Tante associazioni e realtà del quartiere ruotano intorno ai locali di Lungomare di Pegli, la vendita da parte di Arte per conto della Regione priverebbe il Municipio dello spazio ricreativo
Nel quartiere di Pegli, ai civici 32 e 34 del Lungomare, sorge uno spazio gestito dal Municipio Ponente in collaborazione con le associazioni del quartiere; un vero e proprio “centro civico” che ospita in pianta stabile i corsi e i laboratori del Centro Universitario del Ponente (CUP), ma anche le attività di varie associazioni come ad esempio l’Associazione Donne Insieme, la Proloco e l’A.N.PI. di Pegli, il Comitato per la Salvaguardia del territorio e il Centro Culturale La Saletta dei Pittori.
Mostre, incontri, laboratori, corsi… Insomma, uno spazio attivo tutti i giorni a disposizione della comunità. Uno spazio di proprietà della Regione, ma attualmente affidato ad Arte che ha il compito di individuare acquirenti disposti ad acquistarlo.
Qualche giorno fa il presidente del Municipio Ponente Mauro Avvenente ha sottolineato ancora una volta la ferma intenzione di difendere i locali e di impedire la vendita da parte di Arte che significherebbe chiusura alla cittadinanza di quello che negli anni è ormai diventato a tutti gli effetti il centro civico del quartiere di Pegli. «Speriamo di riuscire a tenerlo – dichiara Marco Di Sabatino del direttivo del CUP, Centro Universitario del Ponente – ci proveremo in tutti i modi. Noi lavoriamo lì tutte le mattine dal lunedì al giovedì durante l’anno accademico da novembre a giugno. Ci siamo sempre occupati anche della manutenzione dei locali, abbiamo cambiato il cancello e svolto lavori di muratura, adesso dover lasciare sarebbe una beffa…»
I locali, rimasti di proprietà dell’Azienda Autonoma di Cura (poi diventata di Soggiorno) di Pegli fino agli anni sessanta, sono poi passati alla Regione Liguria che un anno fa, nell’ambito delle varie operazioni di cartolarizzazione, li ha “girati” ad Arte per la vendita e la valorizzazione. In tutto questo le chiavi rimangono al Municipio e le attività del “centro-civico” proseguono ordinariamente.
«A giugno chiuderemo l’anno – continua Di Sabatino – e ad oggi non sappiamo se a novembre 2013 potremo riprendere le nostre attività. Non è facile programmare in queste condizioni: organizziamo 170 corsi per il quartiere condotti da 60 docenti alcuni in pensione altri in attività, e il tutto come volontariato, senza scopo di lucro».
Quale soluzione si può adottare per fermare la vendita e garantire gli spazi al quartiere? Esisterebbe una trattativa fra Comune di Genova e Regione Liguria per una permuta immobiliare tra i due enti, una soluzione per la quale il Municipio spinge e che potrebbe risolvere la situazione una volta per tutte. Entrando in possesso dei locali, infatti, il Comune garantirebbe gli spazi al Municipio e quindi il proseguimento delle attività associative.
[foto di Diego Arbore]