Domenica 30 settembre a partire dalle ore 20 una notte di arte romanì: musica, poesia, pittura e cinema
Domenica 30 settembre nella splendida cornice di Palazzo Ducale, a partire dalle ore 20, si svolgerà “GipsyArt”, una notte di musica, poesia, pittura, e cinema per scoprire la cultura rom. Allegria, forza espressiva, festa per la vita sono le caratteristiche principali dell’arte romanì. Una serata per affacciarsi su un mondo sconosciuto: la musica, la letteratura, la poesia, il cinema e le arti figurative dei rom e dei sinti. L’universo artistico romanì muove dalla quotidianità interna alla famiglia di appartenenza, ma attraverso una sorprendente vivacità espressiva riesce a diventare coinvolgente linguaggio universale.
con:
Seo Cizmic, Pino Petruzzelli, Paola Piacentini, Claudio Pozzani, Claudia Priano, Giordano Pupo e le musiche tradizionali e il jazz manouche di Django Reinhardt con il gruppo sinto The Gipsyes Vàganes
in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio
The Gipsyes Vàganes
I sinto altoatesini The Gipsyes Vàganes fino a poco tempo fa si chiamavano U Sinto ed erano un gruppo musicale composto da zii e nipoti della famiglia Gabrielli. I nipoti con un nome nuovo che in italiano significa “i sinti antichi”, proseguono, rileggendola, la tradizione dei loro avi.
PROGRAMMA:
– Introduzione di Giordano Pupo, Comunità di Sant’Egidio
– Concerto del gruppo sinto The Gipsyes Vàganes (prima parte)
– Introduzione alla poesia e alla letteratura romanì a cura di Claudio Pozzani e Claudia Priano
– Letture di poesie sinti e rom con Pino Petruzzelli e Paola Piacentini
– Pino Petruzzelli introduce l’opera di Olimpio Cari
– Concerto del gruppo sinto The Gipsyes Vàganes (seconda parte)
– Proiezione del cortometraggio Seo, soggetto e sceneggiatura di Seo Cizmic, regia Marco di Gerlando (2012)
Ispirato a un fatto realmente accaduto allo sceneggiatore quando era bambino: la trama riguarda una storia di razzismo nei confronti di un bambino rom, il cui sogno è imparare a nuotare e poter entrare in una piscina comunale con i suoi amici. Il sogno diventa incubo nel momento in cui il cassiere della piscina, uomo pieno di pregiudizio nei confronti del popolo rom, vieta al bambino ogni volta l’accesso allo stabilimento.
– Proiezione del cortometraggio Io, la Mia Famiglia Rom e Woody Allen (2009) regia di Laura Halilovic
È la storia di una ragazza Rom che abita con i suoi in un quartiere popolare alla periferia di Torino. Il racconto in prima persona esplora i cambiamenti e le difficoltà della nuova vita stanziale affrontando i contrasti e le incomprensioni che fin da bambina la accompagnano nelle relazioni con i Gagè, tutti quelli che non sono Rom. Attraverso i ricordi dei suoi familiari, tra cui l’anziana nonna che ancora vive in un campo, le fotografie e i filmati del padre che negli anni documenta la vita quotidiana della piccola comunità, scopriamo una realtà fino ad oggi conosciuta solo attraverso gli stereotipi e i luoghi comuni. Ma il documentario non è soltanto un affresco sull’umanità delle relazioni e sulla voglia di fare qualcosa a dispetto delle difficoltà, di fatto chi parla è una ragazza di oggi che cresce inseguendo i propri sogni combattendo contro i pregiudizi e le tradizioni di una cultura difficile da accettare.