add_action('wp_head', function(){echo '';}, 1);
Venerdì 29 giugno nel centro storico un concerto "antifascista" per tenere viva la memoria sulla grande manifestazione di piazza del 1960
Quanti ricordano cosa accadde a Genova il 30 giugno 1960? Una pagina di storia forse marginale rispetto a tante altre, che i nati negli ultimi decenni a malapena conoscono, ma che può essere interessante riportare alla mente per scoprire una pagina in più della città in cui viviamo.
Genova è rossa per tradizione. Le amministrazioni politiche che si sono succedute hanno sempre avuto bandiere di sinistra – che fosse più o meno rivolta al centro, rispettando le attuali definizioni di partito – e la sinistra in Italia del dopoguerra è anzitutto sinonimo di antifascismo.
Il 30 giugno 1960 è avvenuta una delle più grandi manifestazioni di piazza che il capoluogo ligure ricordi, proprio allo scopo di contrastare ciò che rimaneva del Fascismo in Italia. In quei giorni sono anche avvenuti scontri tra la polizia e i manifestanti che hanno portato numerosi feriti, alcuni processi e un’emergenza nazionale di “ordine pubblico” che ricorda da vicino quanto accadde quarant’anni dopo nel corso del G8.
A Genova si doveva infatti tenere il VI Congresso Nazionale del Movimento Sociale Italiano, una decisione che tutta l’opposizione di sinistra (all’epoca alla guida della città c’era infatti la Dc) ha contrastato partecipando a un corteo organizzato da ANPI e dalla Camera del Lavoro nelle giornate del 24 e 25 giugno. La contrarietà al congresso era soprattutto dovuta al fatto che Genova è una città decorata di medaglia d’oro della Resistenza e proprio da qui è partita l’insurrezione del 25 aprile 1945.
Il corteo, che ha riguardato l’intera area del centro cittadino, si è concluso con scontri tra i manifestanti e la polizia. Il 28 giugno si è tenuta una nuova manifestazione con circa 30.000 partecipanti e il 29 giugno è stato indetto uno sciopero generale per il giorno seguente.
Infine il 30 giugno si è tenuta l’ultima manifestazione, con una numerosissima presenza di persone e che ha però visto scatenarsi gli scontri più accesi tra polizia e manifestanti, anche dovuti alla scelta del governo centrale di scegliere la “linea dura” contro i manifestanti, con un bilancio conclusivo di 162 feriti tra gli agenti e circa 40 tra i manifestanti. Per ragioni di ordine pubblico il congresso fu annullato e il capo del governo Fernando Tambroni si dimise subito dopo.
IL PRESENTE
Al di là delle scaramucce pre e post elettorali, Genova ha ancora un’anima molto forte che afferma la propria ideologia politica in un’ottica quasi nostalgica, se pensiamo a quale significato ha oggi assunto il termine politica, troppo spesso identificata con questioni di partito e dove le idee vengono poste in secondo piano.
Allo stesso modo i cortei e le grandi manifestazioni di piazza vengono quasi sempre ricordate per gli scontri più o meno gravi che puntualmente si verificano contro le forze dell’ordine, alla ricerca del chi ha cominciato e mettendo da parte le idee (quelle, mai violente) che hanno fatto nascere quegli eventi.
Per questo ogni anno in città si celebra in qualche modo il ricordo di quei giorni. Quest’anno è stata scelta una serata di musica nel cuore del centro storico: venerdì 29 giugno 2012 a Santa Maria di Castello si terrà un concerto antifascista a partire dalle 18, con i gruppi Loto, Palconudo, Tony Roul e Trio Borges, proiezioni e interventi, animazioni per bambini e una mostra fotografica che ritrae quanto avvenne il 30 giugno 1960.
Marta Traverso