Non bastavano i rischi per la salute a causa di 800 metri quadrati di terra contenente amianto; il Progetto Integrato Prà Marina dovrà essere rivisto e i finanziamenti potrebbero svanire
Il progetto di riqualificazione della Fascia di Rispetto – a partire dal 2008 promesso alla popolazione in tutte le campagne elettorali – rischia seriamente di saltare. E con esso 15 milioni di euro di finanziamento, di cui 9 messi a disposizione dalla Comunità europea. Stiamo parlando di un ampio programma di interventi definito come “Progetto integrato Prà Marina” che è stato riconosciuto idoneo di cofinanziamenti dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (F.E.S.R. 2007-2013) relativamente all’Obiettivo “Competitività Regionale e Occupazione” – Programma Operativo Regione Liguria (P.O.R. Liguria 2007/2013) – Asse 3 “Sviluppo urbano”.
L’intervento è destinato a cambiare radicalmente il volto della delegazione attraverso la ridefinizione dell’asse viabilistico, pedonale e veicolare, attorno al quale si organizzeranno una serie di operazioni di riqualificazione e integrazione tra le diverse parti del tessuto urbano. In particolare si provvederà al completo restyling della via Aurelia (via Prà) al fine di traslare la stessa, ove possibile (sedime ferroviario abbandonato), a maggior distanza dall’edificato storico del quartiere.
Il progetto, tramite una gara ad evidenza pubblica, è stato affidato allo Studio Sibilla Associati. Già approvato in tutte le sedi competenti, oggi è pronto per l’appalto. «E adesso scopriamo che non si può fare a causa di un imprevisto aumento dei costi (il 23% in più) dovuto ad alcuni errori tecnici – spiega Ginetto Parodi, presidente del Consorzio Prà Viva che gestisce la Fascia di Rispetto insieme al Comune – il problema principale riguarda la viabilità che non sarebbe funzionale. A fine agosto durante una riunione con il vice sindaco Stefano Bernini e gli assessori Gianni Crivello e Anna Maria Dagnino, mi hanno annunciato che il progetto dovrà subire diverse variazioni. Mi chiedo come sia possibile che in 4 anni non siano mai state fatte delle verifiche progettuali. A questo punto rischiamo di perdere i finanziamenti. Il bando stabilisce il termine del 31 dicembre 2015, quale data del completamento del progetto».
Strettamente correlata c’è la questione amianto, la cui presenza è stata rilevata nei cumuli di terra e rifiuti accumulati ormai da lungo tempo nell’area di levante della Fascia di Rispetto, tra la ex-pizzeria San Pietro e l’isola ecologica, in una zona frequentata quotidianamente dai residenti per prendere le barche, fare jogging o recarsi al punto Amiu.
«La Provincia ha chiesto di preparare l’area con interventi propedeutici all’avvio del progetto – spiega Ginetto Parodi – Una ditta privata ha analizzato i cumuli di terra e ha trovato amianto in misura superiore alla soglia consentita dalla legge. Arpal, incaricata della certificazione delle analisi, non ha confermato i risultati. Il Comune ha affidato l’indagine ad un’altra ditta privata che, al contrario, ha nuovamente rilevato la presenza di amianto».
L’attendibilità dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Liguria è messa in forte discussione. Il rischio per la salute pubblica, infatti, è ribadito da un’ordinanza del Sindaco, datata 13 settembre 2012, la quale ordina l’immediata rimozione e lo smaltimento dei cumuli di terra. «Vista la pericolosità del rifiuto e delle lavorazioni connesse allo smaltimento la rimozione deve essere effettuata con procedure d’urgenza», sottolinea il documento firmato da Marco Doria. Il Comune per l’intera operazione – che dovrebbe partire a breve – spenderà 600 mila euro, a fronte della spesa ipotizzata inizialmente, pari a circa 40 mila euro.
Ma non è tutto «L’amianto è stato ritrovato anche nel vecchio sedime ferroviario – sottolinea Parodi – Quest’ultimo è stato acquistato dall’amministrazione comunale con una spesa di 2 milioni e 600 mila euro. Questa decisione frettolosa è stata dettata da meri interessi elettorali, insomma per mettersi in mostra di fronte ai cittadini. Peccato però che sarebbe stato possibile acquisirlo ad un costo simbolico, grazie all’accordo di programma con Trenitalia per la realizzazione del Nodo ferroviario di Genova».
«Nessun componente dell’amministrazione è ancora venuto a Prà per spiegare alla popolazione le intenzioni di Palazzo Tursi – continua Parodi – Quali sono le prospettive future? Qualcuno deve assumersi le proprie responsabilità. Recentemente ho avuto un incontro in Regione con il sindaco Marco Doria e il presidente Claudio Burlando e da quello che è emerso, ci sono serie probabilità di perdere il finanziamento».
Il 13 ottobre, presso il Centro Remiero sulla Fascia di Rispetto di Prà, le numerose associazioni di cittadini, i comitati, le realtà eterogenee che da sempre si battono per migliorare la vivibilità del quartiere, per l’ennesima volta manifesteranno tutto il loro disappunto.
«Chiediamo di sapere, attraverso dei documenti ufficiali, qual è la reale percentuale di amianto presente nelle terre rimosse – spiega Nicola Montese del Comitato per Prà – Per quanto riguarda la riqualificazione della Fascia di Rispetto vogliamo chiarimenti sullo stato del progetto. Qualcuno deve pagare i suoi errori anche con le dimissioni. Su questo progetto tutti i partiti di maggioranza hanno fondato le loro campagne elettorali».
I comitati chiederanno l’istituzione di un tavolo tecnico-operativo all’interno del Municipio Ponente con rappresentanti dei cittadini e del Comune, al fine di ripensare il progetto.
«È inutile che i rappresentanti istituzionali vadano in giro a raccontare che i progetti sono stati condivisi – conclude Montese – Noi sappiamo che non è vero. Se il 13 ottobre qualche componente dell’amministrazione di Palazzo Tursi venisse a raccontarci come stanno realmente le cose, sarà ben accetto. Le realtà associative di Prà stanno riempiendo il vuoto lasciato dalla politica che si è dimostrata irresponsabile. I cittadini, al contrario, hanno dimostrato di essere responsabili e chiedono rispetto. Da troppo tempo non ci sentiamo rappresentati da questi amministratori pubblici. Noi non protestiamo, né urliamo contro il sistema, noi vogliamo parlare e desideriamo condividere, partecipare al processo decisionale».
Matteo Quadrone
2 commenti su “Prà, Fascia di Rispetto: progetti sbagliati, a rischio la riqualificazione”