L'azienda sanitaria locale genovese è debitrice nei confronti della società Progetto di Vallata che, a suo tempo, si occupò di eseguire gli studi necessari per la nascita del mai realizzato ospedale
Un ospedale mai nato, anni di discussioni intorno ad un progetto rimasto solo sulla carta, una vallata, la Val Polcevera, privata lentamente quanto inesorabilmente dei suoi presidi sanitari, questa la storia del tanto atteso ospedale “di Vallata” (oggi detto “del Ponente”, considerato che nel frattempo l’offerta di servizi sanitari è diminuita anche nel Ponente genovese).
Ebbene, in un periodo in cui il comparto sanitario locale e regionale è sottoposto a pesanti tagli finanziari, qual è il risultato di quest’operazione scellerata?
Un debito di oltre 4 milioni, per la precisione 4 milioni e 386 mila euro che l’azienda sanitaria locale genovese (Asl 3) dovrà saldare alla società Progetto di Vallata, il soggetto incaricato di eseguire gli studi necessari per la nascita dell’ospedale di vallata – inizialmente previsto nella sede dell’ex Miralanza nel quartiere di Teglia – e poi, dopo 12 anni di tira e molla, Comune e Regione ad inizio 2012 hanno trovato finalmente una convergenza, individuando nell’area di Villa Bombrini, a Cornigliano, la sede del futuro nosocomio del Ponente la cui realizzazione però, nonostante annunci e slogan elettorali, rimane ancora al palo.
La notizia del considerevole debito dell’Asl 3 è ancor più paradossale se messa a confronto con il tentativo di fare cassa tramite la cartolarizzazione di immobili delle Asl e della Regione.
Infatti proprio nella giornata di ieri sono stati approvati dalla Giunta regionale ligure gli ultimi due stralci del programma di valorizzazione degli immobili ex ASL e del patrimonio della Regione Liguria con i relativi cambi di destinazione d’uso, senza dimenticarne la finalità destinata a coprire il disavanzo sanitario 2011. Sarà ARTE, l’agenzia regionale territoriale per l’edilizia che a dicembre aveva acquistato tali immobili, a farsi carico della loro massima valorizzazione.
L’attività di analisi degli immobili da cartolarizzare e di selezione delle destinazioni d’uso è stata curata direttamente da ARTE Genova e dal vicepresidente e assessore all’urbanistica della Regione Liguria, Marylin Fusco, d’intesa con i Comuni interessati, per trovare soluzioni condivise e non imposte dalla Regione. Le proposte di cambio di destinazione d’uso approvate ieri dalla Giunta regionale per gli immobili verranno inviate ai Comuni per le conseguenti deliberazioni e in questo modo sarà concluso l’iter procedurale come previsto dalla legge regionale.
I due stralci approvati nella seduta di ieri si aggiungono al primo approvato circa due mesi fa. «L’obiettivo è quello di arrivare al più presto ad un accordo considerando che, qualora i Comuni rimangano inerti, esiste il potere sostitutivo della Regione – ha spiegato il vicepresidente ed assessore all’urbanistica, Marylin Fusco – Per quanto riguarda il primo stralcio di cartolarizzazione degli immobili abbiamo già avuto dei ritorni perché il Comune di Costarainera e quello di Alassio hanno già deliberato il cambio di destinazione d’uso e ora ci auguriamo che anche gli altri Comuni, entro 45 giorni, provvedano al cambio di destinazione d’uso, in modo che si possa procedere alla valorizzazione degli immobili entro la fine dell’estate». L’intera operazione ha un valore complessivo di 76 milioni che potranno essere incrementati sulla base della valorizzazione effettuata.
Matteo Quadrone