Uno dei temi caldi della nostra città, che da anni si trascina tra dibattiti e manifestazioni: facciamo il punto della situazione
3 luglio 2011: a Genova si svolge una grande manifestazione di piazza che vede uniti imprenditori e pubblica amministrazione a sostegno del progetto di Terzo Valico. Nonostante il giorno precedente il comitato pendolari Genova – Milano abbia definito “opera fantasma” il progetto, difendendo ancora una volta l’idea che migliorare le linee già esistenti renderebbe superflua la costruzione di un nuovo valico, la Sindaco di Genova Marta Vincenzi è di parere opposto. “Senza il Terzo Valico Genova e il suo porto non saranno collegati a Milano, al Nordovest e all’Europa“, è l’opinione del primo cittadino.
Il corteo è partito dalla sede della Regione in piazza De Ferrari (presente anche il governatore Claudio Burlando) ed è arrivato fino a Largo Lanfranco, dove i manifestanti – praticamente tutti i principali esponenti dell’economia genovese – hanno consegnato al prefetto una richiesta formale perché il Governo si impegni a sostenere l’avanzamento dell’opera.
IL PRESENTE
Riportare indietro di un solo anno la nostra macchina del tempo è decisamente poco per spiegare la portata della situazione: il Terzo Valico è una delle tante questioni spinose su cui pubblica amministrazione, imprese e cittadinanza dibattono da anni alla ricerca di una soluzione che metta d’accordo tutti ma che di fatto non arriva mai.
Proviamo a fare il punto, ripercorrendo quanto è accaduto e sta accadendo negli ultimi mesi: l’anno appena trascorso era terminato con la quasi-certezza che i cantieri sarebbero partiti a gennaio, dato che nel passaggio dal governo Berlusconi al Governo Monti erano stati stanziati complessivamente un miliardo e 800 milioni di euro per il progetto.
Di fatto è ancora tutto bloccato anche se sono stati mossi i primi passi per aprire i cantieri: la Valpolcevera è un cantiere a cielo aperto, che fra Terzo Valico, Gronda e inceneritore ha davanti a sé un futuro incerto e soprattutto la contrarietà degli abitanti a un progetto che mette a rischio la sicurezza e la vivibilità del quartiere, soprattutto nella zona di Trasta.
Se favorevoli e contrari difendono le loro posizioni senza muoversi di un millimetro, è allarmante la disinformazione generale sui contenuti e l’impatto del progetto, in un’analisi dei pro e dei contro che esca fuori da ogni logica di contestazione.
Intanto, in questa inchiesta, trovate una spiegazione approfondita su cos’è il nodo ferroviario di Genova, quali sono le tempistiche dei lavori e quali prospettive future.
Marta Traverso