Ancora incerto il futuro della piscina Mario Massa nel porticciolo di Nervi. L'amministrazione deve coprire un buco di 220 mila euro, intanto si pensa ai progetti per la riapertura
Nervi: dalla passeggiata Anita Garibaldi, arrivati al bel Porticciolo, con suggestiva vista sulla riviera, Portofino sullo sfondo. Mamme, bambini, nonni, tra il fermento generale di bar, edicole, stabilimenti balneari: a Nervi sembra estate tutto l’anno. Un angolo di paradiso e di perfezione quasi spasmodica. Sì, ma a uno sguardo più attento, ecco una nota dissonante: svoltando su via Caboto, continuando a costeggiare il Porticciolo, eccola là, la piscina Mario Massa.
In passato sede di tanti successi della Società Sportiva Nervi, ha ospitato molte gare agonistiche, di pallanuoto soprattutto, in quella esclusiva posizione con vista direttamente sul mare. Piscina di acqua di mare, dotata di tribune laterali su tre livelli, è stata costruita negli anni ’60: ancora prima la squadra nerviese si allenava già nel Porticciolo, ma in mare, e la costruzione dell’impianto è avvenuta solo in un secondo tempo. Proprio la Sportiva Nervi si è occupata della gestione dell’impianto Mario Massa dal 2002 fino al 31 dicembre 2011 (con una proroga alla fine di giugno 2012), poi lasciandola nelle mani dell’amministrazione comunale. La piscina non è più a norma di regolamento per ospitare partite di serie A e il Nervi è emigrato prima alla Sciorba, poi a Sori. Bisognosa di un restauro dai costi ingenti, la piscina del Porticciolo è stata gradualmente abbandonata. Chiusa dal 15 maggio 2012, i nerviesi –e i genovesi tutti- sono in attesa di sapere quali saranno le sorti della vasca di Via Caboto, cui non sembrano intenzionati a rinunciare.
Nel 2002 la Società Sportiva Nervi aveva preso in gestione lo stabilimento natatorio, facendosi carico di costi di amministrazione dell’ordine di 100 mila euro all’ anno (quadruplicati a sfiorare i 400 mila nel 2012). Molti anni di glorie, successi e prestigio, seguiti però da una brusca e recente inversione di rotta: soprattutto questi ultimi, sono stati anni di polemiche, con “focolai di proteste” che si riattizzano sempre in concomitanza dell’avvento della stagione estiva.
Nel 2011 parlava così l’ex Presidente del Municipio IX Levante, Francesco Carleo: «Nervi avrà un nuovo porticciolo. Il piazzale deve restare libero e le barche devono essere ormeggiate in mare», prevedendo per la rinascita del porticciolo anche il trasferimento della piscina Mario Massa da via Caboto all’ex Stabilimento Aura. All’epoca ci si appellava al Puc per spostare la vasca all’Aura di Via del Commercio e aumentarne la capienza ad un numero di oltre 500 spettatori, con tanto di polo di servizi pubblici e l’inserimento di centri urbani e commerciali. Un bel progetto di riqualifica e valorizzazione, che certo non è stato esente dall’incontrare polemiche, e che è andato pian piano morendo. Nel maggio 2012, poi, la piscina è stata chiusa (per la precisione, il 15 maggio) a causa degli elevati costi di gestione. A quel tempo risale anche l’uscita dalla gestione della Sportiva e il passaggio, al 20 giugno 2012, al Comune. Subito, la mobilitazione generale, con tanto di pagina facebook “Salviamo la piscina Massa di Nervi” e raccolta firme (un successo, superando quota mille) nel quartiere.
La chiusura è stata però inevitabile: le criticità tecniche dell’impianto non hanno permesso un adeguato intervento sanatorio. Più difficile e dispendioso adeguare la vasca alla norme vigenti, che trasferire gli allenamenti e le varie attività in altri impianti cittadini. Restava, però, il fermo no da parte della cittadinanza alla chiusura dell’impianto natatorio e alla soluzione-palliativo di riportare in vita la vasca solo per la stagione estiva alle porte. C’era una richiesta pressante di intervento all’amministrazione competente, che doveva decidere se investire ingenti somme per risanare le falle della piscina, oppure chiuderla definitivamente andando contro il volere collettivo, o ancora sperare nell’arrivo di soggetti privati, interessati all’acquisto o alla gestione del sito e disposti a erogare finanziamenti di tasca propria.
Nerio Farinelli, presidente del Municipio IX Levante, ci illustra i progetti per il futuro. «Attualmente sono due le questioni da risolvere. La prima, il fatto che la precedente gestione della Sportiva ci ha lasciato da coprire un buco di 220 mila euro, da pagare alla società Mediterranea delle Acque, che ha il monopolio per la gestione delle acque e l’erogazione dei contratti per le forniture. Dobbiamo ottemperare al pagamento e reperire i fondi, prima di procedere con la riapertura degli impianti. In secondo luogo, vogliamo rispettare l’impegno contratto con i cittadini lo scorso 10 gennaio, nel corso dell’assemblea con la cittadinanza, che chiede la riapertura della vasca ad uso balneare. Lo scorso 2 aprile ho inviato una mail agli assessori Crivello, Boero, Bernini e Garotta, chiedendo un incontro per definire i termini della riapertura e valutare lo stato attuale. Dall’ispezione svolta recentemente, è risultato che lo stato della piscina è buono e non ci sono grandi interventi da apportare. I presupposti per la riapertura ci sono».
L’amministrazione, quindi, è al lavoro: diverse le soluzioni in ballo e sono in corso le fasi di valutazione degli interventi possibili. Tra le idee, era stata adombrata anche quella –certamente ambiziosa- della trasformazione della piscina in un silos adibito a rimessaggio barche, con campo da calcio in erba sintetica sulla copertura, prontamente smentita dall’amministrazione.
Elettra Antognetti
[foto di Andrea Vagni e Daniele Orlandi]