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Maddalena, fra riqualificazione e partecipazione tenta la rinascita

Provare a rompere l'isolamento per allacciarsi al resto della città, questo l'obiettivo di via della Maddalena e delle zone limitrofe, con i fondi POR e il Patto per lo sviluppo si intravede la speranza


29 Novembre 2011Inchieste

Alla Maddalena si comincia a respirare un’aria nuova. I lavori di riqualificazione urbana procedono a buon ritmo e nel frattempo si registrano notizie positive anche per quanto riguarda l’insediamento in zona di nuove attività commerciali che vanno ad integrarsi alla perfezione con l’esperienza di condivisione promossa dai laboratori sociali.
Una vitalità sommersa che lentamente riaffiora dagli spazi ristretti dei carruggi e si fa largo in mezzo ai problemi di sempre, la prostituzione e la criminalità che lucra alle spalle del disagio.
Il tutto fa ben sperare, c’è fermento e speranza miste ad un po’ di paura di trovarsi dinanzi solo ad un’illusione di rinascita.

Claudio Oliva, direttore del Job centre e uno dei protagonisti del Patto per lo sviluppo della Maddalena sottolinea “Speriamo che questo clima di fiducia sia utile per modificare in senso positivo la percezione che le persone hanno di via della Maddalena”.

I lavori che interessano la zona sono numerosi e l’investimento è stato notevole: 13 milioni di euro in totale, di cui 10 provenienti dai fondi Por Fesr e 3 stanziati da Palazzo Tursi.
“Per il centro storico medioevale più esteso d’Europa puntiamo ad una maggiore vivibilità”, ha dichiarato l’assessore ai Lavori Pubblici, Mario Margini.
Il Comune ha appena perfezionato l’acquisto da Arte di Palazzo Senarega, attiguo a Piazza Banchi, dove l’amministrazione trasferirà il nuovo Centro Arti e Mestieri ed il Job centre, attualmente siti a Cornigliano.
In totale sono ben 8 i milioni di euro di finanziamenti utilizzati (4 solo per l’acquisizione).

Gli altri interventi riguardano la riqualificazione dei percorsi, tramite un programma di ripavimentazione allo scopo di rendere più percorribili le vie del quartiere; la bonifica impiantistica che prevede il rifacimento delle fognature, il rinnovamento dei tubi dell’acqua e dei cavi elettrici. E ancora l’adeguamento dei servizi con il rifacimento della segnaletica di orientamento, degli impianti di illuminazione e la realizzazione della copertura wi-fi che permetterà una piena accessibilità alla rete internet.
“Tutti i lavori sono già appaltati ed in corso d’esecuzione”, spiega l’assessore Margini.

In questi giorni un cantiere è stato aperto anche in vico della Rosa, alle spalle della chiesa della Maddalena. Qui verrà demolito un edificio inutilizzato da tempo per lasciare il posto ad un nuovo asilo nido.
“La presenza dell’asilo è un fortissimo elemento di cambiamento – sottolinea Oliva – La direzione è quella giusta, rompere l’isolamento del quartiere favorendo la connettività fra le persone”.

Ma occorre anche rivitalizzarlo, aprirlo all’esterno e connetterlo all’intera città. Un fattore imprescindibile è la presenza delle attività commerciali. Per anni latitanti, oggi si riaffacciano sulla via.
“Fino a poco tempo fa avevamo grandi difficoltà nel trovare locali disponibili ad un prezzo accessibile – continua Oliva – mentre adesso gli stessi proprietari li mettono a disposizione con maggiore facilità”.
Nel periodo che va da luglio a settembre l’Incubatore d’imprese del centro storico (gestito dal Job centre), nato per sostenere con finanziamenti e agevolazioni le attività della città vecchia, ha approvato 5 progetti per altrettante imprese che si insedieranno in zona. Con l’inizio di dicembre si procederà a valutarne almeno altri 2.

Tutto ciò mixato alla presenza dei laboratori sociali, spazi messi gratuitamente a disposizione delle più svariate realtà associative: dalle associazioni di quartiere a chi si occupa di yoga, tutte i cittadini anche i non residenti, sono invitate a partecipare con le proprie iniziative.
Pochi giorni fa si è concluso il bando per la gestione dei locali di vico Mele, sottratti alla criminalità organizzata e destinati alla vendita dei prodotti provenienti dalle terre liberate dalla morsa dei clan.
Ma non solo. Attualmente sono tre i locali che grazie al Patto per lo sviluppo è stato possibile rendere accessibili: si trovano in Piazza Posta Vecchia, Vico Fornaro e Piazza della Cernaia.
“È un fattore fondamentale perché stanno giungendo utilizzatori da tutta Genova – racconta Oliva – in questo modo la Maddalena torna ad essere considerata una risorsa per la città”.
Un altro obiettivo sempre più vicino grazie al finanziamento del Job centre, è la realizzazione di una sede definitiva per il Laboratorio sociale Maddalena, presso alcuni locali al piano terra di vico del Papa.
I progetti però non terminano qua. In Piazza della Cernaia si lavora per aprire, anche qui garantendo la massima accessibilità possibile, il nuovo distretto sociale. Mentre in Piazza Posta Vecchia sorgerà un Centro per anziani.
Infine per il 2012 l’Incubatore d’imprese sta ragionando sulla possibilità di realizzare dei bandi innovativi, non rivolti esclusivamente alle imprese, bensì volti a favorire le associazioni cittadine che vogliano trasferire la propria sede in zona.
E aumentare così quella presenza costante di persone, idee e progetti che potranno far compiere il decisivo salto di qualità a tutta la Maddalena.

Matteo Quadrone

 


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