Una mozione approvata all'unanimità sottolinea la necessità di organizzare un momento di confronto tra istituzioni, autorità competenti e cittadini
Una mozione su legalità e sicurezza in Val Polcevera – proposta da tutti i gruppi consiliari del Municipio Valpolcevera ed approvata all’unanimità – impegna la Giunta ad organizzare un incontro pubblico con le autorità competenti (Procuratori della Repubblica, Questore, Sindaco, Assessore a Legalità e Diritti, forze dell’ordine, polizia municipale), aperto alla partecipazione delle realtà associative operanti sul territorio, per confrontarsi sulle criticità connesse a questi temi e provare ad affrontarle tramite un percorso condiviso.
Un appuntamento già previsto nell’autunno 2012 ma purtroppo posticipato, causa problemi organizzativi.
«Lo stato di povertà, già presente in forma più accentuata tra i migranti, è in aumento anche tra i cittadini italiani – sottolinea la mozione del Municipio Valpolcevera – E l’esasperazione, spesso legata a tale disagio, può essere fonte di crimini che vengono commessi da soggetti non dediti abitualmente a svolgere attività criminose».
«Il solo presidio del territorio da parte delle forze dell’ordine può non essere sufficiente e rischia di creare uno stato di sicurezza “esasperato e blindato” – continua la mozione – In ogni caso, la scarsità di risorse umane assegnate alle forze dell’ordine, spesso dichiarata attraverso i mass-media, non consentirebbe un presidio totale del territorio».
Per queste ragioni i guppi consiliari sottoscrittori del documento, impegnano Presidente del Municipio e Giunta: «Ad organizzare un incontro specifico sui temi di legalità e sicurezza con le autorità competenti e le associazioni che si occupano a vario titolo di disagio sociale – conclude la mozione – al fine di reperire i dati statistici e le informazioni necessarie a comprendere l’effettiva portata del fenomeno criminale in Val Polcevera; a richiedere un maggior presidio del territorio da parte delle forze dell’ordine; ad intervenire, dove possibile e con le misure di propria competenza, per ridurre le cause del disagio sociale che spesso sono la causa della devianza, soprattutto quella minorile e giovanile in generale e quella legata a situazioni di povertà ed esclusione sociale; a programmare sull’argomento un incontro pubblico aperto alla cittadinanza».
Matteo Quadrone