Il 5 gennaio al via i saldi, dopo un Natale che ha fatto registrare un calo dei consumi pari al 2,4% rispetto al 2010
Saldi anticipati in tutte le più importanti città italiane (5 gennaio) ad esclusione di Roma: la notizia pare scontata in tempi di crisi che costringono ad un più attento bilancio famigliare. Qualcuno, io credo lungimirante, aveva proposto di anticiparli al Natale per incrementare quei consumi che registrano un previsto calo del 2,4%, rispetto al 2010, della spesa dedicata ai tradizionali regali.
Lungimirante perché a fronte delle manovre che il governo si appresta a varare, ogni famiglia vedrà assottigliarsi la disponibilità di denaro da investire in questa consolidata tradizione e, senza di questo, pare ovvio che non si possano fare grandi spese.
I settori maggiormente penalizzati saranno, secondo gli esperti, editoria, abbigliamento ed elettrodomestici. Sarà più difficile rinunciare ad alimentari e giocattoli, mentre sempre più persone sembrano orientarsi ad acquisti su internet (13%) con un bilancio che si preannuncia negativo per commercianti ed artigiani. Recessione, dunque, che Confcommercio stima in un calo dei consumi pari 0,3% per l’anno 2012 e un calo del PIL valutabile intorno ad un -0,6%.
Previsioni che nonostante la loro intrinseca negatività, appaiono ottimistiche rispetto all’aria di scoraggiamento che serpeggia tra i disincantati acquirenti che affollano le vie del centro. La solita folla natalizia ma poche code alle casse, i soliti sguardi di desiderio ma l’occhio fisso sul prezzo, i soliti gioiosi pacchi infiocchettati ma con un contenuto più scarno e di minor valore: ecco il Natale 2011.
Affollatissimi, al contrario i mercatini che, con pochi euro, offrono idee poco costose ma foriere di quel pensiero di affetto e di ricordo insito in questo gesto ben augurale. In linea con uno spirito di parsimonia, va molto di moda il regalo fai da te: un cesto confezionato in modo casalingo, capi in lana sferruzzati con amore, decorazioni dipinte con pazienza, bigiotteria inanellata con fantasia e così via, in nome del più rigoroso risparmio. A latere, naturalmente, si muove un popolo di “paperoni” a cui le novelle tasse non cambieranno la vita e che si possono permettere borse firmate dai costi improponibili o la gioia di un nuovo e brillante gioiello.
Ma all’insegna di “non lasciamoci scoraggiare” si potrebbero orientare i consumi verso cammini più pratici e fantasiosi e, all’insegna della provocazione, propongo una bella bistecca infiocchettata in “carta dorè”, un vasetto di pesto per “primo DOC”, un buono benzina per “treni locali soppressi”, un paraocchi per “sguardi indiscreti allo speco della politica”, una sfera di cristallo “ per vaticinare la fine della crisi” e un caleidoscopio “per il ritorno di un mondo a colori.
Quello che rimane a buon prezzo, anzi è gratis, è lo spirito di solidarietà, di amore e pace che dovrebbe permeare l’atmosfera di questi giorni ma come diceva Epicuro “nessuno può essere saggio a stomaco vuoto2 e, dunque, prepariamoci ad un Natale un po’ più triste con un pensiero di solidarietà a coloro a cui, con un reddito già minimo, questo Natale regalerà altra povertà.
Adriana Morando