add_action('wp_head', function(){echo '';}, 1);
Gennaio 2009: La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno. Gennaio 2011: Con 6 miliardi l'anno, l'Italia farebbe miracoli
Gennaio 2009: Genova aderisce alla campagna della British Human Association, che ha inaugurato il nuovo anno facendo circolare per le strade di Londra alcuni autobus sui quali è stampata la scritta There’s probably no God. Now stop worrying and enjoy your life (traduzione italiana: Dio probabilmente non esiste. Quindi smettila di preoccuparti e goditi la vita).
L’Unione Atei e Agnostici Razionalisti promuove tramite raccolta fondi pubblica una campagna che porta nel capoluogo ligure il seguente spot, sul retro di alcuni autobus Amt: La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Subito scoppia la polemica, e la concessionaria di pubblicità che ha attuato la campagna fa marcia indietro perché il messaggio è ritenuto lesivo della libertà religiosa. Il 29 gennaio gli autobus che escono dalla rimessa portano una nuova scritta: La buona notizia è che in Italia ci sono milioni di atei. L’ottima è che credono nella libertà di espressione.
IL PRESENTE
Gennaio 2011: a due anni dal tanto contestato Ateo bus, le strade di Genova accolgono una nuova campagna della Uaar. Il tema è uno dei più sentiti nell’era del governo Monti: il pagamento dell’Ici da parte della Chiesa. L’Unione Atei sceglie un’altra e più tradizionale via per sensibilizzare su questo tema: quindici enormi manifesti pubblicitari con la scritta Con 6 miliardi l’anno, l’Italia farebbe miracoli. Una campagna che ha avuto luogo in due città italiane, Genova e Venezia.
Non solo. L’associazione vuole entrare in campo in modo più diretto in occasione delle primarie del centrosinistra che porteranno a scegliere chi correrà per la poltrona di Sindaco, e lo fa con undici domande ai candidati che toccano i temi di maggiore interesse della Uaar: Ici alla Chiesa, insegnamento della religione nelle scuole, testamento biologico, unioni civili, simboli religiosi negli edifici pubblici.
Marta Traverso