Preoccupa il futuro della struttura complessa di Chirurgia che probabilmente sarà trasformata in funzione di day surgery, ovvero la cosiddetta chirurgia in un giorno
Sono passati ormai alcuni mesi, era l’autunno scorso, quando l’ospedale Gallino di Pontedecimo fu al centro delle polemiche per il paventato rischio dismissione del nosocomio, l’ultimo presidio ospedaliero superstite nell’area della Val Polcevera.
La mobilitazione di cittadini e lavoratori evidenziò la fondamentale importanza dell’ospedale, mentre l’Asl 3 si affrettò a spiegare che si trattava solo di mere illazioni giornalistiche prive di fondamento.
«È un ospedale che mantiene le sue funzioni di base – spiegava ad Era superba, nell’aprile scorso, il direttore amministrativo dell’Asl 3, l’avvocato Piero Giuseppe Reinaudo – ed in questo momento non esiste nessuna ipotesi di chiusura e neppure di ridimensionamento». Si tratta invece di una revisione delle attività «In ragione di alcune evidenze cliniche alcune funzioni verranno riviste all’interno di uno schema complessivo».
«Il Gallino comunque rimarrà aperto – precisava alcuni mesi fa Reinaudo – sia per quanto riguarda la chirurgia sia per quel che concerne la cardiologia».
Ma il piano di riorganizzazione aziendale dell’azienda sanitaria locale genovese – è scritto nero su bianco nella delibera del 20 febbraio scorso – prevede una sola struttura complessa di chirurgia generale in luogo delle 4 presenti oggi.
In pratica un drastico ridimensionamento delle chirurgie che, secondo i sindacati, significherà per i cittadini della vallata ma anche di tutto il ponente, poter contare solo sull’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena.
Oggi la preoccupazione per una possibile progressiva chiusura del Gallino, non è svanita: l’11 luglio scorso il sindacato autonomo Fials ha organizzato un’assemblea con i lavoratori per fare il punto della situazione. Inoltre «Abbiamo incontrato il comitato di cittadini sorto per difendere l’ospedale di Pontedecimo, alla presenza del presidente del Municipio Val Polcevera, Iole Murruni – spiega Mario Iannuzzi, segretario Fials Genova – L’obiettivo è non farsi trovare impreparati nel malaugurato caso l’azienda decidesse di accelerare i tempi e chiudere la struttura».
Il sindacato Fials ha scritto una lettera indirizzata alla dirigenza dell’Asl 3 per chiedere chiarimenti in merito alla futura organizzazione del Gallino.
«Vogliamo conoscere i piani di lavoro ed il “crono programma” relativi agli interventi in corso presso la struttura complessa di Chirurgia del Gallino – spiega Iannuzzi – Per quello che ci è dato a sapere dalla lettura degli atti aziendali, gli interventi in corso dovrebbero essere finalizzati alla realizzazione della sciagurata decisione Regionale e Aziendale di dismettere la Struttura Complessa Chirurgica per “sostituirla” con altra struttura».
Ma di questa presunta “nuova struttura chirurgica”, sottolinea Iannuzzi «Non c’è alcuna traccia certa negli atti di questa Direzione Aziendale che non ha mai definito la natura del “nuovo servizio”. Abbiamo sentito parlare e letto sui giornali, di svariati progetti quali: Day Surgery chirurgico, ovvero “multidisciplinare”, ovvero ortopedico” e anche di un non meglio definito Day Hospital. L’Asl 3 non ha ancora chiarito quali specialità verranno mantenute in loco».
Probabilmente il reparto verrà riorganizzato in funzione di day surgery, la cosiddetta “chirurgia in un giorno”, ovvero una divisione ospedaliera dedicata agli interventi di medio-bassa complessità con dimissione il giorno stesso dell’intervento.
«Ribadiamo la nostra completa contrarietà a tale decisione che comporta, unitamente ad altri atti, un fortissimo ridimensionamento dell’offerta Chirurgica per i cittadini del Ponente Genovese e della Valpolcevera – ribadisce Iannuzzi – con inevitabile spostamento di risorse e di competenze sugli ospedali del Centro città, al punto da farci ritenere che sia in corso una precisa scelta di concentrare altrove l’intera offerta chirurgica di questa città penalizzando fortemente la popolazione interessata».
La Fials sottolinea che l’intervento in corso di chiusura della struttura complessa di Chirurgia del Gallino «Coinvolge anche altri servizi – continua Iannuzzi – sale operatorie, ambulatori dell’area chirurgica, ecc. In tal senso è necessaria una chiara e precisa informativa sui programmi di attività che l’Asl 3 ha in mente per l’area coinvolta: sollecitiamo l’azienda a fornire, nel più breve tempo possibile, le informazioni richieste».
Senza dimenticare che, sul futuro dei servizi sanitari, pende la spada di damocle rappresentata dalla spending review approvata recentemente dal Governo Monti che prevede il taglio di 18 mila posti letto in tutta Italia, circa 800 solo a Genova.
«Il timore maggiore è suscitato dalle scelte che, Giunta regionale e Asl 3, dovranno inevitabilmente fare, quando il decreto legge diventerà esecutivo», conclude Iannuzzi.
Matteo Quadrone
salve, tra i tanti ospedali che per diversi motivi sono stata assistita o ricoverata, devo dire che l ospedale Gallino è il migliore in assoluto.
Ambiente familiare, dall intermiere al professore tutti gentili, capaci, presenti, ma soprattutto una grande umanità dove non siamo numeri o codici ,ma esseri umani.
Anche i reparti in ordine, io mi sono trovata davvero bene, spero lo lascino sempr aperto , sarebbe un vero peccato chiudere un grande ospedale come questo.
Cordiali saluti.