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La nuova sede di via Brigata Liguria venne inaugurata il 17 ottobre 1912; oggi il polo museale continua ad essere un punto di riferimento per studiosi provenienti da tutto il mondo
Un punto di riferimento scientifico e divulgativo per l’intera città e non solo, uno dei più importanti in Italia per la sterminata raccolta di esemplari – oltre 4,5 milioni provenienti da ogni parte del globo – e la ricchezza delle collezioni. Parliamo del Museo Civico di Storia Naturale Giacomo Doria che per i bambini di tutte le generazioni ha rappresentato e tuttora continua a rappresentare, il primo viaggio alla scoperta dei segreti della natura, tra scheletri di elefanti e balene, insetti, rettili e uccelli esotici.
Fra un paio di giorni compirà cent’anni, visto che l’attuale sede in via Brigata Liguria venne inaugurata il 17 ottobre 1912, in occasione della riunione annuale della Società per il Progresso delle Scienze. Ma in realtà il Museo prende vita assai prima, il 24 aprile 1867, quando il Consiglio Comunale approva all’unanimità la sua istituzione, su proposta del marchese Giacomo Doria che ne sarà direttore per oltre quarant’anni. La prima sede del Museo è Villetta Di Negro dove oggi è ospitato il Museo Chiossone. Inizialmente le raccolte sono rappresentate dalle preziose collezioni zoologiche donate dallo stesso Doria, comprendenti esemplari raccolti durante i suoi viaggi in Persia (1862), all’isola di Borneo (1865, insieme al botanico Odoardo Beccari) e da due importanti collezioni ereditate dal Comune: la raccolta geologica e paleontologica del marchese Lorenzo Pareto e quella malacologica del principe Odone di Savoia.
La successiva crescita delle collezioni, soprattutto zoologiche, avviene grazie ai numerosi viaggi di esplorazione promossi da Doria, sotto gli auspici della Società Geografica Italiana (di cui egli per molti anni è presidente). Le mete sono soprattutto l’Arcipelago Indo Malese, varie regioni dell’Asia, dell’Africa e del Sud America; le esplorazioni sono condotte da coraggiosi viaggiatori e illustri studiosi. Si possono citare, tra i tanti, Luigi Maria D’Albertis, Leonardo Fea, Arturo Issel, Orazio Antinori, Odoardo Beccari, Elio Modigliani, Lamberto Loria, Guido Boggiani e Vittorio Bottego.
Con il passare del tempo, vista la continua affluenza di esemplari da tutto il mondo, diventa necessario progettare una nuova sede, in grado di accogliere degnamente le preziose raccolte, divenute sempre più conosciute. Il fatto stesso che il Comune di Genova decise di costruire un nuovo palazzo per il museo, la dice lunga su quanto interesse ci fosse per questa istituzione culturale. «Il museo è sempre stato un luogo di studio e ricerca di valore internazionale – spiega l’attuale direttore, Giuliano Doria – ancora oggi arrivano studiosi da tutto il mondo. Inoltre da anni portiamo avanti progetti di divulgazione che coinvolgono le scuole genovesi, un rapporto molto stretto quello con studenti ed insegnanti che vogliamo continuare a mantenere».
Il progetto fu affidato all’ingegnere Cordoni che, insieme a Raffaello Gestro, visitò i maggiori musei d’Europa per studiare la migliore soluzione possibile. Nel 1905 iniziarono i lavori per il nuovo edificio, articolato su quattro piani: due destinati all’esposizione al pubblico e due (di cui uno seminterrato) alla conservazione delle collezioni di studio, a uffici, laboratori, biblioteca e depositi.
E così, il 17 ottobre 1912, venne inaugurata la nuova sede del Museo Civico di Storia Naturale. Per festeggiare degnamente il primo secolo di vita, Sabato 20 ottobre è previsto un ricco programma con giochi e laboratori didattici per bambini, visite guidate e aperture gratuite per il pubblico.
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