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Il Comune aveva promesso di promuovere uno studio sui flussi dei mezzi pesanti ipotizzando una possibile interdizione del traffico nelle fasce orarie più critiche; a distanza di anni il progetto è rimasto lettera morta e così i cittadini scendono in strada per manifestare il loro disagio
Gli abitanti del quartiere ponentino di Multedo non devono fare i conti soltanto con le grandi servitù – i depositi Carmagnani e Superba, il Porto Petroli – ma pure con un’altra storica criticità che desta preoccupazione per la sicurezza pubblica. Si tratta dello svincolo autostradale – soluzione definita “provvisoria” da ormai 50 anni – dal quale transitano circa 15 mila veicoli al giorno (tra auto e mezzi pesanti) a pochi centimetri da case, scuole e impianti sportivi.
«Abbiamo contattato tutte le istituzioni, anche il Prefetto di Genova, per cercare una soluzione al problema – racconta Enrico Opisso del Comitato per Multedo (pagina facebook Quelli per Multedo) – Nessuno, però, ci ha mai risposto e allora la scorsa settimana siamo scesi in strada per fare una “passeggiata” e rallentare il traffico all’uscita dello sbocco autostradale. Venerdì 27 settembre ripeteremo la manifestazione perché questo è l’unico modo per far sentire la nostra voce».
I residenti chiedono semplicemente di poter uscire dalle loro abitazioni con maggiore tranquillità «Senza trovare i camion, parliamo di autoarticolati lunghi 13 metri, di traverso o addirittura contromano, costretti ad eseguire le manovre in spazi troppo stretti», sottolinea Opisso. L’uscita del casello, infatti, consiste in una stretta serpentina tra i palazzi, quotidianamente congestionata da un intenso flusso di traffico – in particolare gravante su via Reggio – che peggiora la qualità della vita nella zona.
La soluzione definitiva sarebbe una sola: quella di eliminare l’attuale svincolo realizzando un collegamento diretto tra il casello autostradale e l’Aurelia. Ma la strada dovrebbe passare sopra al terreno dove oggi si trova la Carmagnani e dunque – fin quando la delocalizzazione dell’azienda non tornerà ad essere argomento di attualità – tale ipotesi rimane chiusa nel libro dei sogni.
«Noi siamo disposti ad accogliere anche una soluzione parziale che, però, sia in grado di fornire una risposta concreta – spiega il portavoce del Comitato – Ad esempio pensiamo ad una riduzione del traffico di mezzi pesanti, magari attraverso una limitazione oraria». Il Comitato ricorda come nella via parallela a via Reggio sia ubicata una scuola elementare frequentata dai bambini del quartiere. Inoltre, anche per raggiungere la scuola media di Pegli, studenti e genitori devono per forza di cose attraversare un incrocio particolarmente pericoloso.
Senza dimenticare l’assenza di manutenzione ordinaria che inevitabilmente peggiora la situazione. «Non riusciamo ad ottenere neppure un’adeguata asfaltatura di via Reggio – continua Opisso – Dietro ci sarebbe una diatriba tra pubblico e privati sulle rispettive competenze. Questo tratto di strada non sarebbe di competenza di Autostrade per l’Italia ma neanche del Comune. Fatto sta che gli inquilini di diversi palazzi che si affacciano su via Reggio quando hanno realizzato l’allacciamento alle acque grigie hanno pagato la rottura di suolo pubblico. Quindi qualcuno dovrebbe spiegarci di chi è la responsabilità della manutenzione». Altro esempio è il recente rifacimento della segnaletica orizzontale, realizzato su una carreggiata piena di buchi e tagli orizzontali, che inesorabilmente ricompaiono subito dopo che si è proceduto a quelli che sono semplici rattoppi.
Per non parlare dei giardini pubblici adiacenti alla curva di via Reggio. «In passato società Autostrade e Comune avevano avanzato la proposta di un allargamento della curva a discapito di una fetta dei giardini “John Lennon” – ricorda il rappresentante del Comitato – Noi cittadini abbiamo detto di no perché questo spazio verde rappresenta una conquista che non vogliamo perdere». Inoltre, la riprofilatura della curva «Non avrebbe risolto completamente il problema che comunque permarrebbe nel tratto finale di Reggio dove c’è l’immissione sull’Aurelia, un tratto impossibile da allargare vista la presenza di numerose abitazioni adiacenti».
Altre proposte alternative non sono mai state prese in considerazione. Eppure, l’ex assessore alla viabilità della Giunta Vincenzi, Simone Farello, nel 2010 – durante un’assemblea pubblica svoltasi a Multedo – aveva promesso di promuovere uno studio del flusso dei mezzi pesanti per valutarne le ricadute e studiare una possibile interdizione del loro traffico nelle ore diurne più critiche. «Noi questo studio non l’abbiamo visto – conclude Opisso – probabilmente non è stato neanche realizzato». La conferma arriva dal consigliere comunale Paolo Gozzi (Pd) che nel luglio 2012 aveva posto la questione dello svincolo autostradale di Multedo all’attenzione del consiglio comunale. «Purtroppo alle parole non sono seguiti i fatti e del famoso studio io non ho avuto più notizie. A distanza di un anno e mezzo dalla mia interrogazione mi spiace constatare che nulla si è mosso e gli abitanti del Multedo continuano a convivere con l’ennesima criticità del territorio».
Matteo Quadrone