comune di Genova quest’anno ha investito 2 milioni di euro solo per la pulizia degli alvei, 1,2 milioni in più rispetto allo scorso anno. E qualcosa potrebbe arrivare anche dalla Regione viste le recenti aperture dell’assessore Giampedrone. Grazie a questi interventi, il rischio alluvione sarà mitigato anche se le grandi opere di messa in sicurezza idrogeologica sono ancora lontano dall’essere terminate. Non c’è forse il timore che i grandi cantieri creino ulteriori difficoltà dal punto di vista della sicurezza, almeno fino alla loro ultimazione? Sul tema l’assessore Crivello non ha esitazioni: «Naturalmente tutti i lavori vengono svolti in assoluta sicurezza e gli stessi progettisti prendono in considerazione queste situazioni limite. Per quanto riguarda l’incolumità dei lavoratori, poi, già oggi con allerta 2 sospendiamo tutti i cantieri e la situazione sarà ancora più restrittiva con il nuovo sistema di allertamento regionale in attesa della definitiva entrata in vigore».
Simone D’Ambrosio