Dopo quattro anni di esistenza e numerose iniziative e attività organizzate nel centro storico, il gruppo informale deve lasciare il proprio luogo di ritrovo in Piazza Posta Vecchia. Abbiamo parlato con Arianna, componente del gruppo
Spesso le attività di aggregazione sociale nel centro storico genovese si basano sull’iniziativa libera e spontanea dei singoli, che riunendosi in gruppi danno vita a piccole luminose realtà fatte di persone che hanno voglia di condividere tempo, idee, conoscenze creando una rete di socialità e mutuo soccorso che si contrapponga all’abbandono e al degrado in cui purtroppo spesso versano i nostri caruggi. La Murga dei Vicoli è una di queste vitali realtà: murga, parola spagnola per indicare una forma di teatro di strada accompagnato da musica e giocoleria è il termine adottato da questo gruppo informale – nato nel sestiere della Maddalena – che non ha mai avuto progetti predefiniti ma ha costruito la propria identità e il rapporto col quartiere giorno per giorno, in base alle esigenze che si presentavano di volta in volta. Più semplicemente loro stessi si definiscono “quelli dei tamburi”, convinti che “solo attraverso l’autorganizzazione e la pratica quotidiana possiamo vivere meglio il nostro disastrato territorio; questo territorio che ci sta a cuore e che abbiamo sempre cercato di colorare con la nostra musica, con i nostri ritmi a rompere le gabbie del silenzio, della discriminazione e dell’emarginazione”. Oggi la Murga si trova in difficoltà poiché a breve resterà priva degli spazi che utilizza per riunirsi. Abbiamo parlato con Arianna, componente del gruppo, che ci ha raccontato la loro storia.
Cos’è la Murga, come e quando è nata?
«La Murga dei Vicoli nasce circa 4 anni fa – dall’idea di alcuni che ne fanno ancora effettivamente parte e di altri che non hanno proseguito il percorso – di creare una murga a Genova. In Sud America, soprattutto in Argentina e in Uruguay, ci sono moltissime murgas: spesso ogni quartiere ha la sua murga di suonatori di percussioni uniti a teatranti e danzatori, che portano messaggi di allegria ma anche di lotta nella quotidianità del quartiere, nelle manifestazioni, nei momenti di festa, nelle occasioni speciali…».
Come interagite con il quartiere e i suoi abitanti?
«La Murga dei Vicoli s’ispirava, e si ispira, al fatto di essere un gruppo informale di persone di ogni età aperto a tutti e tutte, i cui membri non siano necessariamente dei musicisti, e infatti nel nostro caso solo alcuni già sapevano suonare le percussioni quando si sono uniti al gruppo. La Murga esce a suonare per le strade del quartiere e oltre, a fianco di molte lotte e manifestazioni per la dignità: a fianco al popolo palestinese, contro il TAV, insieme ai bambini e alle famiglie, contro la guerra e la repressione, al funerale di Don Andrea Gallo… e in molte altre occasioni».
Dove vi siete riuniti finora, quali spazi avete utilizzato?
«Inizialmente la Murga era ospite di uno spazio del Comune in Via della Maddalena. Quando lì sono dovuti iniziare dei lavori ha spostato le sue prove nello spazio di Piazza Posta Vecchia (facente parte delle aree legate al progetto “Patto per lo Sviluppo della Maddalena”, ma di fatto lasciato inutilizzato) dove è rimasta per più di 3 anni. In questo spazio le prove sono sempre state, e lo sono ancora adesso, il giovedì pomeriggio dalle ore 17 circa alle ore 19 circa».
Può partecipare anche chi non ne fa già parte?
«Le prove sono aperte a tutti i curiosi e a chi voglia unirsi! Il gruppo ha sempre cercato di mostrarsi aperto e rispettoso nei confronti del vicinato, cercando per esempio di non recare disturbo la sera tardi; l’assemblea della Murga è un momento aperto a tutti, il giovedì sera ore 19 circa, così che chi volesse comunicare con il gruppo possa farlo liberamente».
Quali problemi sono sorti recentemente?
«Lo scorso dicembre è giunta la notizia che dovevamo lasciare lo spazio, per il quale ci sarebbe un progetto di allargamento del Distretto sociale Pré-Molo-Maddalena. Il suddetto progetto è approvato già da diverso tempo, probabilmente qualche anno… ma dall’approvarsi al farsi generalmente di tempo ne passa, e intuendo che non sarebbe iniziato nulla nell’immediato la Murga ha deciso di tenere alzata l’ennesima saracinesca che sarebbe rimasta chiusa. Da gennaio in poi è quindi iniziato un periodo in crescendo, abbiamo risistemato lo spazio, abbellito e reso un luogo vivo e aperto in molti modi diversi».
Quali attività avete organizzato?
«Dal laboratorio di cucito gratuito che si è tenuto 2 volte alla settimana, alle attività per bambini alcuni pomeriggi; dal baratto di vestiti ed oggetti una volta al mese, alle cene invitando persone del quartiere; dalle iniziative di sensibilizzazione sulla Palestina, sulla situazione in Siria, sull’immigrazione, alle proiezioni di film».
Quali progetti per il futuro e per la ricerca di nuovi luoghi di ritrovo?
«La Murga probabilmente a fine estate dovrà andarsene da Posta Vecchia, perché i lavori inizieranno. Che cosa sia da farsi ora non è ancora cosa conosciuta. La Murga nel corso degli anni ha collaborato e intessuto legami di solidarietà e di amicizia con molte realtà sia del centro storico che esterne, e sicuramente vorrà continuare a farlo, ma in questo ha sempre mantenuto la sua autonomia di gruppo slegato dalle istituzioni, autogestito, informale… e queste sono caratteristiche che vuole mantenere».
Visto che il gruppo è totalmente aperto a nuove idee, persone e progetti, chi volesse contribuire….sa dove trovarli!
Claudia Baghino
Siete bravissimi katia